Viterbo PASQUINATA BAGNATA D'ACQUA UMIDA Io, Pasquino sono incazzatissimo e mi sono sfogato... e beccati allora queste mie rime

 

Caro Mauro, qui è Pasquino viterbese che ti scrive, come vedi è ricomparsa la questione della privatizzazione del servizio di fornitura dell'acqua.

Tutto ciò che è pubblico è intrinsecamente corruttivo.

E' facile rubare o corrompere nell'amministrazione pubblica, mentre un privato non può rubare a se stesso e deve essere efficiente ed economico, se vuole mantenere l'attività.
Dopo anni di ruberie ed inefficienze sono stati costretti a smantellare perfino l'IRI e, anche se Prodi è riuscito ad usarla fino all'ultimo, alla fine ci siamo liberati da quel megacarozzone che ci assimilava all'inefficientissima economia di tipo sovietico che tanto piaceva ai burocrati dell'area socialcomunista e cattocomunista.

Adesso è tornata in ballo la questione dell'acqua che si vuole a gestione pubblica. Io, Pasquino sono incazzatissimo e mi sono sfogato... e beccati allora queste mie rime.
 

A chi l’acqua? A noi!

Che l’amministrazione pubblica
sia cara e inefficiente
ormai lo sa la gente.

Anche l’Europa tutta
perciò si dà da fare
e la parola d’ordine
è di privatizzare.

Ma chi vuole a Viterbo
non dar l’acqua ai privati?

Chi vuole continuare
a gestire il potere,
mungere e intrallazzare,
per poi somministrare
acque tossiche e care.

Talete: acque amare

Chi vuol l’acqua pubblica,
c’è da sapere,
vuol sol la seggiola
PEL SUO SEDERE
e per non perderla,
già disperato,
odia il privato
e ai cittadini
racconta frottole
rozze e non vere
perché vuole prenderlo
PER IL SEDERE..

Morale

Chi non vuole il privato
al suo privato pensa,
che sol per mezzo pubblico
si riempie la dispensa.

Pasquino viterbese