Viterbo CRONACA del concreto pericolo della distruzione della civiltà umana

 

Peppe Sini

Con l'attentato che uccise l'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia a Sarajevo il 28 giugno 1914 inizia il secolo delle stragi: due guerre mondiali, innumerevoli conflitti bellici regionali, dittature efferate, massacri, genocidi, il concreto pericolo della distruzione della civiltà umana.

L'"inutile strage" della prima guerra mondiale non mise fine ai conflitti, ne incubò di ulteriori. Sempre le guerre producono nuove guerre, sempre le stragi provocano nuove stragi, sempre le uccisioni nuove uccisioni preparano.

 

La guerra consiste nell'uccisione di esseri umani: la guerra è quindi nemica dell'umanità.

 

Gli eserciti, che della guerra assassina sono gli strumenti, devono essere aboliti.

 

Le armi, che servono a uccidere, devono essere abolite.

 

La lezione del "secolo breve" grondante di sangue e d'orrore è semplice e ineludibile: o l'umanità abolisce la guerra, o la guerra annienterà l'umanità.

 

Per abolire la guerra occorre abolire gli eserciti e le armi. Il resto è menzogna. Il resto è silenzio. Il silenzio degli assassinati.

 

Questo occorre: pace, giustizia, responsabilità, condivisione, misericordia: rispetto per la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani.

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

Solo la nonviolenza può salvare l'umanità.

 

Peppe Sini

 

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