Messina MIAO BAU
dott. Giuseppe Di Prima

Su questo tema è bene rispettare civilmente le scelte altrui anche se spesso queste decisioni sono dovute a scarsa o fuorviante cultura in merito, e senza alcuna esperienza.
Qualche piccola precisazione può essere utile, almeno come piacevole cultura personale.

Saverio è un tranquillo e metodico scapolo.–(Storia vera)– Ha due carissimi e simpatici amici che posseggono un cane, unico inconveniente per lui: il cane. Ha una decisa repulsione. I due amici, coppia sposata, decidono di andare in vacanza ma non sanno a chi lasciare il cane Billy. Insistono inutilmente per Saverio che si oppone alla richiesta di ospitarlo per alcune settimane.

Dopo lunghe preghiere e insistenti tentativi di convincimento, spiegano che il cane in casa non gli darebbe fastidio, ma anzi compagnia e guardia. Si tratta solo di farlo uscire tre volte al giorno e preparargli i pasti che avrebbe in dotazione, assieme al cane. Alla fine, a malincuore, Saverio si lascia convincere a prendere in casa il cane. Ma pian piano accade il “miracolo” della nascita di un rapporto di amicizia: un giorno Billy lecca affettuosamente la mano di Saverio, che si commuove.

Gli amici tornano dalla vacanza e riprendono con sé Billy. Saverio si rende tristemente conto che la casa senza di lui è vuota, e che quelle passeggiate giornaliere facevano bene anche alla sua salute. Sperimentò un grande senso di vuoto e tanta nostalgia riprendendo la routine della sua tranquilla vita, ma “all’inizio dell’inverno non ero più esattamente lo stesso di prima dell’estate. Intuivo in me una capacità affettiva inoperosa, la cui presenza mi era stata rivelata da un capriccio del destino. Qualsiasi cosa facessi, pensassi o dicessi, la mia esistenza mi sembrava ormai divisa in tre periodi storici distinti: preBilly, Billy, postBilly. Dopo lunghe riflessioni (…) ho finito per accettare la sfida dei sentimenti”. Avendo capito che il periodo più felice era stato quello “Billy”… adottò un cane.

Chi non ha mai avuto animali in casa, secondo me dovrebbe provare. Non è necessario che sia un cane o un gatto; una qualsiasi bestiola, anche un canarino o una tartaruga può sollecitare nuove emozioni, modificare abitudini ed interessi di vita. Tutti dovrebbero almeno una volta controllare la propria capacità e volontà di accudire qualcuno, perché gli animali sono essere viventi e debbono essere quotidianamente accuditi. Un rapporto vero è quello che ci lega ad un essere vivente perché ci obbliga a comportamenti nuovi, stimola interesse, curiosità, impegno. E’ un invito inutile per chi conosce gli animali ma vale per chi non ne ha mai posseduti: provate quanto è bello accarezzare una cosa viva. Spesso ciò riesce a far scattare la molla che, chi sa per quale misterioso ed ancestrale istinto, unisce l’uomo e gli animali; e si colgono le piccole e grandi emozioni che possono nascere.

Sono ormai esperienze convalidate da numerosi studiosi le positive modificazioni che questo rapporto provoca nell’uomo. La relazione dell’uomo con il cane o il gatto provoca, oltre agli effetti più noti ed evidenti, anche una sensibile riduzione dello stress nervoso. Che il rapporto con gli animali faccia bene soprattutto alle persone con handicap psico-fisici era un dato intuitivo che adesso è confermato a livello scientifico da molti studi recenti. Anche un esperimento condotto in comunità per anziani ha dimostrato esiti notevolmente soddisfacenti sulla depressione, senso di solitudine e disagi tipici di questi soggetti. Anche chi è in perfetta salute può scoprire che avere un animale domestico può fare la differenza.

Accarezzando un piccolo animale, l’organismo riceve impulsi benefici che ne allentano la tensione, il corpo si rilassa; non vedo perché ciò non debba considerarsi una ottima medicina. Legando per un tempo più o meno breve la propria esistenza a quella di una bestiola, può essere non soltanto un modo per recuperare ed arricchire i rapporti con il nostro prossimo ma anche e soprattutto una terapia molto valida contro la nevrosi o gli stati di depressione. Secondo quanto suggerisce un recente studio di piccole dimensioni, condotto nel Regno Unito gli animali domestici da compagnia, potrebbero svolgere un ruolo attivo nel miglioramento dei rapporti sociali. Diversi animali, in questo studio, sono stati visti come il supporto sociale più importante e centrale nella vita dei proprietari, fornendo spesso rapporti sicuri e altrimenti non disponibili con altri esseri umani.

