Viterbo CRONACA
Il segretario generale prov.le FIALS Vittorio Ricci

Sono ormai frequenti i comportamenti scorretti messi in atto da loschi individui che si divertono a stracciare, nascondere e manomettere i nostri comunicati, che cercano di intimidire e di impedire ogni possibile confronto democratico che possa consentire la libera determinazione delle scelte.

La votazione che si svolgerà il prossimo 17-18-19- aprile, per la elezione delle rappresentanze sindacali unitarie (RSU), interessa circa 2200 dipendenti tra infermieri, amministrativi, tecnici ecc. della ASL di Viterbo e rappresenta, un momento importante di civile confronto che può offrire un serio contributo per il miglioramento complessivo della sanità viterbese.

   Purtroppo, a causa di una visione miope e obsoleta di taluni sindacati e di proni lavoratori che con troppa facilità, delegano la rappresentanza sindacale senza verificarne il rispetto, inclini solo all’autoconservazione dei propri vantaggi a tutti i costi, più proiettati ad occultare che accendere le potenzialità e la creatività dei dipendenti sanitari, si rischia di trasformare la competizione elettorale in una pericolosa tendenza ad alterare la realtà dei fatti. Far ingoiare ai lavoratori il vergognoso contratto di lavoro firmato recentemente da CGIL-CISL-UIL, cercare di manipolare a proprio vantaggio, i loro fragili e spesso superficiali convincimenti, carpire la buona fede, risponde ad una strategia ben definita, cioè inibire ogni spirito critico, per favorire la indistinguibilità delle opzioni.

   Allora tutto si giustifica, far saltare l’Assemblea dei lavoratori programmata ieri dalla Fials all’ospedale di Tarquinia, staccare i nostri manifesti dalle bacheche, impedire, reprimere, minacciare, questi i verbi da coniugare.

   “Non posso farmi vedere di parlare con te, informami sul contratto di lavoro ma in modo riservato, non invitarmi all’Assemblea davanti agli altri colleghi, vorrei evitare ritorsioni”, queste le espressioni più comuni, utilizzate all’interno dei presidi lavorativi di minori dimensioni e quindi più facilmente controllabili dai vari “padrini”, negli ospedali di Montefiascone, Acquapendente, Ronciglione, Tarquinia, ma anche in molti uffici della Cittadella della Salute di Viterbo, pronunciate a bassa voce, con toni sommessi e timorosi. Serpeggia tra i lavoratori della ASL la paura, non tanto del superiore gerarchico, ma del collega, di colui con il quale si condivide l’attività lavorativa quotidianamente, perché magari potrebbe riferire i propri intendimenti al saccente sindacalista di turno.

   Questo è il clima che si respira oggi, questa è la coscienza appiattita di molti lavoratori della ASL che da decenni subiscono passivamente l’oscurantismo adottato come metodo educativo da CGIL-CISL-UIL. Noi della Fials non ci faremo intimidire, non resteremo in silenzio e rassegnati come si vorrebbe, il tempo del “rincoglionimento delle masse è finito”, la consapevolezza e la nuova coscienza emergente dei lavoratori prevarrà.