Montefiascone L'OPINIONE
Giuseppe Bracchi
Giuseppe, grazie per la solidarietà anche a nome degli altri giornalisti. (m.g.)

Giacomo Barelli, assessore comunale... di traverso
ATTENZIONE: Per vedere sBarelli piegare la testa verso destra

Mauro… Mauro più che sbarellare, con certe dimostrazioni di basso profilo politico, taluni dimostrano di sapersi affidare più ai pizzini che alle idee. Del resto, avevi dubbi?

Non ti viene da pensare a Renzi? Fatte le debite proporzioni e considerate le stesse assonanze sul piano dell’incapacità politica, è più facile dividere l’umanità e le sue categorie professionali o meno, in buoni e cattivi, piuttosto che dar sfoggio di signorilità.

Ma, vedi caro Mauro, quando in una città come Viterbo, al pari di tante altre città del profondo Sud, generazioni e generazioni sono state abituate a pensare, dal dopoguerra ad oggi, che i diritti e i doveri sono soltanto delle concessioni dei potenti (o meglio: di coloro che tali si credono senza averne le basi. Non ha insegnato infatti, il divo Giulio che la potere logora chi non ce l’ha?), è poi difficile pretendere il rispetto di quegli stessi diritti e doveri da parte di chi messosi sul piedistallo, crede, allo stesso modo, che tutto gli sia dovuto, in base a quel principio oggi tanto di moda, che si chiama auto referenzialità.

E nel Capoluogo della Tuscia, non è solo la politica a pensarla in questo modo. In questa città delle parrocchiette e delle conventicole, esiste solo il passaparola, il bisbiglio, il messaggio ambiguo. La lingua viene adeguatamente esaminata dal punto di vista della salivazione e più è capace di leccare il culo e più ottiene la dovuta considerazione da parte di chi (politico, religioso, laico o quant’altro), a sua volta, ha ottenuto un piccolo favore o potere usando lo stesso metro di giudizio e di azione.

In sostanza, caro Mauro, finché non farai parte della cosiddetta cerchia, fintantoché non leccherai il didietro al potere, ma darai sempre fastidio come hai fatto fino ad oggi, non sperare la dovuta attenzione da parte della sedicente politica viterbese. Anzi! Tutt’altro!

Non ti ricordi la figura che abbiamo fatto fare a Barelli dopo la giusta lisciata di pelo ricevuta da Vittorio Sgarbi? Quel video ha fatto il giro del mondo. E proprio grazie a Barelli (e non solo) e a quel video, Viterbo ha perso il treno della nomination a Città d’Arte di Cultura. E che dire ancora della vicenda del canile? Se non sanno provvedere neppure a quattro cani, come pretendono poi quegli stessi amministratori di risolvere i problemi ben più gravi della Tuscia?

Sei stato sempre tu, caro Mauro, a stigmatizzare la vicenda. Ricordi? Non solo. Hai saputo mettere al suo posto un vice sindaco che pretendeva addirittura di entrare nella tua mail e dettare legge. Dunque? Hai fatto bene, anche in questo caso, a portare a conoscenza della cittadinanza viterbese la violazione delle libertà democratiche e costituzionali legate alla libertà di pensiero ed alla libertà di stampa, insieme ad altri colleghi. Ma a Viterbo il problema è culturale prima ancora che politico.

C’è bisogno di una cambio di mentalità e del modo di agire e di pensare, non a 180 ma a 360 gradi, altrimenti invano si affaticano e si affaticheranno i costruttori. Esprimo a te ed ai colleghi della stampa ricordati nel tuo intervento, tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza.

Giuseppe Bracchi

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