Gallese CRONACA
Claudio Pennisi

Taccola

Nere, chiassose, furbe e battagliere le taccole convivono con gli esseri umani da centinaia di anni. La motivazione di questa vicinanza si può capire facilmente in città medievali come Viterbo, ma anche in comuni della provincia come Gallese, Orte, Vasanello, Civita Castellana e in generale tutti quelli dotati di mura antiche e torri dove questo corvide trova delle fessure dove fare il nido. La taccola è un piccolo corvide nero con riflessi metallici, testa posteriormente grigia e occhi di un colore chiaro che va dall'azzurro a un grigio argentato.
 
Ha le dimensioni di una gazza ma con l'aspetto e il fisico di una cornacchia. A volte vengono accusate di essere dannose alle coltivazioni di fichi e di ciliegie ma nonostante i danni si rivelano essere grandissime predatrici di insetti, vermi e piccoli animali, ovviamente nelle città si adattano a mangiare di tutto diventando degli onnivori- spazzini. Le taccole dotate di grande coraggio( a dispetto della piccola mole) e soprattutto di straordinaria intelligenza sono state oggetto di studi da parte di Konrad Lorenz che ne parla nel libro "L'Anello di Re Salomone".

Lorenz partì da un giovanissimo esemplare acquistato in un negozio, per poi arrivare ad avere un' autentica colonia di taccole sul tetto di casa. Con lo studio di questi uccelli e delle oche selvatiche lo scienziato elaborò la teoria dell'imprinting, ovvero quel processo normalmente irreversibile che porta ogni piccolo uccello a legarsi psicologicamente all'umano che se ne prende cura, questo avviene semplicemente perché il giovane vive senza i suoi genitori e i fratelli, perciò nella sua mente lo stormo sono gli umani e anche i potenziali partner sono le persone.

Dalle osservazioni di Lorenz ma anche altri studiosi emerse che le taccole (nonostante il caotico schiamazzare della colonia), formano società complesse, dove l'unità base è la coppia che resta unita fino alla morte di uno dei due uccelli.

Nella società delle taccole esistono dei "gradi", perciò ci saranno coppie dominanti e coppie via via di grado inferiore. Questi piccoli corvidi da giovani risultano animali facilmente addomesticabili e soprattutto privi di reazioni di paura riguardo i predatori, infatti tutte le giovani taccole vengono istruite dai vecchi membri della colonia sui pericoli che possono esserci in quella determinata zona. Una reazione particolare e innata è presente in questi uccelli; ovvero l'aggressività verso qualsiasi uomo o animale che trasporti un oggetto nero tra le mani/zampe, questa aggressività è in realtà un modo per tutelare la specie, perchè normalmente un oggetto nero tra gli artigli di un rapace non è altro che una giovane taccola.
 
Le taccole affrontano anche i grandi uccelli rapaci pur di salvare la loro famiglia, costruiscono società complesse basate sull'amore e sul rispetto e distruggono gli insetti nocivi. Perciò se passeggiando davanti a uno dei nostri castelli incontrerete un uccellino nero con gli occhi azzurri, aiutatelo purtroppo i genitori spesso li abbandonano una volta caduti a terra, con questo caldo molti giovani rischiano le penne, il nostro aiuto può essere decisivo!