Viterbo CRONACA Quo vadis Ecclesia Viterbiensis?
Il significato della contestazione di Mauro Galeotti nella Chiesa di santa Rosa, tra rinnovamento e storia della città
prof. Pasquale Picone

 

prof. Pasquale Picone
- Preside Istituto Statale “F. Orioli” di Viterbo
- presidente SFI/VT-Società Filosofica sezione di Viterbo
- psicoanalista junghiano CIPA-Roma/Catania; IAAP-Zurigo

Stamane, lunedì 21 dicembre 2015, giorno astronomico del solstizio d’inverno, in presidenza, i Vice-Presidi dell’Istituto Orioli mi hanno comunicato l’episodio di sabato scorso nella Chiesa di santa Rosa a Viterbo, della pubblica reprimenda pronunciata dal giornalista, storico locale ed amico trentennale, Mauro Galeotti, nei confronti del vescovo, sull’episodio delle Clarisse di Santa Rosa, alla fine della sua omelia. Reprimenda, coronata dall’applauso scrosciante dell’intera assemblea dei fedeli riunita nella Chiesa di Santa Rosa.

Mi sono precipitato a vederne la cronaca su lacitta.eu: http://www.lacitta.eu/video/16623-il-vescovo-di-viterbo-lino-fumagalli-attaccato-dal-giornalista-mauro-galeotti-con-vergogna.html.

Alla fine, un moto di entusiamo mi ha invaso l’anima.

Lo scettismo, venato di pessimismo, così incombente quando penso alla storia di questa nobilisssima Città di Viterbo, nelle relazioni con l’attualità, si sono dissolti come nebbia evanescente sotto un sole accecante.

Mauro Galeotti mi è apparso di colpo, in quella particolare trasfigurazione che solo la coscienza storica che riflette sul presente può dare, come uno di quei capitani del popolo che, alla sua guida, mosse alla scoperchiatura del Palazzo dei Papi del 1° conclave.

Di quell’epidodio, che consegnò alla storia la nobiltà e l’indole di vero riformismo dell’anima collettiva del popolo viterbese, tutti omettono che furono le prediche di Bonaventura da Bagnoregio ad ispirare il moto popolare.

Proprio il giorno precedente alla reprimenda di Mauro, venerdì 18, ho tenuto, con la sollecitazione dell’ispettore emerito Mauro Arena, una conferenza all’AIMC-Associazione Italiana dei Maestri Cattolici, presieduta dalla collega preside Paola Bugiotti, nella sala conferenze del Santuario della Quercia, con la presenza di don Aldo Bellocchio. L’argomento erano le possibili, profonde motivazioni delle dimissioni di Papa Ratzinger, collegate alle sue competenze di massimo esperto internazionale del pensiero di Bonaventura da Bagnoregio e sulla sua visita  a Viterbo e Bagnoregio nel settembre 2009.

Ed è proprio questo sfondo, con i corollari che ne sono seguiti, da quell’11 febbraio 2013, data delle rivoluzionarie e profetiche dimissioni di Ratzinger, sino al discorso dell’Angelus di Papa Francesco di domenica 20 dicembre scorso, a dare un notevole panorama di senso e contenuto al gesto di Mauro Galeotti.

Ora, si può obiettare che l’evento della pubblica reprimenda di Mauro Galeotti al titolare della cattedra vescovile, di sabato 19 dicembre scorso, costituisca solo un episodio, un particolare, un frammento di vita cittadina.

Ma si tratta di adottare una visuale ispirata al modello della complessità. Dove non è solo il frammento ad essere compreso nel quadro generale. Ma è anche questo, la prospettiva più ampia e generale, che può essere visualizzata a partire da un frammento, un particolare.

Soprattutto, quando questo frammento si dispone, motu proprio, lungo una linea sincronistica di altri episodi, apparentemente privi di relazione con il precedente. Mi riferisco alla crisi del Comune di Viterbo e al riaffiorare di una critica radicale verso Fioroni, il “nipotino” di Andreotti, l’attuale vero “proprietario” della Tuscia. Con il beneplacito di santa romana chiesa, in primis della cattedra vescovile, del titolare e dell’emerito (cfr. http://www.lacitta.eu/politica/16655-fioroni-tutto-chiacchiere-e-distintivo.html).

Il senso e contenuto di questi frammenti è che il solstizio d’inverno 2015 porta con sé una rinnovata coscienza del popolo verso l’inadeguatezza delle sue guide politiche, amministrative e spirituali.

Se nel salmo del Buon Pastore il simbolo del vincastro, il pastorale, è fonte di sicurezza, la guida che ha smarrito l’orientamento non può più far pagare al popolo il suo disorientamento.

Non è più l’epoca. Non è più il tempo. Il mondo sta cambiando radicalmente. L’orizzonte geo-politico è in rivoluzione, nel senso etimologico.

Viene da dire, con alcuni personaggi de Il nome della Rosa, “Penitenziagite”. I tempi ultimi sono alle porte.

Chi pensa, come si sente da tante parti (non ultima da auterevoli osservatori ecclesiastici al seminario annuale di giugno scorso su Bonaventura a Bagnoregio), che la chiesa cattolica “ha la pazienza dei secoli”, pensa di essere ancora al Concilio di Trento. Come giustamente, acutamente, ha osservato Giuseppe Bracchi (cfr. http://www.lacitta.eu/cronaca/16635-mauro-mauro-ma-che-mi-combini.html).

