Viterbo CRONACA IN DIFESA DEI PICCIONI, MALTRATTATI, ABBANDONATI, INCOMPRESI DA QUALCUNO
Claudio Pennisi
Sovente passeggiando per strada, magari per le vie del centro di città importanti come Viterbo o Roma, ma anche comuni di dimensioni inferiori, capita di imbattersi in piccioni intenti a contendersi la briciola davanti al bar o i resti di un panino magari ai giardini o in piazza.
Normalmente questi uccelli al minimo segnale di pericolo prendono il volo e non si lasciano prendere, segno che godono di discreta salute.
Purtroppo i piccioni cittadini sono in situazioni pericolose più spesso di quanto si pensi, ci sono dei segnali che vanno colti al volo per salvare la vita a queste creature. Di solito il piccione sano mantiene un atteggiamento attento, il piumaggio ben aderente al corpo, le ali al giusto posto e se disturbato si leva in volo con un rapido salto. Capire quindi che un piccione non è al 100% è semplice; se l'animale non è reattivo, ha le ali basse, piumaggio arruffato, un'ala tenuta molto in basso rispetto all'altra e non vola qualche problema c'è.
In molti casi, il colombo si lascia prendere proprio quando la morte lo sta per cogliere quindi c'è poco da fare, se non portarlo in casa, in un luogo caldo, silenzioso, con delle granaglie (piselli secchi, lenticchie, orzo, grano ma anche riso) e dell'acqua, la delicata creatura sarà felice di questo trattamento e potrà trapassare in tutta tranquillità. Se l'animale invece, nonostante tutto, si nutre, beve e sembra riacquistare vitalità, conviene portarlo a un veterinario aviario per ulteriori accertamenti e eventualmente la cura di infezioni in atto e il bloccaggio di arti fratturati.
Spesso invece non ci si imbatte in animali malati o moribondi, ma semplicemente in uccelli impossibilitati a volare o a camminare, si parlerà in questi casi di colombi estremamente giovani, con zampe o ali fratturate a causa di impatti con vetture oppure uccelli feriti da armi da fuoco o carabine ad aria compressa. Altro caso frequente in città di grandi dimensioni sono piccioni con le zampe impastoiate da fili di nylon, capelli o altro che quindi se non raccolti sono condannati alla perdita delle zampe/dita, oltre ai fili nelle zampe alcuni piccioni di città presentano invece sintomi neurologici causati da carenze di cibo, stress e in generale dalla terrificante vita in città, in questo caso l'animale presenta collo girato e gravi problemi di equilibrio.
Come è ormai chiaro, l'uccello in difficoltà va sempre raccolto e portato nella propria abitazione in un cartone o trasportino di dimensioni adeguate, appena portato a casa il piccione bisogna capire se è un adulto ferito o un piccolo caduto dal nido abbandonato dai genitori. In generale i cuccioli di piccione presentano peluria gialla, spesso attaccata alle prime piume che sono spuntate, il becco è morbido e le narici non sono bianche, la coda e le ali sono corte. Se il cucciolo è molto piccolo va imboccato con una sottile siringa senz'ago con una pappa da imbecco per pappagalli o in emergenza una pappa per bambini composta da farine di cereali.
Se invece il colombino ha già le piume sono perfetti dei piselli scongelati in acqua tiepida e quando sarà più grande lenticchie mignon, grano, girasole, sorgo, mais piccolo e anche granaglie per uccelli esotici. Normalmente gli adulti mangiano da soli, solo quelli con problemi neurologici vanno aiutati mettendo a disposizione molto cibo in un contenitore profondo o nei peggiori casi devono essere imbeccati con piselli secchi spezzati, lenticchie e altre granaglie di dimensioni contenute, di solito riescono a bere da soli.
Nei casi di uccelli giovani è meglio non maneggiarli troppo altrimenti si affezionano e liberarli diventa un problema visto che non sapranno adattarsi alla vita in libertà. Quando incontrerete un piccione in difficoltà fermatevi raccoglietelo, anche se non dovesse farcela ve ne sarà grato.
