Viterbo CRONACA
Claudia Proietti Ragonesi

 

Nervosismo, tensioni e stress sono direttamente conseguenti all’ondata di caldo che si sta riversando sull’Italia e sono da ricercare nella stretta connessione biologica e psicologica con l’aumento delle temperature.

Secondo gli scienziati c’è una spiegazione che risiede in fattori di carattere biologico e psicologico, prese poco in considerazione fino a qualche anno fa.

Uno studio riportato dal The Sun, recentemente presentato all’American Physological Society di San Diego dai ricercatori dell’Università di Poznan, ha infatti svelato che gli ormoni dello stress aumentano inesorabilmente con l’innalzamento delle temperature, un fenomeno definito proprio “Summertime Blues”.

Sulle colonne del The Telegraph il neuroscienziato dell’Università di Cardiff Dean Burnett ha spiegato come la prova della correlazione tra calore e nervosismo provenga direttamente dalle statistiche sul crimine: gli episodi violenti aumentano notevolmente in estate, specialmente se è più caldo della media.

Una media che secondo i dati dell’FBI forniti dall’emittente tv statunitense ABC cresce addirittura del 10%. Anche secondo l’ISTAT i mesi caldi sono i più critici dal punto di vista del malessere personale: maggio, giugno e luglio sono infatti il periodo più a rischio per il fenomeno legato ai suicidi.

Logorio, stress e nervi a fior di pelle peggiorano in maniera considerevole con l’arrivo delle alte temperature e con la stanchezza accumulata, scatenando liti e divergenze nella vita di tutti i giorni e sul luogo di lavoro.

Molti arrivano all’estate senza avere fatto un vero stacco dal lavoro e per alcuni la prospettiva è che non ci sarà alcuna pausa estiva. La situazione, quindi, si aggrava con il caldo che debilita un fisico già affaticato dallo sforzo di resistere allo stress del continuo dover fare. Il caldo e la stanchezza accumulata si presentano in un momento dell’anno in cui le riserve a cui attingiamo sono ridotte al lumicino a causa della pressione costante, più o meno forte emotivamente, a cui le persone sono sottoposte oggigiorno.

Studi scientifici hanno dimostrato che l’aumento delle temperature causi un aumento della frequenza cardiaca, del livello di testosterone e l’attivazione di altre reazioni metaboliche che attivano il sistema nervoso simpatico, responsabile della risposta alla reazione a uno stimolo. Tutto questo si tramuta in un cambiamento dello stato d’animo: il caldo rende quindi più arrabbiati, stupidi e violenti. Le persone accaldate diventano insofferenti e le conseguenze per i rapporti sociali possono essere nefaste: non è un caso se nel periodo estivo aumentano i casi di aggressione, suicidi e violenza.

Oltre a ciò, “Le persone sono più a rischio di colpi di calore e disidratazione durante i mesi più caldi – ha rivelato all’Huffington Post Brent Solvason, professore associato di psichiatria e scienze comportamentali alla Stanford University – C'è chiaramente un senso di disagio a causa dell'oppressività del caldo. Sia la disidratazione sia il colpo di calore possono influenzare l'umore o il comportamento e, nel peggiore dei casi, possono anche danneggiare il cervello. Molto meno prevalente rispetto alla varietà invernale di SAD, il disturbo affettivo stagionale, alcune persone soffrono di SAD primaverile ed estiva.

Diagnosticare e trattare il disturbo può essere complicato, soprattutto perché condurre ricerche su questo specifico tipo di depressione è più difficile”. Gli esperti teorizzano che il SAD legato alle stagioni calde sarebbe aggravato da un eccessivo livello di calore e umidità, mentre in inverno le cause del SAD sono riconducibili alla mancanza di luce e di giorni più brevi.

 

 

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