Viterbo CRONACA

A volte alcune “missioni” presentate come grandiose e geniali intuizioni si rivelano invece mission impossible.

Magari semplicemente perché qualcun altro la missione l’ha già portata a compimento tanto tempo prima. Faccio riferimento a notizie varie sulla modifica della viabilità al quartiere Santa Barbara, su cui leggo proposte progettuali spacciate come nuove ma in realtà esistenti da oltre un decennio.

Il progetto definitivo di revisione urbanistica a Santa Barbara, quartiere cresciuto negli anni e oggi bisognoso di nuovi interventi, è stato realizzato nei primi anni 2000 dagli architetti Cassani, Ferruccio e Paradisi, di cui alleghiamo gli atti facilmente reperibili in Comune. Quel progetto, tanto caro nuovo che avanza in odore di accordi con quanto invece proposto dall’amministrazione Michelini, è stato approvato nel 2004 dalla giunta di Giancarlo Gabbianelli e anche da chi allora componeva il consiglio comunale. I progetti sulla pista ciclabile a Santa Barbara, poi, sono stati messi a punto dalla giunta di Giulio Marini nel 2010. Entrambe amministrazioni di centrodestra.

Il progetto del 2004, che oggi miracolosamente vediamo spacciato come “nuovo”, era composto da 4 lotti:

- LOTTO1: adeguamento della Strada Capretta nel tratto compreso tra piazza Gustavo Adolfo e l’attraversamento della ferrovia Roma Nord con realizzazione di un nuovo sottopasso ferroviario in sostituzione di quello esistente;

- LOTTO2: collegamento dei comprensori Santa Barbara e Santa Lucia con il semianello PRG mediante un nuovo svincolo

- LOTTO3: collegamento della SP Teverina con via dei Lega dei Popoli e con il proseguimento di via Porsenna e realizzazione di una rotatoria stradale in corrispondenza dell’intersezione con la SP;

- LOTTO4: adeguamento della Strada Capretta verso nord per ulteriori 400 metri fino al collegamento con il proseguimento delle vie Raffaello e Botticelli.

Ci spiace che sedicenti assessori all’Urbanistica in pectore, abbiano sprecato mesi a “elaborare” progetti già esistenti e già approvati anche dal consiglio comunale di allora: tutto facilmente documentabile, tutto a disposizione dei cittadini. Anche di quelli che vorrebbero attribuirsi la paternità, o la maternità, di “nuove” visioni future della città che sono però in realtà state progettate anni fa da altri.

La sfida per il futuro di Viterbo, quella per la quale il centrodestra garantisce il massimo impegno, non è nella progettazione e nel mostrare, con aria da primi della classe, di voler a tutti i costi essere “innovativi”. Sta invece nella concreta capacità di trovare le risorse necessarie per portare a compimento quanto già progettato in passato. Quelle stesse risorse che purtroppo negli anni sono mancate e che anche oggi non ci sono. Chi si è impegnato tanto a vendere progetti non propri dovrebbe sapere anche che le coperture non esistono e che vanno rintracciate non con l’accensione di mutui sottoposti ai vincoli del patto di stabilità. Servono interventi dalla Regione Lazio e dallo Stato centrale, oltre che accordi con le Ferrovie, project financing e finanziamenti europei. 

Con i cittadini bisogna avere il coraggio di essere chiari fino in fondo.

Centrodestra per Giovanni Arena sindaco

 

 

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