Furbara CRONACA
Andrea Stefano Marini Balestra

         Con una sobria manifestazione diretta dal Col. com.te della base il giovane Col. Gino Bartoli, originario della Tuscia, terra che in passato ha dato all’Arma Aeronautica valorosi aviatori caduti nell’adempimento del dovere (Cap. Gino Bartoli, Col. Paolo Scoponi, Magg. Piero Giraldo e Cap. Paolo Lozzi) mercoledì scorso si è ricordato il primo centenario dell’Aeroporto di Furbara nel tratto di mare all’alt. Km.48 della SS Aurelia.

Pochi conoscono ancora dell’esistenza di questa base che, nata nel 2018 come scuola di acrobazia aerea, poi di sperimentazioni (A Furbara venne sperimentato il primo “drone” (velivolo senza pilota) della storia chiamato allora “torpedine aerea” cioè di un velivolo capace di portare un carico bellico oltre le linee nemiche), poi scuola volo internazionale, base degli Arditi distruttori Regia Aeronautica, nel dopoguerra Nucleo sperimentale armamento ed oggi Scuola di Centro sopravvivenza ed aerosoccorso A.M.

         Erano presenti all’evento personalità politiche e militari tra le quali il Gen. Di Sq. Aerea Maniscalco, presidente e Soci dell’Ass. Arma Aeronautica della Lega Navale Italiana tutte attente all’evoluzioni dei paracadutisti “Falchi Blu” dell’A.M. ed alla visita di stand dove erano presenti cimeli di armi, di apparecchiature tecniche e dimostrative di tecniche di sopravvivenza quali speciali galleggianti per il salvataggio di personale aereo abbattuto in acqua. Era in mostra un moderno Drone, figlio di quella “torpedine aerea” di antica italica concezione

         Una mostra di pittura ha completato l’interessante percorso espositivo ed un sontuoso banchetto ha allietato i presenti.

 

 

 

 

 

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