Viterbo CRONACA
Giovanni Faperdue

In considerazione che dal 25 settembre 2014, dopo l’intervento non autorizzato sulla sorgente San Valentino, il Parco del Bullicame giace nel più completo abbandono e riceve acqua dal pozzo San Valentino, tramite una flebo di accanimento terapeutico;

in considerazione che le pozze di balneazione libera ricevono acqua con il contagocce e sono pericolose per la salute dei bagnanti, perché sporche e malridotte; in considerazione che da quando è accaduto l’episodio di vandalismo (generato dal degrado dell’ambiente) l’unica misura messa in atto dal Comune è stata la chiusura del Parco; considerato che la Determina Regionale n. G10816 del 28 luglio 2017 è rimasta lettera morta e nessuno si preoccupa di eseguire quanto stabilito dalla Regione (chiusura pozzo S. Valentino, apertura pozzo S. Albino e chiusura pozzo Le Zitelle); considerato che nessuno presta orecchio e attenzione a chi protesta per il permanere di questa situazione indecente; considerato che ogni ulteriore silenzio potrebbe essere interpretato come accettazione supina, di tutta la situazione, Giovanni Faperdue, già Presidente Associazione “Il Bullicame”, rimasto l’unico paladino a difesa della sorgente e del suo Bacino, ha deciso di incatenarsi al cancello del Parco, per elevare una protesta vibrata contro tutte le inadempienze che hanno generato questa situazione incancrenita.

Venerdì mattina 13 luglio alle ore 10,00 Giovanni Faperdue si incatenerà simbolicamente al cancello del Parco del Bullicame, fino a quando non riceverà assicurazioni dal Prefetto Dr. Giovanni Bruno, che la situazione ormai incancrenita, sarà seguita e controllata da lui personalmente.

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Comunicato stampa dell'assessore Claudia Nunzi al Comune di Viterbo in risposta a Giovanni Faperdue

Apprendo che il sig. Giovanni Faperdue sarebbe pronto venerdì mattina 13 luglio 2018 ad incatenarsi simbolicamente al cancello del Parco del Bulicame per protestare in merito allo stato di evidente abbandono del sito.

Al riguardo devo riconoscere che se questo gesto lo avesse fatto qualche mese fa, sarei stata la prima ad incatenarmi accanto a lui. Con modo altrettanto diretto, però, devo ricordare al sig. Fapperdue che in questi giorni qualcosa è cambiato al comune di Viterbo e per i prossimi cinque anni saranno altri ad occuparsi della gestione della città.  

Nell'ottica di questo nuovo corso, voglio, quindi, rispondere a fatti e non a parole, comunicando al sig, Fapperdue ciò che credo gli farà immenso piacere e cioè che già da martedì, il giorno seguente al mio insediamento, sono andata immediatamente a parlare dei problemi delle pozze di balneazione libera con il Presidente del patrimonio minerario, il professor Pagano, e già da oggi con la dottoressa Francesca Balestra, del comune di Viterbo, ci siamo attivate per risolvere i problemi in cui versano.

La prossima settimana, inoltre, a soli sette giorni dall'assegnazione della delega al termalismo da parte del sindaco Arena, inizieremo con tempestivi e assidui sopralluoghi tecnici per intervenire in modo repentino su questo problema.

È, infatti,  obiettivo prioritario del mio assessorato di veder concretizzarsi quel modello di Viterbo "Città termale" da anni inseguito, ma non ancora diventato una realtà tangibile, la stessa che può dare un autentico e significativo impulso  alla ripresa economica della nostra città, diventando, in combinazione con il settore turistico, una forza trainante per lo sviluppo e il benessere di tutto il territorio.