Viterbo CRONACA

Dieci giorni per tracciare un sentiero, quello del buon gusto, del prodotto di qualità, del benessere,

e illustrarlo alle centinaia di persone che si sono accomodate nella Piazzetta del gusto di Caffeina festival. Era il Sentiero degli osti quello giusto da seguire, formato da ristoratori innamorati del territorio, con una passione innata per le migliori materie prime da proporre a tavola.

Per dieci giorni gli staff de Il Calice e la Stella, capitanati da Felice Arletti, e Il casaletto, con Marco  Ceccobelli, hanno servito al centro di piazza San Carluccio centinaia di clienti, primi fruitori di una cultura del cibo da rispettare e tramandare, per non perdere mai la tradizione del territorio.

Ogni sera il palco della piazzetta ha accolto incontri tutti da gustare, alla scoperta dei migliori prodotti e produttori della Tuscia, spesso presenti nello stesso piatto o nei bicchieri portati a tavola, sia servito alla carta che come degustazione.

Curiosità, novità da ascoltare e assaggiare, come la birra al lampone della Free Lions, presentata in anteprima, una delle poche birre acide alla frutta presenti in Italia, degustata domenica sera insieme ad un biscotto di frolla bretone con mousse di caprino, lampone e granella di nocciola gentile romana, preparata dal TrediciGradi.

“Il bello di lavorare insieme, metterci la faccia e presentandosi e crescendo insieme”: è stato questo il concetto espresso da osti e ristoratori che si sono ritrovati sul palco prima della festa finale. Cinque ottime realtà unite: TrediciGradi, Il Casaletto, Agriristoro Il calice e la Stella, La piazzetta del Sole e la Trattoria del Cimino. Dal gusto dei Cimini a quello cittadino, fino alla Tuscia nord, un sentiero ideale guidato dai profumi dell'ottimo cibo e dell'eccellente vino, che rappresentano la cucina stessa del territorio ed una filosofia di accoglienza.

La festa finale, domenica sera al termine del festival Caffeina, non poteva che essere a tavola, come solo gli osti del sentiero sono in grado di fare: insieme, preparando un piatto che parte dalla pasta fatta in casa di Canepina, i ceciliani proposti da Il calice e la Stella, conditi con sugo di guanciale di maiale allo stato brado, de Il Casaletto, cotto con la carota di Viterbo preparata dal TrediciGradi, sfumata con bianco naturale de La piazzetta del Sole e guarnita con granella di nocciola gentile della Trattoria del Cimino.

Un piatto che concentra anni di passione e lavoro, “un sentiero nel piatto e un piatto nel sentiero, perché un piatto si giudica non solo mangiandolo ma anche assaporando la storia”, un passo per iniziare e viaggiare insieme verso l'unica direzione della bontà, del gusto e della tradizione.

Il sentiero degli osti, dopo questa esaltante esperienza, è pronto a nuove sfide, da settembre coinvolgeranno ogni mese una realtà diversa.

 

 

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