Montefiascone L'OPINIONE
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Martin Lutero

Mi fa davvero tenerezza questo Bergoglio. Si, tanta, tanta, tanta tenerezza, anche se non riesco a capire fino in fondo, se le sciocchezze che dice siano frutto della sua ingenuità di pastore proveniente dalle favelas argentine, oppure dettata da vera e propria ignoranza storica e teologica.

Anche questa volta, l’uomo vestito di bianco mi ha stupito con effetti speciali. Come un Paolo Villaggio qualunque alle prese con bambini dei bassi fondi napoletani per la serie … Io speriamo che me la cavo, Bergoglio ha superato perfino Ernesto Pagano ed il suo Napolislam, dove Pagano ha solo cercato di teorizzare a modo suo, da buon napoletano, tutto anema e core, l’avventura del protagonista che andava cercando Maradona ed invece trovò Allah. Bergoglio, invece, ha fatto di più e di peggio. Ha iscritto nel libro dei santi Martin Lutero, l’uomo, l’agostiniano, l’ex cattolico, che secondo Jorge Mario non voleva dividere la Chiesa, ma solo riformarla.

Però, chissà perché, alla fine Lutero ha realmente ed effettivamente diviso la Chiesa, questa Chiesa, cattolica, apostolica, romana, che casta e meretrix, all’epoca delle 95 tesi luterane affisse alla porta della cattedrale di Wittenberg alla vigilia di ognissanti del 1517, non navigava certo in buone acque, ma che tuttavia non era proprio quella Babilonia che il Martin peccatore voleva dimostrare al mondo intero. Non solo. Ma il povero frate agostiniano non seppe neppure creare una chiesa riformata davvero tale, se alla fine, scrisse operette come il De servo arbitrio, dove frate Martino ha dimostrato di andare oltre la riforma, ribaltando invece completamente dogmi, dottrina cattolica e la stessa visione antropologica, come ben argomenta nel suo volume “Martin Lutero” la storica Angela Pellicciari: “A suo giudizio, [cioè a giudizio di Lutero ndr], l’uomo è come un cavallo conteso da due cavalieri: se sale Dio in sella all’uomo vuole e va dove vuole Dio… Se vi sale il diavolo, l’uomo vuole e va dove il diavolo vuole che egli vada”.

Insomma, secondo Lutero, l’uomo è un pupazzetto nelle mani del destino, della predestinazione e pertanto è inutile che si affanni a compiere del bene, considerando che “in Lutero la diseguaglianza fra gli uomini è così radicale da diventare metafisica: alcuni sono creati per la salvezza, altri per la dannazione”. Il pessimismo sulla natura umana nel luteranesimo è così radicale da rasentare l’islam. Entrambi sono a-teologici. Lutero si affida alla predestinazione come elemento ostativo a qualsiasi forma di salvezza, l’islam, invece, fa della legge, Corano e Sunna, qualcosa di sufficiente in se stessa uccidendone lo spirito. Ma mentre l’islam non conosce il peccato originale, Lutero lo abolisce del tutto sostituendolo con un sorta di eresia gnostica: “gli eletti e gli uomini pii verranno corretti mediante lo Spirito santo, gli altri periranno senza essere corretti” (M. Lutero, De servo arbitrio). Sarà un caso che i protestanti, primi fra tutti i luterani, hanno abolito la lettera di San Giacomo che domanda sostanziale coerenza al cristiano che si definisce seguace di Cristo, dimostrandolo con le opere?

Tralascio tutto quanto Lutero ha scritto in maniera violenta e con un linguaggio che rasenta l’abominio contro la Chiesa cattolica ed i Papi, contro quei principi della nazione tedesca che non hanno abbracciato le sue tesi deliranti, così come contro gli ebrei ed i contadini. Ho già avuto modo di parlare di tutto questo in un altro mio intervento su questo stesso giornale online.

Quanto ho scritto più sopra è più che sufficiente a dimostrare che Lutero non voleva assolutamente riformare la Chiesa, o quanto meno non era solo questo il suo scopo principale. Non solo. La sua Lettera ai Principi cristiani della nazione tedesca ha fatto scuola nel tempo, servendo al massone Fichte per risvegliare la nazione tedesca umiliata nella sua identità linguistica e culturale da Napoleone, così come era servita a Lutero per suscitare il nazionalismo tedesco antiromano. Non è un caso che lo stesso Adolf Hitler sia stato il più votato e sostenuto nei lander protestanti.

Le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni, come hanno dimostrato certe idee assassine di questo secolo appena trascorso. Bergoglio prima di abbandonarsi agli entusiasmi, dovrebbe ripassare bene la storia e la teologia.

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