Viterbo L'OPINIONE Le ceneri di Gramsci stanno facendo su e giù come fossero in una clessidra
Giuseppe Bracchi - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Il giornalista Giuseppe Bracchi

E' impressionante l'attimo colto dall'agenzia di stampa Reuter nell'immortalare la pietosa faccia del boy scout fiorentino, alias Matteo Renzi, che si rivolge a mamma Merkel nell'intento di ricevere ciò che domani dovrà poi restituire a caro prezzo. Come italiano è un'immagine che mi ha fatto venire semplicemente il volta stomaco.

In sostanza Renzi sta chiedendo da bravo bambino quello che uno Stato sovrano – e sottolineo sovrano – farebbe di propria iniziativa, ovvero stabilire la politica economica e di bilancio più ottimale alla nazione italiana, per sovvenire ai disagi di una popolazione stremata dalla dittatura dell'euro.

Ed invece no. Il ragazzotto della Firenze bene deve fare i compitini fino all'ultimo, rispettando le gerarchie imposte da Bruxelles, da Trattati dispotici, mai conosciuti e mai votati dagli italiani, né tanto meno votati e discussi all'interno di quel carrozzone inutile e costoso che è il Parlamento europeo.

Gli italiani ormai lo sentono e lo dicono da tempo. Bisogna uscire dall'Europa, bisogna farla finita con questi satrapi dal volto vagamente umano, che sanno solo parlare una lingua morta, fatta di pastoie burocratiche ad uso e consumo della tecno finanza internazionale, che affama i popoli riducendoli in miseria e troncandone ogni tensione e velleità spirituale. Gli italiani se ne sono accorti da un pezzo, tranne qualche portaborse di regime. E i governanti? Messaggio non pervenuto.

Intanto a Capalbio, sulle rive di un mare apparentemente pulito, ma sporco della presenza di certi ottusi e menzogneri radical chic, continua la battaglia nostrana per respingere gli immigrati, fuori dei confini di Yalta. Si sono rivolti perfino al giudice, per ottenere vittoria e gridare in faccia alla miseria, Guai ai vinti! Tanto anche la legge è dalla loro parte, se è vero come è vero che in Italia le norme sono come tele di ragno, i calabroni vi passano agevolmente ed i moscerini vi restano intrappolati.

La giustizia è uguale per tutti, è scritto dietro le spalle del giudice. Appunto. Raccontatelo ai fessi! Furio Colombo, ex direttore dell'Unità (le ceneri di Gramsci stanno facendo su e giù come fossero in una clessidra), un tizio che ha detto che questa vicenda degli immigrati è solo una bufala preparata a tavolino. Le bufale sono ben altre. Potrai ingannare quei quattro italiani che ti hanno letto e sostenuto. Ma la storia non si inganna e ha già scritto la sua sentenza.

A Fermo un uomo sta marcendo in galera, perché creduto da un PM e definitivamente sentenziato da un GIP, prima del processo, come un assassino preterintenzionale, sì, (non solo, ma a dire della difesa sarebbero addirittura spariti dai fascicoli degli atti processuali prove favorevoli per l'imputato). A Capalbio degli ipocriti travestiti da filantropi vorrebbero, invece, affidare ad un giudice la pronuncia di una sentenza razzista che respinga l'uomo nero oltre la frontiera della fattoria degli animali di orwelliana memoria, perché al suoi interno ci sono animali più uguali degli altri. La giustizia è uguale per tutti?. Ma fateci il piacere...

Dulcis in fundo sed in cauda venenum, un consiglio al nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Più che scandalizzarsi per gli articoli scritti da Feltri, si scandalizzi di più per la situazione in cui vivono i suoi connazionali, a cominciare dalla Capitale ridotta ad un immondezzaio. E, soprattutto, veda di stare attento a quel che combinano certi ragazzotti. Di chi parlo? Di Matteo Renzi, ovviamente. Lo tenga a bada, che di casini ne ha già combinati tanti, troppi. Referendum compreso.

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