Orte CRONACA
T.A.O. «Tavolo Antifascista di Orte»
 
 
Con la Resistenza finiva non solo la Seconda Guerra Mondiale, ma anche un lungo periodo, il ventennio fascista, culminato in una guerra costata oltre 60 milioni di morti, costellato di prevaricazioni dei forti contro i deboli e di continue violazioni dei diritti umani universali. Per evitare che tutto questo potesse un giorno riaccadere, i Padri Costituenti della Repubblica Italiana vollero fondare il nostro Paese sul chiaro principio dell’antifascismo.

Riuscirono, così, a evitare la ricostituzione del Partito Fascista; purtroppo non riuscirono a impedire che movimenti e atteggiamenti fascisti continuassero a farsi largo tra la popolazione, a qualsiasi livello della vita economica, sociale, culturale e politica, specialmente nei periodi di crisi. La recente crisi economica, dalla quale si fa ancora fatica a uscire, non è stata esente da questi comportamenti di sopraffazione razzista, xenofoba, omofoba, sessista e classista nei confronti dei più deboli e dei «diversi» in generale.

Sono, ahinoi, assai lontani i tempi in cui il nostro popolo era considerato esempio di umanesimo, altruismo e solidarietà. 

Per questo alcuni partiti politici, associazioni sindacali e di volontariato, operanti da anni nel territorio di Orte, credono sia importante tenere alta la guardia: ANPI, AUSER, CGIL Civitavecchia-Roma Nord-Viterbo, MeetUp 5 Stelle, Partito Democratico e P’Orte Aperte hanno deciso la costituzione del «Tavolo Antifascista di Orte».

Non un cartello politico, ma appunto un tavolo di coordinamento, nel tema specifico, sulle attività dei singoli soggetti (così come su quelle comuni) in due direzioni: l'individuazione e denuncia di episodi di prevaricazione identificabili come fenomeni fascisti; lo studio e la crescita culturale che contribuiscono alla prevenzione dei fenomeni stessi.

Il «Tavolo antifascista» si propone, quindi, di esaminare criticamente i fondamenti che informano il nostro contesto sociale alla luce dei principi della Costituzione per favorire a livello del singolo cittadino la consapevolezza di comportamenti in contrasto con il nostro patto sociale.

È largo «l’abito» col quale il fascismo del terzo millennio si veste; in ognuna di queste sue esternazioni va individuato e combattuto: certamente con le leggi della Repubblica, che ci sono, ma anche con il coinvolgimento culturale dei cittadini, affinché la cultura antifascista e non violenta torni a essere pane quotidiano, bagaglio culturale e stile di vita di ognuno di noi. Il «Tavolo» si batterà, quindi, contro ogni forma di prevaricazione e di intolleranza, segni di immediato riconoscimento del nuovo fascismo, come lo furono del vecchio.
 
 
 

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