Viterbo CRONACA
Mauro Galeotti
Auguro al questore Suraci le migliori fortune, perché oltre che essere un amico, è stato un vero Uomo. (m.g.)
Il questore, Lorenzo Suraci
Il questore di Viterbo, Lorenzo Suraci, lascia la Questura per insediarsi alla guida di quella di Livorno.
Un uomo tra i cittadini viterbesi al loro servizio, tre anni e mezzo nella Tuscia per garantire la sicurezza.
Lascia un territorio sorvegliato nella maniera in cui si era prefisso, soddisfatto del lavoro svolto assieme a tutti gli uomini della Polizia e del reparto prevenzione crimine del Lazio, con i quali ha condiviso centinaia di interventi.
Rese certe le responsabilità dell’autore che il 3 settembre 2015 attentò la Macchina di santa Rosa, nonché scoperti gli autori degli omicidi di santa Lucia e del Suffragio. Particolare attenzione è stata rivolta alla prevenzione.
Sotto sorveglianza anche i presidi a Prato Giardino e Viale Trento, che spera proseguano anche dopo la sua partenza.
Con le altre forze dell’ordine ha intensificato i posti di blocco con la conseguente diminuzione dei reati.
Azione importante è stata la collaborazione con il Comune di Viterbo per seguire le vicende dell’adeguamento dello stadio Enrico Rocchi, in cui gioca la Viterbese Castrense.
Non dimentica i concerti della Banda musicale della Polizia di Stato e la collaborazione con l’Associazione Mariano Romiti, poi c’è la pagina di facebook per essere al passo coi tempi.
Rinnovati gli uffici in sede e anche a Tarquinia e inseriti nuovi agenti, tra loro con di giovane età.
Infine, il questore Suraci ha ringraziato i quattro prefetti che si sono succeduti nei tre anni e mezzo in cui lui è stato in carica a Viterbo, i sindaci Michelini e Arena, il vescovo Fumagalli, l’Autorità giudiziaria e i giornalisti, che hanno sempre pubblicato e seguito gli interventi della Polizia di Stato.
Per ultimo ha inviato l’augurio al successore, Massimo Macera, che dal 1° agosto 2018, da vicedirettore della Scuola superiore di Polizia di Roma, è questore di Viterbo, uomo che stima e che svolgerà egregiamente il lavoro che lo attende.