E chi nutre simili convinzioni non ha capito che Viterbo è stata chiamata a straordinari appuntamenti nel corso della storia d’Europa.

Tra i quali proprio l’Ecclesia Viterbiensis, guidata dal cardinale Reginal Pole, è stata una delle più fulgide stagione del più alto riformismo. Che inaugurò, grazie a Papa Paolo III Farnese, il Concilio di Trento, proprio con propositi di riforma. Ma fu sconfitta. E si affermò, appunto, la Controriforma e il pensiero tomista.

Costoro, non hanno capito che Viterbo rappresenta un laboratorio spirituale e, di conseguenza, politico, scolastico, ecc., molto peculiare. Originale quant’altri mai; con vocazioni sapienziali profonde.

Anche se, spesso, tutto questo lo si può dedurre dalle Ombre. Più che dalle Luci.

I tempi “obbligano” a lavorare per un Nuovo Rinascimento Viterbese.

La SFI/VT-Società Filosofica Italiana sezione di Viterbo - che formulò a suo tempo la prima istanza ufficiale di richiesta, con motivazioni di filosofia laica, della storica visita di Papa Ratzinger a Viterbo e Bagnoregio nel 2009 -, è pronta a fare la sua parte.

Onore a Mauro Galeotti!

Onore al nobilissimo Genius Loci della Città di Viterbo, tuttora intriso di vivo Spirito Etrusco!!!

prof. Pasquale Picone

Preside Istituto Statale “F. Orioli” di Viterbo
presidente SFI/VT-Società Filosofica sezione di Viterbo
psicoanalista junghiano CIPA-Roma/Catania; IAAP-Zurigo

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Scheda biografica del mio amico Pasquale Picone (m.g.)

Pasquale Picone ha lavorato per dieci anni nell'Ospedale Psichiatrico "S. Maria Maddalena" di Aversa (CE) e, in seguito, alla 2a. rete radiofonica della RAI a Roma.

Si è laureato in Filosofia, con lode, alla “Federico II” di Napoli e in Psicologia a “La Sapienza” di Roma; specializzato in Psicoterapia ad Indirizzo Junghiano a Roma. E’ membro dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, registro degli Psicoterapeuti. 

Ha svolto attività didattica e di ricerca presso la 2a. cattedra di Teorie della Personalità del corso di laurea in Psicologia dell'Università “La Sapienza” di Roma e presso le cattedre di Storia della filosofia, Filosofia morale e Pedagogia dell’Università degli Studi di Viterbo.

Ha collaborato, pubblicandovi ricerche, saggi e recensioni alla Rivista di Psicologia Analitica, Roma, Astrolabio; al Giornale Storico di Psicologia Dinamica, Napoli, Liguori; a Studi Junghiani, Milano, Franco Angeli. E’ autore di n. 46 titoli tra ricerche e saggi e di n. 88 tra articoli e recensioni. Ha pubblicato, tra l’altro:

- il saggio: «L'inconscio prima di Jung», in Trattato di Psicologia Analitica, 2 voll., diretto da A. Carotenuto. Torino, UTET, 1992;

- il saggio: «Storia personale, metamorfosi, formazione analitica», in G. Antonelli (a cura di), Forme del sapere in psicologia. Milano, Bompiani, 1993;

- il libro: O Capitano! mio Capitano! La mission del docente nella scuola del duemila. Viterbo, Gescom, 2000;

- il saggio: «Epistemologia della formazione permanente», in Studi Junghiani, n. 16. Milano, Franco Angeli, 2002;

- il libro: Supervisione e Formazione Permanente. Per il futuro della Professionalità Docente. Viterbo, Sette Città, 2004.

Ha condotto attività di formazione, di consulenza e di ricerca presso scuole di diverso ordine e grado. E’ tuttora impegnato nell’area dei processi formativi delle differenti fasce di età e nei diversi settings organizzativi.

Dal 2000 al 2007 è stato supervisore e docente a contratto di Laboratorio di psicologia presso l’indirizzo di Scienze umane della SSIS-Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario del Lazio-Università Roma Tre.

Dal 1° sett. 2007 è dirigente scolastico M.I.U.R.-Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, per concorso ordinario in G.U. n. 94 del 26.XI.2004. Ha diretto il Liceo Classico Statale “Guglielmotti” di Civitavecchia (RM) e il Liceo Scientifico Statale “A. Meucci” di Ronciglione (VT), con Liceo Linguistico e Liceo Statale delle Scienze Umane di Bassano Romano (VT).

Dal 2004 è presidente della SFI/VT-Società Filosofica Italiana Sezione di Viterbo; con tale ruolo ha ideato, promosso e relazionato, tra l’altro, il 2° Festival del Filosofi di Tuscia (15-30 settembre 2006) dove, per l’annuale celebrazione di Musonio Rufo da Bolsena (VT), Bonaventura da Bagnoregio (VT) ed Egidio da Viterbo, ha posto la questione storico-filosofica, epistemologica ed ermeneutica della Filosofia Ermetica.

E' specialista in psicoanalisi junghiana, ordinario dell'A.I.P.A.-Associazione Italiana di Psicologia Analitica di Roma e della I.A.A.P.-International Association for Analytical Psychology, Zurigo, dal 1992 al 2010. Dal 2011 è analista ordinario dell’A.R.P.A.-Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica, Torino-Roma e della I.A.A.P.-Zurigo.

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