Viterbo CINEMA Il film è una trasposizione cinematografica della biografia scritta dalla stessa moglie del celebre astrofisico britannico Stephen Hawking
di Diego Galli
Tremendamente ispirante. La Teoria del Tutto, nuovo film del regista James Marsh, riesce in soli 123 minuti a parlare di buchi neri, commuovere ed emozionare, ribadendo per tutta la sua durata un concetto fondamentale, che forse al giorno d'oggi molti hanno dimenticato, ovvero che "finché c'è vita c'è speranza".
Eddie Redmayne
Il film è una trasposizione cinematografica della biografia scritta dalla stessa moglie del celebre astrofisico britannico Stephen Hawking (interpretato da un eccellente Eddie Redmayne, vincitore del Golden Globe come miglior attore in un film drammatico), costretto ancora oggi a convivere con una terribile e rara malattia al motoneurone, che molto lentamente ha portato i suoi muscoli ad atrofizzarsi, compresi quelli facciali, costringendolo cosi su una sedia a rotelle e a parlare tramite una macchina.
Fin dall'inizio, quello che si evince dalla pellicola, è il disinteresse del regista nel trattare complicati concetti di fisica e cosmologia, ma piuttosto vuole ritrarre l'uomo e la sua lotta contro il tempo, scherzo del destino in quanto proprio il tempo è stato l'argomento a rendere famoso Hawking.
Non solo un grande scienziato troveremo quindi ne La Teoria del Tutto, ma un eroe moderno, affiancato da una donna molto forte che decise con lui di costruire una famiglia, interpretata da Felicity Jones, e di combattere contro il destino e l'impotenza dinnanzi a una malattia incurabile che non è però riuscita ad abbattere la forza di volontà della coppia.
Un applauso quindi al regista, che riesce a trasmettere un messaggio di vita molto importante in un film profondamente drammatico come questo.
Diego Galli