Grotte di Castro STORIA PER LA SANTITA'
don Tancredi Muccioli

 

Il giorno 9 novembre u.s. la Comunità parrocchiale e civile di Grotte di Castro ha appreso con immensa gioia una notizia straordinaria: il Santo Padre Francesco, ricevendo in Udienza, il giorno 8 novembre, S.E. Rev.ma il Card. Angelo Amato S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Padre Gregorio Fioravanti OFM.

Quindi Padre Gregorio Fioravanti è Venerabile nella Chiesa.

Il riconoscimento delle virtù eroiche è un passaggio indispensabile per la beatificazione.

Terminata l’istruttoria diocesana in data 1 luglio 1995, gli atti e la documentazione sono stati consegnati alla Congregazione delle Cause dei Santi.

In seguito è stata preparata la Positio cioè la sintesi della documentazione che prova l’esercizio eroico delle virtù. La Positio è stata sottoposta all’esame (teologico) dei nove teologi che hanno espresso il loro voto favorevole e la Causa è quindi passata all’esame dei Cardinali e dei Vescovi, membri della Congregazione.

La sessione ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi ha votato in data 7 novembre, all’unanimità, per il riconoscimento della “eroicità delle virtù” di Padre Gregorio. Adesso padre Gregorio Fioravanti, nato a Grotte di Castro il 24.04.1822, diventa “venerabile”.

Ma chi era Padre Gregorio Fioravanti?

Una lapide posta, nel 1988, in una casa in Via del Santuario indica il luogo dove nacque. La casa si trova vicinissima alla Basilica Santuario "Maria SS.ma del Suffragio".

La religiosità e lo spirito di sacrificio dei genitori, Antonio e Maria Teresa Ruspantini, costituirono i primi elementi della sua formazione. Accolto tra i Francescani Minori di Orvieto, ne vestì l'umile saio il 13. 2. 1838.

Completò la sua preparazione sacerdotale a Viterbo (Convento di S. Maria del Paradiso) e a Roma; fu ordinato sacerdote il 17. 5. 1845 nella cattedrale di San Lorenzo in Viterbo.

Continuò gli studi di filosofia e di teologia. Laureatosi, fu inviato come "lettore " in S. Teologia" a Venezia, nel convento di S. Francesco alla Vigna. Chiamato a svolgere delicati ruoli di servizio, fu poi eletto Ministro Provinciale della medesima provincia "S. Antonio" (27.10.1856).

Durante questo mandato, incontrò la Duchessa francese Laura Leroux de' Bauffremont, che gli confidò il progetto di fondare un Istituto religioso femminile, francescano e missionario.

Prudente, saggio ed obbedientissimo quale era, ponderò con Dio e coi legittimi superiori l'originale proposta, che accolse quindi con eroica generosità. Si pose allora, pienamente disponibile ed umile, accanto alla Duchessa entusiasta, con la quale (21.4.1861) diede inizio ufficiale alla Congregazione delle "Francescane Missionarie del Sacro Cuore", in Gemona del Friuli (Udine).

Dell’Istituto, sebbene avviato nelle più rosee speranze, il servo di Dio si scoprì presto unico responsabile, con difficoltà e pene inenarrabili a causa della partenza della duchessa (1863).

La dolorosa ed eroica storia delle origini dell’Istituto, segnata fortemente dalla croce, celebra l’invitta fortezza, l’eroica pazienza, la saggezza e la laboriosità di quest’umile francescano, che a sola gloria di Dio si assunse i compiti più sgradevoli, andò incontro a mortificanti proteste e minacce, nella fedeltà al volere di Dio per tante giovani vite consacrate allo scopo di portare la sua Parola di salvezza ai fratelli più lontani e bisognosi.

Per il neo Istituto scrisse e più volte modificò le Regole, facendosi esemplare custode e guida sapiente affinché da tutte le suore esse venissero amorosamente osservate, nella comunione di vita e di testimonianza, con ardore apostolico.

Nel 1865 poté inviare il primo gruppo di missionarie nell’America del Nord, a servizio degli emigranti, degli orfani, dei poveri. Nel 1872 avviò un’altra missione nel Medio Oriente, ove le suore si dedicarono all’educazione della gioventù più povera ed abbandonata. Per il sostegno dato alle missioni, il Servo di Dio, pur non andando mai fuori d’Italia, fu riconosciuto Missionario apostolico.

Più tardi, nel 1885, aprì una ‘missione’ anche in Italia.

Continuò a stare accanto al suo Istituto con indefesso amore anche quando fu rieletto per due volte Superiore provinciale dei frati veneti. Attento ad edificare e guidare innanzitutto con l’esempio di dedizione a tutti, servì Dio in silenzio, senza rivendicazioni di sorta, senza personali difese, anche quando fu condotto attraverso la prova della solitudine e dell’abbandono.

Trascorse gli ultimi anni in pieno nascondimento, trasformando il suo tempo in preghiera ed offerta per l’Istituto che ormai vedeva fiorire ed espandersi. Colpito da malore improvviso al termine della celebrazione eucaristica, morì il 23 gennaio 1894, in Gemona, presso il monastero di S. Maria degli Angeli delle sue figlie, da lui dirette e sostenute per 34 anni.

Oggi le sue Missionarie Francescane del S. Cuore prestano il loro servizio apostolico in 20 Paesi ‘di missione’: dell’Europa, delle Americhe, dell’Asia e dell’Africa.

Nel 2008, al termine della festa decennale in onore della Madonna del Suffragio, Patrona principale di Grotte di Castro, una Comunità di Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore si è insediata in questo paese a servizio della Parrocchia.

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