Vitorchiano CRONACA

Nei giorni 11 e 12 maggio 2018, nella splendida cornice dell’Auditorium comunale di Vitorchiano, è stata esposta al pubblico la mostra sul tema “La Grande Guerra: aspetti storico-militari della guerra sul fronte italiano”, allestita dalla Scuola Sottufficiali dell’Esercito.

L’iniziativa, fortemente voluta da Ruggero GRASSOTTI, Sindaco del Comune di Vitorchiano, e dal Generale di Brigata Gabriele TOSCANI DE COL, Comandante dell’Istituto di formazione militare viterbese, coordinata dalla dottoressa Annalisa CRETA (Assessore con delega al Bilancio, Politiche Comunitarie, Patrimonio, Tributi e Sviluppo Economico), ha visto anche un approfondimento sulla “figura del soldato italiano nella prima guerra mondiale”, curato dal Direttore della Biblioteca Militare di Presidio, dedicato agli studenti delle terze classi della Scuola Secondaria di Primo Grado “Pio Fedi” di Vitorchiano.

Nel corso della Grande Guerra, nei circa quarantuno mesi intercorsi dal maggio 1915 al novembre 1918, oltre cinque milioni di italiani prestarono servizio su tutti i fronti del conflitto; in quel periodo la quotidianità degli uomini chiamati alle armi fu sconvolta e sostituita dagli elementi che avrebbero accompagnato, da quel momento in poi, l’immagine della guerra: la vita nelle trincee, il reticolato, i gas, il rombo dell’artiglieria, l’attesa angosciante dell’assalto e dello scontro corpo a corpo, l’esultanza liberatrice della vittoria e della fine dei combattimenti. Anche il resto della popolazione non rimase esclusa dalle vicende belliche.

Le donne ed i giovani figli vissero per tempi lunghi separate dai mariti e padri. Inoltre, li affiancarono talvolta nelle occupazioni tradizionalmente riservate ai maschi (come spazzine o conduttrici di tram, ma anche come operaie nelle fabbriche metalmeccaniche), videro moltiplicarsi i loro compiti e le loro responsabilità nel lavoro dei campi o nelle aziende domestiche, si arruolarono come volontarie nelle associazioni di assistenza come la Croce Rossa.

I bambini sentirono in un modo o nell’altro l’influenza di quanto stava accadendo: i loro padri e fratelli più grandi erano partiti e qualche volta cadevano in battaglia, i giornalini a loro destinati e le letture scolastiche parlavano sempre di guerra, il cibo era scarso.

Tutti i cittadini furono, inoltre, “bombardati” da messaggi che parlavano della guerra: anche i passanti più distratti che percorrevano le vie delle città non potevano fare a meno di guardare i manifesti in serie che tappezzavano i muri invitando a unirsi agli sforzi comuni per la Patria e a sottoscrivere prestiti nazionali.

In tale contesto, l’allestimento di quindici pannelli didattico-illustrativi con approfondimenti esplicativi che rievocassero gli avvenimenti attraverso fotografie, stampe e illustrazioni dell’epoca, arricchiti da preziosi cimeli, ha permesso di rivivere i volti e i luoghi della Grande Guerra, che ha visto l’Italia offrire un altissimo tributo di sangue.

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