Viterbo MI FA SCHIFO SAPERE
Luigi Torquati

Caro Direttore,

Avrei voluto mandarti un po’ di “Sassate in Piccionaia” per poter ribadire, sollecitare, stigmatizzare, le varie storture che continuano ad essere presenti nella nostra città.

Avrei voluto ripetere, per l’ennesima volta, la situazione disastrosa della strada Cassia, che ogni giorno peggiora e per la quale nessuno si interessa.

Avrei voluto domandare al Presidente della Provincia Mazzola quali sono i compiti rimasti all’Amministrazione che rappresenta, considerato che il No del Referendum l’ha mantenuta operante e, quindi, dovrebbe provvedere, tra l’altro, alla manutenzione delle strade provinciali.

Avrei voluto chiedere a Rossi e soci quanto hanno guadagnato con Caffeina Christmas Village e come intendono destinare tale utile.

Avrei voluto sapere dal grande Cicciobello, considerato come è ridotta Viterbo, perché chiamare in causa, nel suo discorso di fine d’anno, la divina provvidenza e non la diavolina sventura, per la prosecuzione dell’amministrazione Michelini.

Avrei voluto chiedere, sempre al grande Fioroni, come ha fatto a capire che “L’unico contributo serio che la politica e i politicanti possono fare è togliersi di mezzo dalla sanità”. Si è accorto finalmente degli errori passati?

Avrei voluto domandare, sempre all’esimio onorevole, come mai è disponibile a risostenere una candidatura disastrosa come quella di Michelini. Forse per non essere costretto a scegliere tra due cavalli scalpitanti come Ciambella e Ricci?

Avrei voluto sapere da Ricci quale futura data ci propinerà per l’apertura della Strada Ponte Sodo.

Avrei voluto chiedere alla Ciambellina se fa finta di interessarsi del canile di Bagnaia o vuole veramente salvare quei poveri animali, che hanno soltanto la colpa di non votare alle prossime amministrative.

Avrei voluto approfondire con il “Sole 24 Ore” in che modo è stata fatta la classifica dei Sindaci e come ha fatto a collocare al 35° posto quello di Viterbo che, stando a quello che sento io tutti i giorni, dovrebbe trovarsi quasi vicino alla Raggi.

Avrei voluto domandare a Panunzi se è più importante l’assenza di un progetto o arrivare ad una conclusione per il canile di Bagnaia, magari telefonando alla Ciambella per sollecitare l’invio del progetto stesso. Ma forse, i numeri di telefono dei fioroniani non li conosce.

Avrei voluto sapere dal consigliere Regionale Valentini come mai non sollecita una soluzione, sempre per il canile.

Avrei voluto chiedere al Direttore Generale della Asl viterbese Daniela Donetti se conosce le disfunzioni burocratiche esistenti presso l’Ospedale di Viterbo e provincia, in merito alle autorizzazioni post-prestazioni al CUP e per le quali si perde più tempo che per le prestazioni stesse.

Avrei voluto domandare, sempre al Direttore Generale Asl, se si è resa mai conto della scarsa efficienza del CUP dell’ospedale di Belcolle, specialmente tra le 12,30 e le 13,30 e se esiste nell’appalto del servizio un numero fisso continuativo di addetti agli sportelli.

Avrei voluto lanciare, oltre che Sassate, anche confetti, ad esempio ad Elvia Viglino, per quello che ha fatto e che sta facendo.

Avrei voluto mandare altri confetti a Lucio Matteucci, per le cose buone che sta portando avanti.

Avrei voluto inviare ancora confetti alla vigilessa, di cui non conosco il nome, che è addetta al rilascio permessi per le criticate (da me) ZTL, la cui gentilezza è difficilmente riscontrabile negli uffici pubblici.

Ed invece, in questi ultimi due giorni, mi è svanita la fantasia di approfondire tutti questi argomenti. La grave situazione delle zone terremotate, con in più metri di neve e freddo, mancanza di corrente e in aggiunta la valanga, non mi consente di pensare alle nostre stupidaggini. Mi fa schifo sapere che possiamo scrivere, criticare, fare citazioni latine o italiane che siano, citare personaggi, scrittori, giornalisti vari, mentre stiamo comodamente seduti in poltrona, con la luce dovuta, con il termosifone acceso, mentre c’è gente che muore, che soffre per il freddo, che si ritrova senza una casa, che sta vivendo momenti veramente critici.

Dovremmo finirla con le nostre lamentele e ringraziare Dio dalla mattina alla sera per non essere nella stessa situazione di tanti nostri “fratelli” che sono in difficoltà. E avrei voluto ancora un’altra cosa.

Avrei voluto non essere vecchio e malandato e poter partire per dare una mano o un semplice conforto a coloro che soffrono.

                                                                                                                                                                                                 Luigi Torquati