Messina SALUTE
dott. Giuseppe Di Prima

Starnuti a ripetizione, occhi rossi e lacrimanti, prurito in tutto o in alcune parti del corpo, questi sono alcuni sintomi dell’allergia che alcune persone percepiscono con l’arrivo della primavera.

Purtroppo la bellezza dell’esplosione di una moltitudine di fiori, dai colori brillanti e vivaci, per tanti non è altro che un disturbo, un problema di salute: ALLERGIA. Le piante e/o i pollini non hanno nessuna responsabilità della nostra allergia primaverile; è il “terreno“, cioè il nostro corpo che è “alterato”.  

Infatti le allergie rappresentano l'esempio più comune di malattia attribuibile al malfunzionamento del sistema immunitario e, di fatto, rappresentano le malattie immunitarie più diffuse. La causa alla loro base è la risposta scatenata dalle difese immunitarie nel momento in cui entrano in contatto con agenti estranei - gli “allergeni” - che in realtà non sono pericolosi per la salute e che quindi non dovrebbero indurre nessuna risposta di difesa.

La comparsa di un'allergia è in parte attribuibile a fattori genetici e in una parte ancora più rilevante a fattori di origine ambientale e spesso dall’accumulo di notevole quantità di tossine, derivate da cattiva digestione o da agenti chimici. Negli ultimi decenni si è assistito ad un significativo aumento nell'incidenza della malattia, che si concentra proprio nelle aree più sviluppate e industrializzate del mondo: in Europa colpisce circa il 15% della popolazione e quasi il 20% negli Stati Uniti.

Numerosi studi, eseguiti allo scopo di individuare le possibili cause dell'aumento delle allergopatie, hanno individuato una connessione tra la comparsa della malattia ed il ruolo dell'inquinamento atmosferico, per due principali motivi: I granuli pollinici assorbono e veicolano gli inquinanti aero-dispersi fino alle vie respiratorie, aumentandone la concentrazione. Dall'altro lato, gli agenti inquinanti veicolano gli allergeni, presenti sui pollini, favorendo la produzione di anticorpi della classe IgE, tipici della reazione allergica.

A far scatenare le reazioni allergiche è il corpo che, così alterato, reagisce con i pollini in modo snaturato, non li riconosce ma li scambia come allergeni, provocando la reazione chiamata allergia di primavera. con la liberazione e la produzione di mediatori chimici pro-infiammatori: i leucotrieni.

Per il trattamento della pollinosi sono a disposizione del paziente diversi farmaci i più impiegati dei quali sono antistaminici e cortisonici, antagonisti dei leucotrieni, entrambi con effetti collaterali poco desiderabili, anche se gli antistaminici. di ultima generazione non provocano la classica sonnolenza. Per alleviare la sintomatologia e migliorare il metabolismo consigliamo i rimedi naturali iniziando con una buona depurazione e un incremento di nutrienti ricchi di vitamina C, considerata un vero e proprio antistaminico naturale. I flavonoidi, inoltre, con particolare riferimento alla quercitina, rappresentano degli antistaminici naturali che aiutano l'organismo a prevenire il rilascio di istamina e di altri composti che possono provocare infiammazioni ed allergie.

Sono considerate buone fonti di quercitina gli agrumi, le cipolle, le mele, i pomodori, i broccoli, i legumi e la lattuga, mentre tra le erbe aromatiche e le piante officinali considerate utili in caso di allergia, poiché ricche di componenti in grado di prevenire o di ridurre il rilascio di istamina, troviamo lo zenzero, la camomilla, l'echinacea, il basilico, il finocchio, l'aglio, la radice di liquirizia, il ginkgo biloba e l'alga spirulina. Concludo con il consiglio di utilizzare il Te verde (preferibilmente il Gunpowder) o, sempre come bevanda, il similtè Rooibos (comunemente definito “tè rosso”).

Unico farmaco consigliabile, omeopatico, efficace, innocuo, è Il Macerato Glicerico di Ribes Nigrum. Trova indicazione in tutti i tipi di infiammazione, nell'asma bronchiale, nelle allergie, nelle orticarie. Agisce da stimolo surrenalico evidenziando la produzione di corticosteroidi; non si sostituisce alle surrenali ma ne incrementa l’attività attraverso un profondo riequilibrio dei processi organici. La sua azione ricorda quella del cortisone, pur non avendone le controindicazioni.

Si consiglia l’assunzione di 50 gocce diluite in poca acqua o altra bevanda 3 volte al giorno, preferibilmente a bocca pulita, cioè non dopo aver masticato qualcosa, (per es. prima di mangiare). Il liquido deve essere tenuto sotto la lingua qualche istante per favorirne l’assorbimento e quindi deglutito.