Treia (MC) CRONACA INTELLIGENTE E COSCIENTE
Paolo D'Arpini

La psicologia transpersonale è sicuramente un ramo della spiritualità naturale o laica ma, prima di parlare di questa forma di auto-indagine, vorrei qui confermare che io uso il termine spiritualità (non essendocene altri disponibili) nel senso più originale del nome, quello anche usato nell’antichità per individuare la “presenza viva” nella materia, in forma di Coscienza.

Gli antichi usavano il termine “spiritus loci” per definire l’anima del luogo ma pure dei boschi, dei fiumi, degli animali e della società umana, etc.

“Spirito” è dunque il nome di quella sottile "presenza" e credo sia più che giusto recuperare la parola vera ed antica piuttosto che cercarne una nuova. L'uso falsificato e strumentale della parola “spirito”, imputabile alle religioni patriarcali (giudaismo, cristianesimo, islam), non è ragione sufficiente per rinunciarvi.

Tutto è Spirito.

E' meglio ed “ecologicamente” preferibile vivere in comunione con la “presenza” piuttosto che fare discussioni in termini sofistici sull'Esistenza.

Il significato originario della parola “spirito” è quello di “intelligenza/coscienza”, la stessa che integra e trascende "l'Es" della psicologia transpersonale.

Nell’analisi degli archetipi non possiamo trascurare la ricerca psichica avanzata, iniziata con Jung, proiettata negli schemi di Wilber e Grof. Una sintesi sul pensiero rarefatto che raggiunge il limite dello sperimentabile.

Nella fase più densa c’è l’Ombra che rappresenta le condizioni palesi, l’orgoglio ed il bisogno di successo, essa spinge verso l’amore romantico ed idealizzato e la sua controparte è l'odio ed i sensi di colpa. Segue il livello dell’Ego che consente un approccio intellettuale e contribuisce alla comunicazione verbale ed al pensiero lineare e per contro inibisce la spontaneità e la vigilanza equanime.

Nella sfera del Biosociale si sviluppa la cultura e la civiltà ed il senso di appartenenza sociale contemporaneamente si forma il senso di convenzione e di ripetitività (le tradizioni). Sul piano più sottile, l’Esistenziale, sorge l’intenzionalità, la fede o religione, e alla stesso tempo l’ansia esistenziale (incapacità di accettare la morte) ed il disagio metafisico; qui si percepisce duramente il dualismo primario.

Giunti al Transpersonale sorge un distacco, una consapevolezza del significato dei miti, il prana raggiunge i chakra (sephirot) elevati, riconoscendoli simbolicamente, è a questo punto che irrompono gli archetipi primordiali ed il vuoto al limite della mente. Questo stato viene descritto da Gurdjeff come “negatività purgatoriale” una condizione preliminare alla perdita della fissità individuale ed all’assorbimento nel Sé.

Questa consapevolezza-testimonianza, chiamatela se volete “essenza sottile”, è come un aroma che emana dalla materia, dal che se ne deduce che non può esserci separazione fra la materia e lo spirito, allo stesso modo in cui non può esserci separazione fra la rosa ed il suo profumo. Fra l’umidità e l’acqua. Tra il fuoco e la sua capacità di bruciare ed emettere luce e calore.

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