Viterbo CRONACA
Alberto Frau direttore di Coldiretti Viterbo

 

Alberto Frau, direttore Coldiretti Viterbo

Come già previsto e segnalato più volte da Coldiretti a chi di competenza, l’allarme cinghiali è ormai ai massimi livelli.

Il pericolo, oltre che per le colture, ormai oggetto di vere e proprie devastazioni, è sempre più di frequente presente anche nelle città.

Gli ungulati, dopo aver decimato tutto ciò che si è presentato sul loro cammino all’interno delle aree boschive, portando alla sparizione di gran parte delle altre specie, stanno ora quasi sempre in città e soggiornano abitualmente lungo le strade urbane, costituendo un grave pericolo per i cittadini.

Con oltre un milione di esemplari diffusi in Italia, infatti, la presenza dei cinghiali nelle piccole e grandi città ormai non è più purtroppo una curiosità, ma un rischio concreto per i cittadini, anche a causa dei numerosi incidenti stradali.

Sono ormai un’infinità le segnalazioni di branchi di cinghiali a spasso nelle città, che fanno seguito a numerosi avvistamenti lungo tutta la Penisola. “Negli ultimi dieci anni – sottolinea il direttore di Coldiretti Alberto Frau – il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato.

La sicurezza nelle aree rurali ed urbane è in pericolo per il loro proliferare con l’invasione di campi coltivati, centri abitati e strade, dove rappresentano un grave pericolo per le cose e le persone.

Gli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per danni stimati in centinaia di milioni di euro nell’ultimo decennio, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche vittime.

Non è quindi più solo una questione di risarcimenti ma è diventato – conclude la Coldiretti – un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con la dovuta decisione.

Manca la gestione faunistica e speriamo fortemente che il monitoraggio e la selezione che saranno messe in campo non siano affidate a persone poco pratiche o che abbiano interessi di parte.

I nostri agricoltori non sono più disposti ad accettare una situazione del genere, che va affrontata con autorevolezza e preparazione tecnica, al fine di salvaguardare tutte le specie animali e anche il cinghiale stesso che, ad oggi, ha una popolazione totalmente sbilanciata come composizione e copre territori che non potrebbero sfamarne neanche un quarto del numero attualmente esistente.

La gestione faunistica – prosegue Frau – è una scienza esatta e i piani di monitoraggio ed assestamento vanno fatti con serietà e competenza.

Non possiamo più aspettare, o si interviene seriamente, o chi è responsabile di tutto questo dovrà renderne conto.