Viterbo CRONACA

Ieri sera 21 luglio, primo appuntamento con “Viterbo, la città delle donne”.

Ed è subito bingo. Oltre centocinquanta partecipanti per l’omaggio di Banda del racconto alla leggenda della bella Galiana (regia di Pietro Benedetti).

Assente giustificata (rammaricata, ma trattenuta da ineludibili impegni familiari) la vice sindaca di Viterbo Luisa Ciambella, che fortemente ha voluto e contribuito alla realizzazione di questo ciclo di 7 passeggiate/racconto al femminile patrocinato e finanziato dal Comune di Viterbo e dal Distretto dell’Etruria meridionale. Gli indirizzi di saluto sono quindi stati porti dalla consigliera Martina Minchella.

Poi l’abbrivio di Antonello Ricci e la passeggiata-spettacolo si è snodata lungo alcuni degli scorci più pittoreschi e suggestivi di Viterbo in notturna. Tappa dopo tappa a ritrovare i luoghi consacrati dalla fantasia popolare a Galiana: la sua tomba in piazza del Comune; la casa, in cima alle scalette di via Saffi (con quel delizioso peduccio scolpito: una mano che porge un mazzolino di fiori... andatevelo a vedere, mi raccomando!); l’edicola mariana in via Valle Cupa, intitolata a una Madonna – guarda caso – del soccorso; la torre fatale, infine, da cui leggenda vuole Galiana si affacciasse allo sguardo ammirato e traditore del nobile romano venuto a porre addirittura, per averla in sposa, assedio alla città.

Nella parte di Galiana, incantevole Laura Antonini: a tratti nobilmente ieratica a tratti invece sensuale e sapida popolana. Pietro Benedetti, alias giullare Frisigello, ha invece divertito il pubblico coi suoi consueti frizzi e lazzi e le ormai proverbiali ottave composte all’improvviso. Molto apprezzati gli intermezzi e i “commenti” percussivi di Roberto Pecci, una tantum affiancato da Elisabetta Antonini. Così come apprezzatissimi sono stati i suggestivi costumi storici, tutti filologicamente “cavati” da pitture d’epoca e realizzati per Banda del racconto dalla esperta costumista Nicoletta Vicenzi. Come al solito, i solerti Davide Ghaleb e Marco D’Aureli hanno documentato, con foto e video, i momenti salienti della manifestazione.

Se le immagini parlano chiaro, inequivocabili sono state risate e applausi a scena aperta che hanno sottolineato vari passaggi della cornice narrativa interpretata da Antonello Ricci (vera e propria anatomia di una leggenda condotta per “pillole” itineranti) nonché lo scroscio prolungato del battimani finale. Con immancabile inchino finale di gruppo. In pretto stile teatrale. Eh sì, perché da ieri sera ci siamo spinti davvero oltre qualunque format consueto. Banda del racconto si è ormai inoltrata nella terra bianca degli “hic sunt leones”. Nei territori lasciati finora inesplorati dalla narrazione pubblica.

Vi aspettiamo ora per il secondo appuntamento con “Viterbo, la città delle donne”: venerdì 28 luglio ore 21.30 nel cortile di palazzo dei Priori (piazza del Comune). Saliremo poi alle sale nobili del palazzo cittadino, dove incontreremo una padrona di casa davvero sui generis: la raffinata voce poetica di Vittoria Colonna, interpretata da Francesca Angeli. In rigoroso costume storico. Vi aspettiamo ancora numerosi!

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