I ricercatori hanno, in pratica, chiesto ai partecipanti di valutare il rapporto, il valore e il significato degli animali domestici nella loro vita. Allo scopo ai partecipanti è stato chiesto di scrivere i nomi di persone, luoghi e cose che hanno dato loro un sostegno. Ebbene, dei 54 partecipanti, la maggior parte ha considerato i loro animali domestici come facenti parte della loro rete sociale.. In proposito uno dei partecipanti parlando del suo cane ha detto di potersi fidare di lui più che delle persone. E un altro partecipante, riferendosi al suo gatto, lo ha reputato in grado di percepire da solo, senza bisogno di chiamarlo, quando avesse bisogno di compagnia.

In definitiva gli autori ritengono che i loro risultati siano molto indicativi su quanto un animale domestico possa essere d’aiuto al suo proprietario, anche fornendo una presenza fisica costante. E ‘ sotto gli occhi di tutti la passione crescente per il mondo animale; lo dimostrano i parchi faunistici che stanno sostituendo gli zoo, le fattorie didattiche, le spiagge che aprono ai cani, i bar, i ristoranti e gli alberghi che finalmente accettano anche animali domestici  Nuovi servizi, nuovi prodotti e un modo di vivere più naturale, esemplare per tutti, anche per chi non coabita con cani o gatti. Sono circa sette milioni i cani e dodici milioni i gatti alloggiati nelle nostre abitazioni. Il 60% tiene in casa un essere a quattro zampe trattato dignitosamente o addirittura come componente di famiglia. Il 36% fa dormire cani e gatti sul letto Moltissime coppie affermano che dopo un litigio coniugale ritrovano serenità con un gatto o un cane accanto. Gli animali - ha detto giorni fa il nostro Ministro della Salute – rappresentano un fattore di promozione della salute a 360 gradi.

Non è una novità sapere i benefici che hanno i bambini che crescono in compagnia di un cane o di un gatto: vengono arricchiti emotivamente, imparano le regole dell’accudimento, e si avvicinano al concetto di rispetto. - L’evoluzione civile in questo settore è codificata da una ulteriore recente sentenza; lo ha stabilito il giudice tutelare di Varese,  riconoscendo oggi l’esistenza di un vero e proprio diritto, costituzionalmente riconosciuto, alla tutela del sentimento che l’uomo ha per gli animali e quindi alla possibilità di continuare a frequentare il proprio cane anche qualora si fosse ricoverati in una struttura sanitaria. Il caso è quello di un’anziana signora ricoverata dove, tuttavia, non era possibile trasferire anche il suo cane. La signora ha chiesto al giudice la regolamentazione dei compiti che l’amica di sostegno avrebbe dovuto ottemperare nella cura del cane, compreso portarlo alla clinica nei giorni di visita così che l’anziana signora potesse continuare a vederlo.

La risposta del giudice è stata positiva.   Un cane attraverserà le porte della clinica per fare visita alla sua anziana padrona ricoverata, esattamente come fosse un familiare o un amico. Infatti, si legge nella sentenza, che il Legislatore, nel 2004 , ha introdotto nel codice penale dei delitti (artt. 544-bis), norme che giustificano la tutela del “sentimento per gli animali”. E che la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987 ha affermato “l’importanza degli animali da compagnia a causa del contributo che essi forniscono alla qualità della vita e dunque il loro valore per la società”. E così, conclude il giudice, “la serietà del rapporto tra la beneficiaria e il suo animale di compagnia, in attuazione della legge 201/2010, impone il rispetto del rapporto stesso, anche quale riconoscimento della dignità dell’anziano incapace”.

Se mai doveste chiedervi se un cane sia una buona idea, sappiate che non esiste idea migliore di far sì che un cane si prenda cura del vostro cuore; perché se voi vi occupate di cibo/cacca/bagnetto,lui fa il lavoro più importante: renderci persone migliori!! Se decidete positivamente, tenete però presente che il cane diventerebbe un componente della famiglia e non è ammessa la prova per poi eventualmente buttarlo.

Il cane è per tutta la vita! - Lui ama senza inganno, rispetta senza pretese, ascolta senza giudicare! Spesso nell’animale si ritrova quello che manca agli esseri umani! .. E non dovete comprarlo e spendere denaro. E non è necessario scegliere la razza. I cani hanno molte virtù; e li conosciamo, di qualsiasi razza essi siano! - Ma c'è una razza, una sola, UNICA, che oltre a tutte le doti conosciute, ha una dote in più, eccezionale, non acquistabile, imprevista, inimmaginabile. La razza è "CANE ADOTTATO"       La dote in più è: "LA GRATITUDINE" .

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