Montefiascone L'OPINIONE
Giuseppe Bracchi – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ho letto su questo giornale online una divertentissima ed esilarante velina sulla Giornata Mondiale del Rifugiato (Viterbo – cronaca 19/06/2017).

Le solite menate sul migrante, insomma (che centra, poi, il migrante col rifugiato: sono la stessa cosa? Hanno lo stesso significato etimologico? Non credo!). La solita disgustosa insalata sinistra che come un minestrone insipido mischia tutto e tutto confonde. E quel che è peggio pure anonima, a dimostrazione della “bontà” e del “coraggio” che certuni hanno delle proprie idee.

A cominciare dallo ius soli, che l’ignoto autore della velina dice di conoscere assai bene, ma di cui evita accuratamente di scrivere. Poi, come fanno tutti i “maestri” (sic!!!) del politicamente corretto confonde capra e cavoli delirando di economia, congiunture, migranti, rifugiati e via menando, col risultato di dare alle parole quello stesso significato che non hanno assolutamente e gettate in un contesto in cui ciascuna parola veicola significati diversi e richiama contesti diversi.

E’ La cultura del piagnisteo per dirla col titolo di un noto lavoro di Robert Hughes, che usa l’arma del politicamente corretto, come una delle principali armi della dittatura sottile dell’Impero. Quella “cultura” che vorrebbe per esempio bandire dalle biblioteche i libri dello scrittore Mark Twain, perché contengono la parola negro. Allo stesso modo dei nazisti, con l’unica differenza che i seguaci di Hitler i libri li incendiavano.

La neo lingua orwelliana esiste apposta per questo, come esistono i sinistri psicoreati, quelli che hanno decretato la ridicola condanna del giornalista Filippo Facci o di Magdi Allam (ai quali va tutta la mia solidarietà di uomo e di giornalista) a cura dell’Ordine dei Giornalisti lombardi e che oggi vorrebbero processare e condannare il medico Silvana De Mari e lo psicoterapeuta Ricci, a cura dell’Ordine dei Medici o degli Psicologi, per aver detto le verità più ovvie e più naturali del mondo: ovvero che la sodomia, i rapporti anali sono contro natura e che i bambini per crescere, hanno bisogno di un papa e della mamma e non di angioletti travestiti.

Costoro, come il nostro velinaro anonimo, sono specialisti negli attacchi ad hominem e si servono di tutta una serie di argomenti futili e ripetitivi, quelli che Paul Driessen definisce i “Mutanti” perché adatti ad ogni contesto, ad ogni situazione. Insomma, sul modello del sociologo progressista Zygmunt Bauman, padre della cosiddetta società liquida, che intervistato da Repubblica spiega: “Siamo ostaggi del nostro benessere, per questo i migranti ci fanno paura”. Interrogato, poi, qualche settimana dopo sullo stesso argomento, ha dichiarato: “i migranti risvegliano le nostre paure”. Ora se sarà nuovamente interpellato ad uso e consumo dei soliti intelligentoni di sinistra, cosa dirà Bauman che i migranti ci spaventano?

Ed ora una lezioncina di lingua italiana, soprattutto ad uso e consumo dell’anonimo velinaro, la cui ignoranza crassa fa dire tutto e il contrario di tutto. Profugo. Secondo la Treccani, profugo è “una persona costretta ad abbandonare la sua terra, il suo Paese, la sua patria, in seguito ad eventi bellici, a persecuzioni politiche o razziali, oppure a cataclismi”. Dunque, non tutti coloro che entrano in Italia sono profughi e, tantomeno, rifugiati il cui status deve essere comprovato e dichiarato dopo un iter giuridico ed amministrativo ben preciso. Allora, ecco arrivare in soccorso rosso la parolina magica… “migrante”, che significa tutto ed il contrario di tutto. Anzi, non significa proprio nulla, ma che sulla falsariga dei “Mutanti”, ci aiuta a digerire il politicamente corretto, modificando la percezione della realtà. Il migrante non ti invade come faceva lo straniero. Si tratta di un povero diavolo in cerca di fortuna. Possiamo deluderlo? (cfr. F. Borgonovo, L’Impero dell’islam. Il sistema che uccide l’Europa).

Ecchissenebugera, poi, se in realtà si tratta solo ed esclusivamente di clandestini, vero termine che dovrebbe accompagnare questi arrivi sulle coste dell’Europa. Poveri Cristi che privi di tutto, si sono affidati a trafficanti di carne umana, hanno eluso i normali controlli, si sono affidati ad ONG, spesso in odor di mafia, finendo poi nelle grinfie delle cooperative rosse o arcobaleno, alle quali non è parso vero di lucrare affari. Mafia capitale e mafie varie docunt!! Echissenebugera, ancora, se poi costoro abbandonati a se stessi, vanno ad ingrossare le fila della delinquenza più o meno organizzata, oppure molto più semplicemente intendono sottrarsi arrogantemente a qualsiasi controllo, perfino quello di salire su autobus muniti di biglietto. Ma tant’è.

Questa è la sub cultura di sinistra: ignorante, globalizzante, omologante, quella che per dirla con Musil fa dei suoi seguaci, uomini e donne (oh… perdonate l’ardire della distinzione), maschere senza qualità alcuna, politicanti dediti allo sciacallaggio, che sfruttano perfino i bambini per i loro meschini interessi di bottega, come abbiamo visto nei giorni scorsi durante la manifestazione pro ius soli, una sub cultura gramsciana, un revival internazionalista che oggi sa di tutto fuorché di proletario, ma che, purtroppo, infestano ancora l’Italia, o meglio: questa espressione geografica senza connotati, senza identità e senza attributi, che dovrebbe essere l’Italia. Almeno fin quando gli italiani non si decideranno a dare un calcio in culo a Renzi (l’italico Macron: risum teneatis!!!) e ai suoi proni sinistri servitori Gentiloni, portaborse, nullafacenti, fancazzisti, nani e ballerine con gli occhi più o meno dipinti, dal sapor medio etrusco, ma sotto l’apparenza il nulla.

Tuttavia, di fronte a tanto disastro, c’è ancora chi mantiene sano ed integro il pensiero e la politica, come i quattro cavalieri di Visegrad: Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, che dopo aver sopportato la dittatura comunista, oggi si rifiutano di subire la dittatura di Bruxelles, rappresentando l’argine giusto e doveroso alle insulse politiche europee di apertura totale sull’immigrazione. Il nostro futuro ed il futuro di certi anonimi velinari ed utili idioti dipenderà anche da loro.

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