Viterbo CRONACA

Conservazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale

 

Piazza del Plebiscito


Immobili di proprietà comunale, approvata di recente un'importante delibera inerente la conservazione e la valorizzazione del patrimonio. Di prossima discussione un secondo atto riguardante la realizzazione e il recupero di spazi da destinare a iniziative di carattere sociale e culturale.

Lo comunica l'assessore al Patrimonio e al Bilancio, Luisa Ciambella, a pochi giorni dall'approvazione della delibera che detta le linee di indirizzo per la gestione del patrimonio immobiliare comunale.

“A fronte della conclamata crisi dei tradizionali meccanismi di finanziamento delle pubbliche amministrazioni – ha sottolineato l'assessore e vice sindaco Ciambella – e soprattutto considerata la grave situazione in cui versano i bilanci dei comuni, quest'amministrazione deve necessariamente adottare delle politiche di gestione del proprio patrimonio, volte alla piena valorizzazione e ottimizzazione dei propri immobili.

Il patrimonio immobiliare comunale deve essere inteso come uno degli strumenti principali per incrementare le entrate, laddove ovviamente i beni non siano funzionali a utilizzi diretti da parte del Comune.

E qui è necessario distinguere quei beni strumentali destinati a uffici e a servizi comunali, da quei beni a reddito. In questo secondo caso, purtroppo, si deve fare i conti con un elevato livello di morosità, soprattutto per quanto riguarda le locazioni a uso diverso da quello abitativo”. Un atto di notevole importanza quello sottoscritto dalla giunta comunale.

“Sebbene il documento preveda una serie di adempimenti previsti per legge - prosegue l'assessore di Palazzo dei Priori Ciambella – i comuni non sempre hanno adottato le misure necessarie per la valorizzazione e la conservazione del patrimonio immobiliare. E il Comune di Viterbo, purtroppo, rientra tra questi”. In soldoni, siamo a circa 500 mila euro per quanto riguarda gli affitti mai pagati, o solo in parte, da commercianti e cittadini in affitto in locali di proprietà del Comune di Viterbo.

“La legalità non è un optional – aggiunge il vice sindaco -. Nessuno vuol mettere sul lastrico gli affittuari inadempienti, per questo abbiamo previsto anche dei piani di rientro e delle soluzioni che consentano di sanare quelle inadempienze che hanno provocato l'attuale situazione”.

Nella delibera, proposta della stessa Ciambella, vengono fornite prime indicazioni e direttive agli uffici preposti alla gestione del patrimonio e alla gestione del contenzioso di sfratto e di recupero delle somme dovute al Comune.

Sei i punti elencati nel documento: ovvero, la valorizzazione attraverso la migliore gestione del patrimonio già contrattualizzato  (monitoraggio sulla corresponsione dei canoni e degli oneri accessori, periodico inoltro di avvisi pagamento e conseguenti ingiunzioni, predisposizione dei ruoli e laddove la morosità persista, avvio di azioni volte allo sfratto); valorizzazione attraverso la contrattualizzazione del patrimonio (adozione di procedure di gara a evidenza pubblica per  l'ottenimento della migliore proposta economica, in termini di canone annuo); valorizzazione attraverso l'alienazione del patrimonio, valorizzazione del patrimonio attraverso l'ottimizzazione delle destinazioni d'uso o di fruizione anche, se necessario,  con adeguamenti dal punto di vista urbanistico e con interventi pubblici; valorizzazione attraverso l'acquisizione di beni dello Stato trasferibili in attuazione del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85 (nel corso del 2013 si è già dato avvio alle procedure di acquisizione dei beni statali formalizzandone richiesta all'Agenzia del Demanio); valorizzazione mediante certezza e uniformità di attuazione nella gestione delle morosità, delle relative rateizzazioni e procedure di sfratto (sia per immobili a reddito che per abitazioni).

Tre le situazioni previste per quest'ultimo punto, e cioè l'attivazione della procedura per sfratti nei confronti degli assegnatari morosi per una somma superiore a mille euro o un numero di canoni insoluti superiori a un semestre (nel caso di immobili adibiti ad abitazioni occorrerà verificare se si tratta di inquilini colpevoli o “incolpevoli”, ovvero quelle persone che per sopravvenute criticità economiche, causate da licenziamento, malattia grave, decesso dell'unico percettore di reddito, si sono trovate nell'oggettiva impossibilità di corrispondere il canone di locazione); rateizzazione morosità, in base all'entità della somma non corrisposta (fino a mille euro, oltre i mille euro, oltre i diecimila euro); e, infine, la regolamentazione del rinvio degli sfratti, con tempistiche e modalità ben definite per evitare aumenti di morosità dovuti al mancato rispetto delle rateizzazioni concordate.

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