Viterbo CRONACA
Emanuela Dei

“Noi non siamo fascisti” è questa la prima cosa che dicono i tassisti viterbesi intervistati sulla questione emendamento Lanzillotta, decreto Milleproroghe. Prima di tutto ci tengono a dire che loro, i tassisti, con moti e movimenti di estrema destra non c’entrano niente.

La loro è una protesta pacifica perché non è giusto che lo Stato deregolamenti il settore favorendo Uber e il noleggio con conducente.

I tassisti viterbesi, 16 in tutto, non hanno scioperato. Sono vicini ai colleghi che, soprattutto nelle grandi città, vedono i loro guadagni scomparire, ma a Viterbo fare sciopero, a loro avviso, sarebbe stato inutile. Le corse sono pochissime e al mese si riesce a racimolare lo stipendio di un operaio: da 900 ai 1.100 euro.

Una corsa nella nostra città parte da 5,00 euro poi, man mano che ci si allontana dal centro abitato, la tariffa al chilometro è euro 1,10. Queste sono tariffe comunali, specificano i lavoratori, ferme al 2007.  C’è da mettere in conto poi: bollo, assicurazione, benzina e manutenzione dell’autovettura.

Il costo più oneroso, per intraprendere questa attività, è naturalmente la licenza, e stiamo sui 60.000 euro.

I tassisti non sono contro Uber o i conducenti Ncc, ma vorrebbero che anche loro fossero sottoposti a tasse e controlli. Uber, come noto, prende una forte percentuale solamente per mettere in comunicazione autisti con vettura e clienti. Tramite telefonino è possibile scaricare l’applicazione ed è lo stesso sistema operativo che fa il prezzo per la tratta da percorrere. Si paga con carta di credito in modo che il sistema possa prendere la percentuale che gli spetta. Per essere un’autista Uber, basta registrarsi sulla piattaforma e aspettare. Gli unici requisiti richiesti sono un’auto, avere 18 anni, 10 punti sulla patente e una fedina penale pulita.

Ancora più spinosa è la questione il trasporto Ncc (Noleggio con conducente) che, sebbene nato per una specifica utenza che aveva bisogno di mezzi in rimesse o pontili di attracco, oggi svolge né più e né meno il servizio di un taxi. Agli autisti di questa tipologia sarebbe vietata la sosta in posteggio o andare a prendere il cliente sotto la sua abitazione, ma chi li controlla? Inoltre, non ci sono tariffari che regolamentino il trasporto, decide il conducente.

La questione offre molti spunti di riflessione: sulla liberizzazione delle licenze e sul ruolo della tecnologia che può, in certi casi, aiutare ad eludere tasse e controlli su servizi essenziali.

I tassisti viterbesi, sempre fermi a Porta Fiorentina, pronti a portarvi dove ne avete più bisogno, da un e mezzo a questa parte, sono operativi ventiquattrore su ventiquattro al numero 0761 1876. Fanno tariffe agevolate per chi la sera vuole andare in discoteca e non se la sente di rischiare e  per il momento non se la sentono di scedere in sciopero, tanto Uber al piccolo mercato di Viterbo non è interessato.

Emanuela Dei

 

 

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