Montefiascone L'OPINIONE
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Ancora terrore, ancora sangue, ancora morti. Soprattutto ragazzini. La prima vittima riconosciuta aveva soltanto 16 anni. Posso solo immaginare lo strazio ed il dolore dei rispettivi genitori, che si sono visti portare via il loro angelo, in una serata che doveva essere passata all’insegna del canto, della danza e della felicità.

Così non è stato. E non perché è intervenuto il gesto folle di un isolato a mettere fine ad una serata di ordinario divertimento, come si accingerebbero a dire o a scrivere i soliti politici imbecilli (e in Italia non sono pochi!!) o i soliti pennivendoli.

Certo, l’attentato è stato compiuto da un uomo isolato. Questa sarebbe la premessa, per arrivare a quanto detto sopra. Ma non serve certo aver conseguito master in sicurezza, per comprendere la verità che si nasconde dietro al gesto orribile e, cioè, che quel pezzo di merda era stato già contattato in passato, istruito ed integrato nella solita congrega di islamici vigliacchi, che non sono affatto una minoranza come qualche sempliciotto continua a credere, ma che sono pronti a colpire gente inerme ed indifesa, perché l’islam ha dichiarato guerra all’Occidente ed ai suoi valori di civiltà ed umanità a loro del tutto estranei. Bergoglio abbraccia l’iman, ed i suoi fedeli sparsi per il mondo rispondono con le bombe.

Pensano di difendere l’islam dicendo che è una religione di pace. Va bene. Eppure i versetti violenti del corano ci sono, esistono. Vanno interpretati. Parola di Soufiane Zitouni, collaboratore del quotidiano francese Liberation e, pur licenziato dal liceo islamico Averroè di Lille per aver solidarizzato con le vittime di Charlie Hebdò, minacciato dai suoi stessi studenti (che non sono tutti degli emarginati delle Banlieu parigine, come sarebbe solito predicare un certo vago sociologismo ed avversato dai suoi colleghi insegnati del liceo, Zitouni è anche autore del volume: “Confessioni di un figlio di Marianna e di Maometto”.

Oggi, dopo una profonda crisi spirituale, Zitouni è approdato nel ramo sufi di un islamismo spirituale, dichiarandosi islamico non praticante. Ma il pensiero illuminante che ci offre Zitouni è che i Fratelli mussulmani, salafiti e wahabbiti (che costituiscono la maggioranza assoluta dell’islam in Occidente) non vogliono che l’islam metta in gioco se stesso, per integrarsi con i valori ed i principi della civiltà occidentale. Loro vogliono soltanto imporre le loro idee, i loro principi ed i loro disvalori, quelli che voglio le donne sottomesse all’uomo, i figli e soprattutto le figlie ostaggi del padre padrone e che non sopportano la musica o qualunque espressione della vita, dell’arte o del pensiero occidentale che non sia conforme ai principi del corano e della sunna.

L’attentato sanguinario di Manchester ne è un’ulteriore prova e conferma. La stessa scelta del luogo, spazio di aggregazione pubblico e simbolo dell’incontro con l’altro in tutta libertà e spensieratezza umana, non è altro che il frutto coranico, malato, perverso e corrotto della religione islamica, che come discendente diretta del manicheismo, distingue buoni e cattivi, fedeli ed infedeli, sulla scorta rivelata di un dio falso e bugiardo che già in queste distinzioni rivelate al suo sedicente profeta potrebbe esser definito anche un dio minore e razzista, che vorrebbe che gli uomini gli fossero fedeli sulla scorta del solo terrore e della cieca ubbidienza. Ha detto bene il Presidente Trump: questa è un’ideologia che va assolutamente annientata.

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