Viterbo CRONACA
Gruppo Quartiere Santa Barbara Viterbo

“Viterbo: da Vetus Urbe a Modern City”. Così si intitola il progetto da 22 milioni, e finanziato dallo stato (17 milioni).

Progetto dell’Amministrazione uscente sul bando di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie.

Per quanto riguarda il nostro quartiere, tra i gli interventi di riqualificazione, abbiamo la piscina comunale. Si parla di una struttura (olimpionica) da 50 metri di vasca, del valore iniziale di 4 milioni di euro, (durata lavori prevista 3 anni) che dovrebbe sorgere tra Via della Biga di Castro e Strada Capretta.

Ora, riguardo a quest’opera, c’è da domandarsi: con quale logica è stato fatto un progetto da 22 milioni di euro sapendo che il finanziamento ministeriale, non poteva superare per capoluogo i 18 milioni e quindi non ricoprire per intero la spesa complessiva? Lo stesso Assessore al ramo ha dichiarato, successivamente, che per alcuni progetti come la piscina:” Trattasi di ‘Project Financing’, devono arrivare proposte”. Quindi ci vorrà un ulteriore supporto del Comune e l’entrata di privati.

Inoltre come si provvederà alla gestione di ben due piscine comunali, dopo che si sono avuti problemi a gestirne una sola, (l’attuale piscina Comunale Larus, i cui problemi sono ben noti)?

Con quale criterio è stata scelta l’ubicazione? Attualmente zona agricola, composta da terreni privati, (campo di grano, un vigneto e ulivi). Non si diceva, come successo, per richiesta spostamento costruzione di altre strutture, che non vi era possibilità con terreni adiacenti, e ora invece proprio quei terreni si espropriano per molta più ampia superficie? E poi, il bando non specificava:” …interventi da attuarsi senza ulteriore consumo di suolo”?

Si è tenuto conto (o non si è pensato proprio) della precaria viabilità di Santa Barbara? Soprattutto di una Strada Capretta, per un tratto a una sola corsia e già ora molto trafficata, messa in sicurezza e restauro sulla stessa strada del “Casaletto del Padreterno”, monumento del ‘500 unico nel suo genere, ma a rischio crollo visto le sue condizioni.  

Si è tenuto conto che il quartiere ha solo due ingressi, uno dei quali è proprio Strada Capretta? Non sarebbe stato il caso di investire sulla viabilità con raddoppio della stessa. Progettare prima un assetto urbanistico che preveda infrastrutture a servizio delle zone. Che fine ha fatto quel progetto comunale di rotatoria con entrata e uscita dalla tangenziale e cavalcavia che avrebbe dovuto congiungere al quartiere Santa Lucia?

Forse la questione sarà di minor importanza o forse sarà stata una “svista progettuale”; guardando meglio la piantina, una cosa che è saltata agli occhi è che quell’area verde antistante il parcheggio Dorando Pietri, per meglio intenderci l'area verde con una quindicina o forse più alberi, (perlopiù querce), tra il campo da baseball e il parcheggio di fronte al già “noto” Parco delle Querce, viene contrassegnata sul progetto con la lettera "P" di parcheggio che è già lì esistente. Si tratta di raddoppiarlo?

La domanda è: “vi è prevista anche l’eliminazione di questa piccola area verde che tanto piccola non è? Oppure è stato uno sbaglio grafico nell’apporre il simbolo? "A volte" si fanno progetti, purtroppo sulla carta, che vengono poi approvati senza rendersi effettivamente conto, di dove siano. Per la stessa area era stata fatta all’ Amministrazione uscente, dal gruppo del quartiere, la richiesta riguardo quell'area verde già con alberi, di ripulirla valorizzarla, così da renderla fruibile ai residenti.

Considerata la perdita di alberi e verde che si è avuta nel quartiere, appare alquanto strano che proprio in un bando di riqualificazione, che prevedeva “senza ulteriore consumo di suolo”, proprio un’area verde sia destinata a scomparire.

Invitiamo chi si è candidato Sindaco, o è in lista, a esprimerci la propria opinione sulle reali necessità del quartiere, a fornirci chiarimenti circa quell’attuale area verde e cosa ne pensano. Sempre se ne sono informati.

Le stesse domande sono rivolte anche agli stessi cittadini, considerato che più volte è affermato che: “ il progetto è stato condiviso e approvato dai cittadini. Magari le nostre sono solo voci fuori dal coro, o magari no.

Va bene richiedere finanziamenti, soprattutto per una vera riqualificazione delle periferie o fare grandi progetti per zone degradate. Ben vengano realizzazioni di importanti opere infrastrutturali; ma spesso bisogna anche guardare alla realtà delle cose, andare sul posto, fare un sopralluogo, rendersi effettivamente conto della situazione e, soprattutto, non progettare e creare strutture, senza prima garantire la viabilità e la conservazione anche delle piccole realtà locali.