Vignanello CRONACA MAI PIU'

 

6/7/8 giugno 1944.

Per commemorare i 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale nella Tuscia Viterbese (5/10 Giugno 1944) Nei ricordi più intimi di un uomo, che nel giugno del 1944 era solo un ragazzo, di lì a poco deportato, risuona ancora incancellabile il pianto di un violoncello: un soldato tedesco lo aveva scaraventato da una finestra, durante un rastrellamento per le case del paese nella notte tra il 7 e l’8 giugno 1944.

Rimasto appeso ai fili della corrente, lo strumento, sollecitato dal vento, suonò per giorni.

 

I giorni della rappresaglia feroce che subì il paese di Vignanello durante la ritirata delle truppe tedesche… 42 è il numero dei civili vignanellesi uccisi durante la seconda guerra mondiale, la maggior parte dei quali trucidati dai tedeschi in ritirata tra il 6 e l’8 giugno di 70 anni fa.

 

Decine di morti per rappresaglia, due ammazzati alla Fosse Ardeatine, un giovanissimo deportato, sopravvissuto ai campi di concentramento italiani e tedeschi. Una strage finora dimenticata che per la prima volta da quei terribili eventi viene riscoperta, commemorata, studiata.

 

L’associazione Sifà, nell’ambito delle iniziative promosse dal Comune di Vignanello, che istituirà il 7 giugno di ogni anno la Giornata della Memoria delle sue vittime civili, ha organizzato con il patrocinio dell’ AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA, dell’ANPI NAZIONALE, della CNA di VITERBO, e dello stesso COMUNE DI VIGNANELLO, una tavola rotonda che, il 1° giugno aprirà il ciclo di eventi, e poi uno spettacolo teatrale e un concerto, rispettivamente il 7 e 8 giugno.

 

Questi due ultimi appuntamenti hanno la valenza di raccogliere le informazioni e gli stimoli del dibattito e favorire, attraverso il potere evocativo dell’arte, una rielaborazione condivisa.

 

Un’occasione di studio e di ripensamento, per costruire una consapevolezza storica basata sui valori fondanti della nostra Repubblica.

 

Un momento di riflessione rivolto soprattutto alle nuove generazioni per rafforzare la prospettiva di una convivenza solidale e democratica.

 

Il progetto si articola dunque in diversi momenti: si comincia con l’analisi razionale, storica (la tavola rotonda), per arrivare poi ad un approccio poetico (attraverso le suggestioni dello spettacolo teatrale e il concerto conclusivo): ci si affida al valore terapeutico dell’arte che ci consente di riaccogliere emozioni dolorose per cercare di trasformare il dolore in poesia.

 

Tra il 5 giugno (liberazione di Roma) e il 9/10 giugno del 1944 (liberazione di Viterbo) i paesini dell’Alto Lazio furono attraversati dagli ultimi tremendi venti di guerra. Ci furono i bombardamenti di Soriano e Canepina nella giornata del 5, e i fatti di Vignanello (le giornate del 6-7-8), cioè la ritirata e rappresaglia dei tedeschi che lasciò sul campo 42 morti, di cui molti uccisi per impiccagione; fatti che hanno profondamente turbato la piccola comunità e su cui calò un silenzio per molti e molti decenni e di cui solo da poco tempo si incomincia a recuperare la memoria.

 

Il ciclo “La Notte del Violoncello”, promosso dal Comune di Vignanello in collaborazione con l’Associazione Sifà, trova ispirazione nei fatti e nel clima di quei terribili giorni e cerca di avvicinarne il ricordo con l’auspicio che accanto al recupero, solo in parte realizzato, della memoria dei testimoni, si promuova un approfondimento che venga abbracciato dalla ricerca storica.

 

Tale lavoro servirà a curora ferite profonde giacenti talvolta inconsapevolmente nella memoria della comunità, ma anche a connettere la storia locale ad una storia più ampia, coinvolgendo studiosi della storia nazionale e internazionale.

 

L’ottica di una rivisitazione della memoria si indirizza, oltre che a Vignanello, all’intero territorio della Tuscia Viterbese.

 

Per il 7 giugno, che sarà istituito come “Giorno della memoria” dal Comune di Vignanello, il quale ha predisposto per l’occasione una nutrita serie di eventi, l’associazione Sifà con sostegno di CNA Viterbo e di altre istituzioni e di sponsor locali propone lo spettacolo teatrale ‘La Notte del Violoncello’, una rievocazione poetica dell’episodio avvenuto la notte tra il 7 e l’8 giugno del’44 a Vignanello.

 

La Liberazione di Viterbo che sancirà la fine della guerra in questi territori, avverrà nei giorni seguenti – 9 e 10 giugno – mentre Lando Bracci, “il ragazzo del violoncello” viene strappato alla sua casa e alla sua famiglia dai tedeschi.

 

Il giovanissimo deportato attraverserà, rapito dai venti di guerra, l’Italia centro-settenrionale e parte della Germania, passando da un campo di concentramento all’altro, e dopo vicende avverse e dolorose riuscirà a ritornare a Vignanello solo dopo sedici mesi, nel Settembre del 1945. Una storia finora inedita.

 

Lo spettacolo teatrale “La notte del violoncello” che dà il nome a tutta la rassegna è costruito proprio sui ricordi di Lando Bracci a partire da un episodio drammatico e struggente di cui il ragazzo è stato testimone.

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