Cellere POESIA
Mario Olimpieri

Matteo Salvini

Mattarella chiede aiuto

Mio carissimo Bergoglio,

noto è il bene che Ti voglio,

vieni allora in mio sostegno

col Tuo alto e forte ingegno;

la matassa è aggrovigliata

e va presto districata:

per far nascere un Governo

prega Tu il Padre eterno.

Lo sfogo di Mattarella

Da quando son salito al Quirinale,

questo è il periodo invero più infernale,

sono troppi i galletti nel pollaio

e quello che più strepita è Di Maio;

di certo io non posso dargli torto

se la sua nave vuol condurre in porto:

milioni d’Italiani l’han votato,

quindi da lui il Governo va formato,

ma questo è solamente il mio parere,

parlar non posso, ma solo tacere.

Ora esprimo un giudizio mio sincero

e dico di vedere un buio nero

che si estende dal Colle fino a valle,

però mi fo coraggio: ho larghe spalle;

tutto sarà risolto entro quest’anno,

anche se lentamente e con affanno.

La corsa all’incarico

In questa corsa c’è chi è molto scaltro

e c’è gran lotta l’uno contro l’altro:

Di Maio vuol su tutti primeggiare,

ma pur Salvini vuole comandare

ed afferma sicuro, in verità,

che la Nazione lui “salvinerà”

liberando l’Italia da ogni guaio,

ed agirà ben meglio di Di Maio.

I giornalisti allora, presto presto,

un parere in proposito hanno chiesto

al Presidente collegato in rete,

il quale, come tutti già sapete,

ha risposto, accennando una risata,:

“Non sento, qui la linea è disturbata”.

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