Viterbo CINEMA Il centro storico ha fatto da sfondo a numerosi  film,  dal 1965 al 1988, con artisti famosi  come  Toto’, Alberto Sordi, Monica Vitti, Vittorio Gassman e Nino Manfredi

 

Monica Vitti e Alberto Sordi in "Polvere di stelle"

Mi è capitato tra le mani un vecchio calendario pubblicato alcuni anni fa dal Comune di Faleria che riporta 12 foto in bianco e nero tratte da film girati a Faleria tra il 1965 e il 1988, “con l’invito da parte del sindaco - come si legge nella presentazione - a fare il proprio dovere e a guardare agli altri con rispetto e comprensione”. Un messaggio singolare e sorprendente che ci mette tutti in guardia e ci intimorisce.

La copertina del calendario ci propone Totò con l’inseparabile bombetta nel film “Il grande maestro” (1967) di Daniela d’Anza, quello per intenderci del pirotecnico finale nella piazza di Faleria con la banda che intona i “fuochi d’artificio”.

Ricordate “Polvere di stelle” (1973) con Alberto Sordi e Monica Vitti, per la regia dello stesso Sordi, cadenzato sulle note dell’indimenticabile “Ma ‘ndo Hawaii se la banana non ce l’hai”? Il refrain di Piero Piccioni è davvero un “inno sacro” all’avanspettacolo di tutti i tempi.

Il film ripercorre gli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale in cui si muove la sgangherata compagnia di Mimmo Adami e Dea Dani. La scena dell’abbuffata dopo lo spettacolo, organizzata dall’impresario del teatro “Caracioni” di Canneto d’Abruzzo (ossessionato dalla  “bernarda”), con il furto notturno da parte degli artisti della compagnia, di salsicce, prosciutti, caciocavalli, pagnotte di pane, fiaschi di vino ed altro è stata girata nel tinello che si affaccia su uno dei cortili del centro storico.

Per il film più datato bisogna risalire al 1965 con la regia di Antonio Pietrangeli. “Io la conoscevo bene” ci presenta una giovanissima Stefania Sandrelli insieme a Nino Manfredi, Ugo Tognazzi ed Enrico Maria Salerno. La processione, con banda musicale e clero, prende l’avvio dal sagrato della chiesa di San Giuliano.

Ugo Tognazzi è di nuovo a Faleria per il film “FBI – Francesco Bertolazzi investigatore” del 1970 (regia di Tognazzi).

Nessuno ha mai pensato a Faleria vedendo “La vita di Leonardo da Vinci” del 1971 per la regia di Renato Castellani. Tutti ci ricordiamo della grande interpretazione di Philippe Leroy. In questo caso le casupole di Vinci sono quelle riunite intorno al castello degli Anguillara.

Faleria ha coinvolto anche il grande Roberto Rossellini nel suo “Cartesio” del 1974. Di nuovo il centro storico del paesino viterbese per una coproduzione Urss, Italia e Francia (1983) dal titolo “Nostalghia” con Oleg Jankovskij.

Infine il 1988. Sergio Citti inquadra più volte la parrocchiale ed alcuni angoli del vecchio abitato nel film “Mortacci” con Vittorio Gassman e Mariangela Melato.

Faleria dove sei?

“Sono ai i confini con l’area metropolitana di Roma, dirimpetto al  Soratte. Fino al 1873 mi chiamavano Stabia, ma poi  ho preferito Faleria scopiazzando il nome della vicina Falerii Veteres.  

Da  Viterbo la strada più svelta per raggiungermi è quella di Civita Castellana da dove si scende verso la Flaminia in direzione della Capitale fino al bivio che vi porta a me.

Entrate senza timore nella parrocchiale di S. Giuliano e vedrete la mia immagine di quand’ero più giovane (nel Quattrocento) insieme al mio amato santo protettore, san Giuliano ospitaliere..   .

Vi invito volentieri a pranzo. Scegliete voi, o la trattoria  “Antica Stabia” (tel. 0761.587631) o quella “Da Guerrino” (tel. 0761.587399). In ambo i casi fettuccine  ai funghi porcini, al ragù di cinghiale, alla carbonara, all’arrabbiata, pasta e fagioli e grigliate di ogni tipo.

Vi aspetto

(Alcune notizie sono tratte da un mio articolo pubblicato nel 2012 su “La Loggetta”)

 

Vincenzo Ceniti

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