Viterbo PENSIERI

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Maurizio Crozza in Kazzenger


V come : Voyager

Dopo aver visto in TV La7 (Natale nel paese delle meraviglie) quella satira che trasforma Voyager in Kazzenger, ed essermi divertito alle battute di Maurizio Crozza, ho sentito il desiderio di vedere l’originale, anche per verificare di persona se Roberto Giacobbo, conduttore di Voyager, merita quella bruciante satira che Crozza gli confeziona.

 

Ho visto dunque un po’ di Voyager, precisamente la seconda parte della puntata andata in onda il 6 gennaio su RAI2.  

In un servizio dal titolo “Viaggiare nel tempo?” viene presentato il racconto-intervista di un certo Ralph Ring che riferisce di aver fatto  nel 1960 un viaggio fuori dal tempo, ma di non essersene accorto. Riassumo il suo racconto:Entrainel disco volante OTC-X1 con due compagni,vi rimasi pochi minuti, poi mi fu detto di uscire perché l’esperimento era terminato. Io pensai che l’esperimento non fosse riuscito, dato che non avevo fatto alcun viaggio. Però  il costruttore del disco volante mi assicurò che avevo viaggiato nello spazio e nel tempo. Fu difficile per me accettare questa verità e  rimasi dubbioso fino a quando alcuni poliziotti testimoniarono di aver visto nella Arthur Valley la navicella atterrare e noi tre uscirne, quindi rientrarvi e ripartire. Insomma ho viaggiato in un modo e in un mondo extrasensoriale che il mio cervello non ha voluto o saputo conoscere”.

Il racconto è commentato seriamente da Giacobbo, il quale ammette che le prove del viaggio sono scarse, ma a lui bastano, anche perché “un po’ di fantasia aiuta la scienza a progredire”.

Altrettanto seriamente due esperti affermano che in teoria è ipotizzabile, forse, in un futuro eventuale, chissà, che si possa viaggiare a spasso nel tempo. Precisano però che il tempo non è uguale per tutti, ma dipende dalla velocità. Spiegano che per una persona, che potesse viaggiare ad altissima velocità nello spazio, il tempo rallenterebbe e quella persona invecchierebbe molto meno di noi, poveri terrestri a velocità limitata.

Questa teoria del mancato invecchiamento è ben nota perché è una conseguenza della legge della relatività di Einstein. La scienza, quella seria, ci spiega però che ciò non implica affatto la possibilità di andare indietro nel passato o avanti nel futuro e tornare poi nel presente. Comunque è solo teoria perché non abbiamo la tecnologia per realizzare quella velocità.

Però… però…forse Berlusconi ce l’ha quella tecnologia e viaggia spesso ad altissima velocità, visto che da un po’ di tempo non invecchia più.  ( Segue in K come …)

 

K come : Kazzenger (segue da V come : Voyager)

Poi è andato in onda una specie di mini sceneggiato sull’attività di ricerca scientifica del professor Angelo Mosso (30.5.1846-24.11.1910), il quale, oltre ad aver compiuto studi ed esperimenti seri, avrebbe tentato  di misurare il peso (sic!) dell’anima per mezzo di una rudimentale bilancia fatta con una tavola oscillante. Mosso vi poneva sopra in precario bilanciamento una persona sdraiata. Poi eccitava quella persona con una forte emozione, il sangue affluiva al cervello, la testa diveniva più pesane e la tavola si  inclinava. Non ho motivo di dubitare dell’esperimento così condotto, ma che relazione ha con il peso dell’anima? Giacobbo commenta più o meno così: “Mosso era uno scienziato positivista non credente e non era sicuro della possibilità di pesare l’anima, ma faceva esperimenti in proposito”.  Stupisce che un “non credente” abbia cercato di provare l’esistenza dell’anima e addirittura abbia voluto pesarla. Ah, Giacobbo! Ma che KAZZENGER racconti?

 

B come : Bipolarismo o Bipartitismo?

In occasione delle recenti proposte di Renzi per una nuova legge elettorale è tornata puntuale l’affermazione che in Italia ci vuole il BIPOLARISMO, cioè due sole formazioni politiche, una che vince e governa, l’altra che perde e fa l’opposizione. Ovviamente i piccoli partiti non sono d’accordo, ma neppure quelli grossi; i primi perché temono di sparire, i secondi perché non gradiscono le ammucchiate che hanno già prodotto abbastanza instabilità e danni. Ma allora ci vorrebbe il BIPARTITISMO, come per esempio negli USA.

A me sembra però che gli Italiani non siano assolutamente pronti per il bipolarismo e tanto meno per il bipartitismo..

La realtà è che ci sono due grossi partiti, anzi tre se consideriamo partito anche il M5S (che non vuole dirsi partito, ma in effetti lo è) e una pluralità di partitini che aspirano a infilarsi in un polo, a condizionarlo e magari a fare da ago della bilancia. Non basta. Ci sono anche altri partiti piccoli che, restando fuori dai poli, a volte li appoggiano e a volte li contrastano.

E poi i grossi partiti non sono affatto omogenei. Per chiarire come sono fatti i grossi partiti uso una formula paramatematica, avvertendo che è molto semplificata: 

PD + FI + M5S =  (PD= exPCI+ exDC) + (FI=exDC+exPSI+exPLI) + (M5S=boh?!)

Che guazzabuglio! Auguri, Renzi!

Pierre Daninos, uno scrittore e umorista francese, diceva che la Francia è un paese dove, mettendo insieme due persone, non si fa una addizione, ma una divisione.  Dell’Italia di oggi (e di sempre) potrebbe dire che mettendo insieme un po’ di politici non si fa una addizione, ma altrettante divisioni + parecchie liti!

Allora? Se gli Italiani non sono pronti per il bipolarismo e tanto meno per il bipartitismo, c’è da chiedersi per che cosa sono pronti. Forse per una dittatura?  Oddio, spero di no!

 

U come : Uomo dell’anno

Alcuni ritengono che il titolo di personaggio dell’anno 2013 sia da assegnare a Papa Francesco, altri a Nelson Mandela. L’Espresso, settimanale che aspira a  rappresentare la “Sinistra riformista e intellettuale”, ha indicato invece come “uomo dell’anno” Costantino Baratta, un muratore di Lampedusa che con la sua barca ha salvato dodici naufraghi eritrei. Ogni lode e ammirazione a Costantino Baratta, credo che meriti anche una medaglia d’oro;  però costui è uno dei tanti  italiani buoni, seri, laboriosi, altruisti e silenziosi che contribuiscono a dare un po’ di decenza a questa Italia rovinata dal malaffare mafiopolitico.  

Papa Francesco sta compiendo atti originali, inusitati e rivoluzionari (in senso buono).  Ne cito uno che mi ha particolarmente colpito: è un Papa che rifiuta i lussi, le pompe, i privilegi, va in auto come un normale cittadino e abita in una specie di convitto invece che nella reggia vaticana. Ammirevole esempio!

Il Presidente Napolitano, in occasione del discorso di fine d’anno, ha detto che i politici che chiedono sacrifici agli Italiani, devono dare per primi il buon esempio. Anche lui è un politico, perciò mi permetto di suggerirgli sommessamente di dare il buon esempio imitando Papa Francesco.

“Presidente, lasci il Quirinale che è una reggia, e vada ad abitare in una residenza più modesta (a meno che essere chiamato Re Giorgio sia per Lei un piacere subdolamente freudiano). Lei potrebbe divenire  “Uomo dell’anno 2014”.

                                                                                                                                 A.G.P.

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