Montefiascone CRONACA
Giuseppe Bracchi – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Don Alessandro Minutella, parroco della Chiesa di San Giovanni Bosco a Romagnolo, è stato rimosso dalla sua parrocchia e sospeso a divinis dall’Arcivescovo di Palermo, a seguito delle sue aspre critiche rivolte al neo modernista Bergoglio.

Non entro nel merito del provvedimento che riguarda soltanto lo status soggettivo ecclesiastico del parroco in questione, che peraltro ho avuto modo di ascoltare e le cui parole pur dure non avevano nulla di calunnioso o di contrario alla fede cattolica. Esprimo dunque la mia più profonda vicinanza e solidarietà a don Alessandro Minutella.

Detto questo, mi preoccupano invece le reazioni successive alla vicenda don Minutella, che ho avuto modo di seguire durante la trasmissione “Storie italiane”, in onda su una delle reti nazionali. Un clima da caccia alle streghe, del “dagli all’untore” di manzoniana memoria, tanto da domandarsi da che parte stiano veramente ed effettivamente i vari tribunali dell’inquisizione di questa chiesa neo illuminista e neo modernista.

C’è stato addirittura chi ha invocato l’intervento della magistratura laica (sic!!) o quello della psichiatria per curare la malattia mentale del povero don Alessandro. Provvedimenti in puro stile sovietico, quando il regime comunista pretendeva di isolare dalla società i dissidenti considerandoli pazzi.

Ma certi lapsus freudiani non arrivano sempre per nuocere. Un caso del genere, infatti, si sta verificando attualmente negli Stati Uniti dove uno dei fedelissimi di Bergoglio, il card. Cupich, vorrebbe spedire padre Kalchick alla clinica St. Lucke, nel Maryland, per una “valutazione psichiatrica”. Una valutazione, questa, che il Cardinale farebbe meglio a ben altri scandali, come quelli denunciati da mons. Viganò.

La mamma degli imbecilli purtroppo è sempre in cinta. Nessuno dei presenti, invece, si è curato di sottolineare, durante la trasmissione, gli aspetti fondamentali della vicenda e di mettere in evidenza le ragioni secondo le quali don Minutella avrebbe dovuto subire il provvedimento ecclesiastico, anche se mi è parso di capire che l’accusa principale rivolta al parroco della Diocesi di Palermo fosse quella di essere un prete integralista, un pastore troppo zelante, uno che apriva le sue prediche con “Sia lodato Gesù Cristo e avanti con Maria..”, non certo con un bergogliano bonasera da avanspettacolo, alla maniera di Renato Rascel. Ma tant’è. Questa è la chiesa ribaltata nella dottrina, nella forma e nei gesti, la Teology street ben illustrata nei suoi due ottimi libri dal prof. Enrico Maria Radaelli e che invito a leggere e soprattutto a meditare.

Difendere l’indissolubilità del matrimonio cattolico, kantianamente parlando, in una fede ristretta nei limiti della sola ragione, certo può sembrare opera di un “folle”. Lo ha dimostrato, si fa per dire, uno degli artefici della chiesa neo modernista, gnostica e moralmente relativista, ovvero il card. Rahner, passando poi il testimone al quel Kasper antesignano e fondatore dell’esortazione “Amoris Laetitia”.

Ma “questo è il sensazionale romanzo dell’Ortodossia”. Scrive G.K Chesterton: “Taluni hanno preso la stupida abitudine di parlare dell’Ortodossia come di qualcosa di pesante, di monotono, di sicuro. Non c’è, invece, niente di così pericoloso e di così eccitante come l’ortodossia; l’ortodossia è la saggezza, e l’esser saggi è più drammatico che l’esser pazzi; è l’equilibrio di un uomo dietro cavalli che corrono a precipizio, che pare si chini da una parte, si spenzoli da quell’altra, e pure, in ogni atteggiamento, conserva la grazia della statuaria e la precisione dell’aritmetica”.

Vera o falsa teologia? Chi pretende di interpretare la fede cristiana in modo inadeguato, ignorando la razionalità insita nella rivelazione divina, sia per quanto riguarda i suoi contenuti (dogmatici e morali), sia per quanto riguarda il modo della sua comunicazione, che implica la verità dei “preambula fidei”? Se lo è chiesto mons. Antonio Livi mandando alle stampe, per la Collana la Grande Enciclopedia Epistemologica, il trattato Vera e Falsa Teologia, giunto alla IX Edizione, sviscerando con competenza e scientificità il problema della verità nelle diverse forme della conoscenza.

Sono questi i problemi della fede cattolica che Jorge Mario Bergoglio dovrebbe affrontare insieme ai suoi più stretti collaboratori, preferendo invece lavarsene le mani come Pilato davanti a Nostro Signore, o scegliendo di non rispondere affatto. E così un don Minutella val bene una messa. L’immagine di una chiesa forte con i deboli e debole con i forti. Dossier Viganò docet! Il tutto alla faccia della misericordia.

 

 

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