Capranica RIFLESSIONE
Claudio Cianchella

     Auspichiamo che oramai lodiamo questo esausto spazio, ove una irrefrenabile smania ci avvolge per commentare i cicli dell’Universo, o la sequela della/e Creazioni, o perché i neurotrasmettitori del SNC non propagano intelligenza ma solo impulsi elettrici!

No … niente affatto … semplicemente desideriamo riflettere sul significato di cultura, accezione nascosta in un bioma, ove spaziano e vivono Entità preparate al profitto e non a migliorare le condizioni e le qualità della vita!

    Lo spessore culturale, per chi avesse ancora dei dubbi, è sinonimo di ignoranza, l’ignoranza è sinonimo di cultura, entrambe possono essere paragonate ad un alpinista, che, più si avvicina alla vetta e più gli orizzonti si allontanano. Più sono elevato culturalmente e più sono cosciente della mia ignoranza; una infinita letteratura ove sono visibili i rivoli di inchiostro che hanno iscritto il nostro andato. Una imponente ignoranza è l’equipollente di una grande conoscenza (il sapere di non sapere) …

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       Alcuno può aver timore di questi artifizi letterari, spesso non lambiscono talune “congreghe” che, in questi ultimi tempi, timidamente enunciano di far parte del “Consilium” del nostro Paese. D’altronde, nelle dimensioni enunciate, le Entità sono attente altrove, sono immerse in quelle estensioni ove è possibile apparire senza peraltro possedere un gran talento, è sufficiente avere simpatie in alcune “cricche “, amicizie che noi osservatori subiamo, deridiamo ed alcune volte enunciamo.

       E pensare, che, agli albori la politica nacque quale giustezza e filosofia sublime di vita, poi, “in così esiguo tempo”, siffatti penosi personaggi hanno inficiato prima e stravolto successivamente, i valori del “Consilium ed Istituzionali”, a tal punto che in alcuni momenti siamo tentati ad avere lugubri attrazioni per il sistema di assolutismo.

     Quando il Popolo Italico, prenderà coscienza dell’enorme patrimonio e delle immani potenzialità artistiche e culturali, avrà definito la sua inconscia ricchezza che le popolazioni andate hanno incautamente affidato alle nostre incuranti consapevolezze!

    Non esiste un solo lembo di terra Italica che non abbia lauti valori architettonici, storici, artistici, naturalistici e culturali. Il nostro stupendo Paese detiene ricchezze superiori a tutta l’Europa messa insieme; ma per la diffusa inettitudine di essenze, di amministratori, politici, e non solo, abbiamo raggiunto il proscenio dell’onta crepuscolare! Abbiamo tagliato il nastro e varato i templi della “dea cafona”!

       Viene in mente un aneddoto amorevole: - “Che peccato! Abbiamo la Ferrari ma non abbiamo la patente!”

       È un dilemma enorme quello che dobbiamo affrontare! La cultura dei Tuscus è l’immane foschia di un Popolo che si avvia inconsapevolmente al tramonto involutivo!

       Oramai sono decenni che scriviamo e ripetiamo queste definizioni, spesso oscurate da metodi che depravano il sistema divulgativo più variegato, riducendo la collettività ed il bioma, a visioni e forme di rovina!

“La scuola è parte rilevante della cultura, ma innumerevoli sono i momenti su cui indugiano e prevalgono gli usi e costumi di un Popolo sulle sembianze formative!”.

     Oblunghi anni e secoli ospitarono le nostre gesta:- dai mitici Etruschi-Pelasgi ai temuti Romani; dai Papi ai sfarzosi Farnese ed ancor. Un immenso patrimonio storico culturale messo a tacere dalla “materia oscura del potere”!

     Quello che affettuosamente definiamo “intenti audaci”, tentativi finalizzati ad esperimenti di riflessione della collettività (la così enunciata Gente), nel corso di frequenti incontri ed altrettanti Eventi nei Luoghi, ove acquisiscono valore le straordinarie potenzialità creative artistiche e culturali, sono molti a chiedersi: -“Perché si oscura o si deprime la Cultura!”

      Di consueto è avvenuto ed accade, che molti di noi pronunciano parole o dimorino in luoghi di cui non hanno conoscenza, non solo delle loro origini od etimologie, ma nientemeno delle ubicazioni dei rispettivi patrimoni culturali che diuturnamente vivono inconsapevolmente. Sono dati imbarazzanti e preoccupanti, ma rappresentano i risultati di anni in ricerche e studi, anche fuori dal nostro Paese!

