Viterbo CRONACA
Lutor (Luigi Torquati)

 
Giuseppe Fioroni... impegnato

Sempre per mantenere quanto detto in precedenza, continuo a sottolineare lo stato disastroso della Cassia. Qualche giorno fa sono stato costretto dalle circostanze a percorrerla fino al bivio per Nepi. Un casino: buche, buche, buche.

Adesso poi che sta crescendo l’erba bisogna aggiungere: erba, erba, erba. Basta passare da Ponte dell’Elce per rendersi conto di quanta erba ci sia a coprire il guard-rail. Che lo facciano perché così eventuali strusciate laterali non danneggino tanto le vetture? Chissà!

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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Permettete pure a me di usare un pochino di latino, anche se il mio è quello normale e non quello degli eruditi. Questa frase mi sembra l’unica adatta ad interpretare la permanenza del segnale di Varco attivo o no, in via Chigi, ad un’altezza di non visione del segnale stesso e nascosto da un palo della luce.


Nonostante le proteste, le contestazioni per le contravvenzioni, gli articoli sui giornali, tutto è rimasto come prima e, in più, il silenzio in proposito è assordante.

Le cose sono due: o i viterbesi ormai hanno preso atto della situazione e ci stanno attenti e nello stesso tempo i forestieri pagano e tacciono, oppure non vengono più erogate contravvenzioni per via Chigi. E pensare che basterebbe una scala e un operaio per sistemare il tutto.

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Maggioranza al Comune di Viterbo c’è o non c’è?


Forse che si, forse che no. Occorrerà vedere il comportamento dei fioroniani e dei panunziani per stabilirlo. Certo che Michelini e soci vogliono arrivare al 2018 senza rassegnare dimissioni e magari ripresentarsi per le nuove elezioni. L’ottavo assessore si farà? Anche qui forse che si, forse che no. Il fatto sconcertante è che il buon Quintarelli, qualche tempo fa, faceva parte dei sette samurai contro Michelini e dava l’impressione di non essere più un uomo di Fioroni come è sempre stato. Poi è diventato capogruppo in Comune, adesso si parla di assessorato, il che farebbe comodo a lui, a Fioroni, al gruppo fioroniano, in quanto come consigliere subentrerebbe Aldo Bellocchio, e anche al Sindaco che avrebbe un voto in più per il bilancio.

Insomma, i giochi politici fanno proprio schifo.

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L’altro giorno, in un bar di piazza della Rocca, si sono incontrate via Matteotti e via Cairoli. Mentre prendevano un caffè macchiato, parlavano della loro situazione.


Via Matteotti diceva che non ne poteva più per tutti i dolori che, anche per l’età, stava subendo, si lamentava soprattutto perché qualche sanpietrino lento le penetrava un po’ qua e un po’ là, dandole un bel po’ di fastidio.


Via Cairoli, a sua volta, si lamentava che anche per lei la situazione non era ottimale e che, oltre al problema dei sampietrini, aveva anche quello delle buche che ad ogni transito di vetture la facevano traballare.

Via Matteotti precisava, tra l’altro che, nonostante le accomandazioni di vari amici, nessuno provvedeva a visitarla e a darle qualche medicina per farla stare meglio.


Via Cairoli ribadiva a sua volta che per lei c’erano state visite di specialisti e che il primario, tale Alvaro Ricci, il 14 dicembre 2016 aveva promesso che a primavera avrebbe iniziato la cura. La primavera è arrivata, ma sembra che le cure arriveranno in parte ad agosto e in parte dopo Santa Rosa (solita frase storica per Viterbo!).

Dopo il caffè, sempre macchiato (forse per la perdita d’olio in via Cairoli?), si sono lasciate con una domanda importante: ce sarà da fidasse del primario o so le solete dichiarazioni avventate?

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Strada Ponte Sodo. La faccio spesso nonostante l’incrocio pericoloso e ancora sussistono le righe gialle e i segnali di lavori in corso. Non vedo operatori di alcun genere. Per l’incrocio, poi, anche qui è sceso il silenzio generale.

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Camilli e il calcio viterbese. Il grande, perlomeno per me, Camilli ha dichiarato, a tutto tondo e più volte, che lascerà Viterbo e la Viterbese. Saranno guai con la pala per il calcio nostrano; soluzioni non se ne vedono, alternative zero. L’ex Sindaco Marini dice che è necessario che Michelini si dia da fare per evitare l’uscita del presidentissimo.

Adesso? Mo che da la stalla so scappate le bove? Dice Marini che Michelini dovrebbe prendere in mano la situazione, ma quando mai l’ha fatto? Michelini se ne frega altamente del calcio viterbese e, purtroppo, non solo del calcio. In compenso non abbiamo mai avuto un assessore allo sport valido (i bei tempi del grande “Picchio e pala” sono finiti) e tutto è stato fatto fuorché pensare alla Viterbese, che costituisce anch’essa una visione di Viterbo più consona dando anche la possibilità di turismo e soldi per i commercianti, i ristoranti, e pure alberghi e B&B.

E’ vero anche che noi viterbesi non abbiamo collaborato molto, magari anche con proteste sotto il Comune, ci siamo fidati delle varie dichiarazioni micheliniane del tipo “Ci penso io”, con le conseguenze che vediamo oggi. E un rimprovero, con dispiacere, lo devo fare anche a Camilli. Occorre, caro presidente, che lei non si limiti a dire “Vado via”, ma che specifichi i motivi di questa uscita perché se i motivi sono per le mancate cose fatte a livello amministrativo, noi viterbesi lo dobbiamo sapere per poterci ancora di più regolare nella prossima tornata elettorale.

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Qualche tempo fa ho letto che il sindaco Michelini ha tenuto una lezione agli aspiranti giornalisti di Tusciaweb, spiegando come funziona il Comune e come si prende una decisione.

Maestri e professori per dare lezioni devono superare degli esami per dimostrare di essere all’altezza di insegnare, di conseguenza Michelini forse crede di aver superato l’esame da sindaco; staremo a vedere che ne pensano i viterbesi.

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La cosa che mi ha colpito maggiormente della lezione è quando ha parlato di “Come ha applicato la disciplina del traffico limitato con delle finestre di apertura”. Già, perché vorrei sapere quanta corrente arriva da ‘ste finestre aperte e se qualcuno si è beccato qualche raffreddore o addirittura una polmonite.

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Ho anche seguito su questo giornale le varie chiacchiere sulle elezioni francesi, compresa la poesia di Meco Torso. Contro le speranze di alcuni ha vinto Macron con un ottimo punteggio, forse anche perché a Marine Le Pen era finito l’inchiostro. Adesso il silenzio è assoluto, ancora nessuna nuova dal giovane enfant prodige della politica francese, forse dovuta al fatto che il suo partito è nato, in pratica, da pochi mesi e, quindi, avrà bisogno di più tempo per elaborare una dirittura di governo.

Il fatto che Macron, con poca originalità, ha deciso intanto di incontrare tra i leader mondiali la Merkel, lascia chiaramente supporre l’ipotesi del desiderio di fare un nuovo asse franco-tedesco. Non mi pare una mossa indovinata considerato che, nell’eventualità, la Francia avrebbe comunque funzioni gregarie.

Ma forse è troppo presto per dire qualcosa, aspettiamo che il nuovo presidente si metta in azione e poi giudicheremo.

Lutor

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