Viterbo L'OPINIONEPer ora, sinistra e destra pari sono
Giuseppe Bracchi - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Tutto bene, madama la marchesa. Anzi no. O forse si? Settimana enigmistica in arrivo, dopo la visita del Presidente della Commissione europea Juncker a Roma, alle prese con un Matteo Renzi che, giorno dopo giorno, appare sempre di più la maschera di se stesso.

La tirata d'orecchia sicuramente c'è stata, ma alla fine anche una mezza pacca di incoraggiamento sulla spalla, come a dire: coraggio, fai il bravo ragazzi che, alla fine, resterai in sella. Speriamo proprio di no.

Ovvero, che questo non sia alla fine lo scotto che dovranno pagare gli italiani di qui alla fine della legislatura, in cambio della cieca obbedienza del segretario fiorentino alla dittatura dell'Euro, ma, del resto, che fare?

Dopo la vicenda Berlusconi del 2010 e la spiata americana al bacio perugina da parte degli States, ho capito ormai che questa italietta confusa e caotica appare sempre più limitata in fatto di sovranità popolare. Lo Stivale, forte di una secolare tradizione, è sempre più preda degli eserciti stranieri e a nulla serviranno i salti del canguro, se politicamente parlando la storia non ci riserverà un leader carismatico, il cui compito sarà ridare dignità interna ed internazionale a questa povera nostra patria.

Per ora, sinistra e destra pari sono. Due armate Brancaleone divise al loro interno, litigiose ed inconcludenti come un tempo poteva essere la lotta tra guelfi e ghibellini. Il Movimento di Beppe Grillo ben raccoglie la protesta e l'indignazione popolare, ma al di là di questo pur impegnativo ed encomiabile lavoro, pecca di un leader e Casaleggio mi pare troppo ambiguo, chiuso in se stesso e sconosciuto al Paese reale, per coagulare i consensi di un elettorato, che sta diventando sempre più maggioritario sotto l'aspetto del disimpegno politico, stufo e preda dell'astensionismo o di proteste episodiche, anziché artefice di veri e propri inversioni di rotta o di efficaci cambiamenti.

Chi salverà l'Italia, allora? Di sicuro non sarà Renzi. Anzi, come già ho avuto modo di scrivere recentemente, proprio la visita di Juncker a Roma ha confermato i miei sospetti. Ovvero l'arrivo di nuovi compitini per Renzi ed il suo Ministro dell'Economia Padoan, che al più presto saranno chiamati a distribuire agli italiani una cura da cavallo sul modello greco e portoghese, vale a dire nuove tasse e maggiore depressione per la nostra economia, stagnate e senza segnali di ripesa. Se poi a tutto questo aggiungeremo anche i nuovi arrivi dai Balcani sul fronte dell'immigrazione, imposti dall'Europa e dagli Stati Uniti, prepariamoci a vivere una stagione all'insegna di forti tensioni e di nuove miserie.

Alla faccia della casa comune europea e della sovranità dei popoli.

Giuseppe Bracchi
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 821 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it