Viterbo SPORT CALCIO
Mario Cipolloni

Nel presentare la gara con il Pro Piacenza scrivevamo, chiudendo con il punto interrogativo "Tre punti per avvicinarsi al Livorno?".

Non presago di quanto avrebbe potuto essere, ma solo perché come sempre ogni gara fa storia a sé e il Pro Piacenza aveva assoluta necessità di fare punti, per provare ad allontanarsi pian piano dalla zona retrocessione. 

E ci sono riusciti i ragazzi di Pea, trovandosi davanti una Viterbese che non è stata la solita Viterbese che, dall'arrivo di Stefano Sottili sulla panchina gialloblu, aveva inanellato una lunghissima serie di risultati positivi. 13 per la precisione, tanto da far sperare in un consistente avvicinamento alla testa della classifica, considerando il turno di riposo del Livorno e le gare non certo facili del Siena e del Pisa, che invece hanno capitalizzato al massimo le due gare vincendo entrambe con il Giana Erminio e con l'Arzachena, portandosi di conseguenza a ridosso degli amaranto, di mister Sottil (senza la i finale).

Speranze e previsioni, più da sportivo che da cronista, ampiamente sbagliate!

La Viterbese è mancata soprattutto nella grinta e nel gioco d'assieme e non è certo una scusante l'aver disputato la gara infrasettimanale di Coppa Italia durata 120 minuti e passata alla semifinale con i calci di rigore, non è una giustificazione soprattutto perché in quella gara Sottili (con la i finale) ha mandato in campo una Viterbese usando molto il turnover, mandando in campo giocatori che meno erano stati utilizzati in campionato: Sul green del Garilli è scesa in campo una Viterbese diversa che, almeno sulla carta, faceva fare pensieri positivi anche se esternati con il punto interrogativo, soprattutto perché, come più volte scritto, in serie C nessuna squadra ti dà il lasciapassare, un campionato difficile dove puoi vincere con la prima e, appunto, perdere con le ultime, ma il calcio, lo sport in generale, lo sport di squadra in particolare, è anche questo, quando meno lo aspetti arriva il ridimensionamento velleitario.

E' mancata la Viterbese nel momento migliore, da cosa sia dipeso è difficilissimo da capire e analizzare, è successo, punto e basta, nella speranza di riprendere il cammino già dalla prossima gara, ancora in trasferta, con il Monza contro la quale è da riprendersi i tre punti della sconfitta interna persi quell' 8 ottobre 2017, sconfitta che costò l'esonero di Bertotto con il successivo ritorno di Nofri. 

Comunque la sconfitta non ha modificato più di tanto la classifica, la proprietà ha più volte dichiarato che il traguardo finale è: "Riuscire ad arrivare tra le prime cinque, arrivare a disputare i play off", e la Viterbese ad oggi sta rispettando appieno la richiesta della società, è quarta con 45 punti, undici punti più della quinta che è la Giana Erminia.

Sicuramente Sottili, così come il presidente Vincenzo Camilli e il patron Piero Camilli, insomma, la proprietà, chiederanno ai baldi giovani, figli della signora in gialloblu, ad alta voce, che non succeda mai più.

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