     Come può una comunità dare opportunità di crescita ed evoluzione se non ha consapevolezza di quello che avvolge la sua esistenza. Ad iniziare dalla scuola, ove ai giovanissimi non viene insegnato dove sono e da dove provengono; dalla piccola umanità a quella adulta! Cosa è stato il suo territorio e cosa accoglie l’immediatezza… “quella fontana del Vignola/ cui ogni giorno/ lo sguardo mio avverte…” qualcuno l’ha ideata, progettata, costruita, e molti l’hanno ammirata ed altri… i più… dovranno goderla, anche con il nostro attivo apporto rivolto a conservarla e proteggerla…

     Erano i tempi dei pensieri evoluti, ove i giuramenti che gli Efebi pronunciavo al Tempio Aglauro (figlia di Atteo primo Re di Attica) fra le altre cose, così recitava … Noi lasceremo la nostra città più bella di come l’abbiamo trovata …

     Quando andiamo a presentare progetti di Eventi, in particolare alle Istituzioni, abbiamo la sensazione di andare in luoghi aridi, dolorosi ed ostili, colmi di superbia e sofferta tolleranza, ove l’umiliazione è in agguato ad opera di incaricati che non intendono, ma governano una posizione non consona alle loro attitudini …

     Sono convinto, che il coefficiente di attenzione della politica debba avere esordio dalle facoltà culturali, non solo negli Uffici Deputati, ma nel profondo del Consilium. Oramai i messaggi, gli annunci e le priorità enunciate in tal senso, convincono quasi esclusivamente loro stessi … ed ahimè … spesso tacciono su temi inerenti la nobile cultura o la elencano col sorriso (con la cultura non si mangia!)

       In una società che ormai appare “lanciata” nel decadimento culturale, è quantomeno saggio contenere questa infelice tendenza, con interventi iniziali sulla scuola primaria, ove la “educazione civica” e la “storia dell’uomo e del Territorio” debbono essere le materie dominanti, e non, ai margini dei programmi. L’umanità parla del futuro e vuole incontrarlo con entusiasmo e competenza, ma senza la memoria storica e culturale quella stessa umanità teme il futuro e l’addivenire.

     Spesso, da oltre un decennio, dobbiamo operare fuori dal territorio della Tuscia, ove i nostri progetti sono rispettati ed ambiti in altre realtà … perché?

     Cosa vogliono gli operatori del Settore … dalle Istituzioni della Tuscia!

     Innanzitutto serietà, serietà significa che nel corso delle proposte o negoziati, con Enti ed Istituzioni vengano prese decisioni imparziali, che riconoscano la creatività e la competenza; vengano meno le attenzioni per le pirofile della politica che esaltano le connivenze per eventi che non hanno nulla di creativo e proponimento socio-culturale. Gli Assessorati alla cultura debbono avere le priorità finanziarie e non accessorie, ove vanno destinate le risorse maggiori per l’arte e la cultura ... ovviamente … commento …

“Che non si replichino finanziamenti onerosi elargiti da commissioni alla cultura per Eventi che hanno quale titolo … la bruschetta di questo o di quel pane”…

     Le qualità dei progetti culturali (Eventi – Spettacoli ecc..), sostengono ed incrementano il Turismo di quel territorio; favoriscono le attività artigianali e imprenditoriali e creano occupazione! Le scelte sbagliate poste in essere da persone non competenti o misteriose, vanificano, umiliano ed offendono programmi di interessanti spessori artistici e culturali, progettati da individualità stimate in altri Bioma! Qui sono cestinati con l’appellativo telefonico “non interessa” …  a chi non interessa!

     In questo Universo, ribadiamo, debbono prevalere i Programmi e gli Eventi che coinvolgono la comunità e mettono in luce le potenzialità culturali, artistiche e le numerose attività Territorio, in particolare progetti che spiccano per creatività e talenti Artistici e Culturali. Non è una casualità che il termine “talento” etimologicamente proviene dal Greco e precisamente nella regione Attica dell’antica Grecia, ove il significato era “unità di misura”! È la misura che necessita nella Tuscia!

       Il perseverare di infeconde valutazioni nella stupenda Terra Etruria, ingenera conflitti, malcontento e distacco oscurantistico. Il ripetersi sistematicamente di Eventi e Copioni, è sinonimo di carenza di creatività. Una società si evolve su “Orizzonti Multiculturali “ conoscenze nuove e diverse, studio delle origini degli elementi, le culture di popoli, apprendimenti sul “multiverso uomo” nella società coeva.

     Sfogliando queste “vissute” pagine di storia attuali ed appena trascorse, abbiamo appreso che ormai la Tuscia accenna di aver smarrito vigore culturale ed artistico!

a.D. giugno 2017

Claudio Cianchella

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