Tuscania CRONACA L’incontro con Regione Lazio e delegati ministeriali

 

L’associazione Terre della Maremma, insieme ad AssoTuscania, ha organizzato la prima “prova d’esame” davanti allo staff ministeriale guidato dal direttore Fabrizio Barca.

L’ex ministro si è accomodato ieri nella sala consiliare del Comune di Tuscania, insieme ai vertici regionali, prima fra tutte l’assessore Alessandra Sartore, e una serie dei rappresentanti del mondo associativo viterbese. Obiettivo presentare ufficialmente l’iter burocratico per ottenere il riconoscimento dell’Area interna Alta Tuscia, Progetto pilota Via Clodia. Presente anche il giornalista Sandro Vannucci, che a maggio ha organizzato con Terre della Maremma la prima passeggiata cavallo, bike, camminatori sulla via Clodia.

L’apertura è toccata a Leandro Peroni, coordinatore dell’associazione Terre della Maremma, che ha dato il benvenuto a tutti e ringraziato il sindaco Fabio Bartolacci per l’ospitalità, presentando una breve storia della realtà che unisce 20 comuni tosco-laziali, uniti dal 2005 e sempre più coesi per ottenere grandi risultati per il territorio intero, precorrendo i tempi e anticipando l’idea di associazionismo che ora sta diventando indispensabile. Il neo primo cittadino tuscanese ha invece ringraziato Leandro per aver fatto tanto nel tempo e ha garantito il massimo impegno, avendo fin da subito compreso l’importanza del  progetto e mettendosi a disposizione ufficialmente, come portavoce del focus group nato dal lavoro di Terre della Maremma e AssoTuscania.

L’appuntamento era il primo, indispensabile, passo  per illustrare ai dirigenti ministeriali (presenti il ministero beni culturali, salute, politiche agricole, scuola) e soprattutto i responsabili del Dps, Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, l’importanza dell’inserimento del progetto Via Clodia nelle Aree interne che la Regione Lazio sta organizzando, seguendo 4 zone. “L’interesse del territorio si vede dalla numerosa presenza odierna – ha precisato l’assessore Sartore – e per questo vi ringrazio, in quanto istituzione preposta a gestire i fondi europei. Oggi siamo qui per sentire la voce del territorio, e i responsabili dei ministeri analizzeranno i vostri interventi, per poi passare alla progettualità integrata. Tutto è necessario per eleggere questa tra le Aree interne finanziate dalla Regione Lazio”.

Tutti i dirigenti coinvolti hanno ricevuto una cartellina con le linee programmatiche del progetto, e hanno ascoltato gli interventi delle associazioni, intervenendo spesso e magari consigliando correttivi e aggiunte utili al successo finale.

“Da tempo lavoriamo per ottenere il giusto sviluppo di questa area – ha sottolineato Maria Rita Fiasco, AssoTuscania – attraverso i fondi del piano economico integrato. La Via Clodia rappresenta una visione di crescita e sviluppo della zona, e quando le risorse saranno messe a sistema porteranno benessere ai cittadini”. Sabrina Lucatelli ha avviato la discussione ufficiale: “Questa è la 25ma aera che esaminiamo, un giro intenso e fantastico. Da tempo abbiamo capito che è inutile operare separatamente, su aree isolate, si vince solo con progetti integrati che offrano servizi. Uscendo da questa sala dobbiamo essere in grado di capire se ci sono gli elementi per inserirvi nel progetto del periodo 2014/2020, capire se questo è un progetto strategico”.

Per comprenderne così l’importanza si sono avvicendati tutti i responsabili della zona, con interventi in tema di sviluppo locale, mobilità sostenibile, scuola e salute. L’architetto Montuori ha illustrato il progetto (visionabile su www.progettopilotaviaclodia.it) sottolineando gli elementi paesaggistici, storici, antropologici, tutti molto omogenei, intervento raccolto dall’assessore provinciale Fraticelli per ricordare che questa occasione non può essere persa, soprattutto per colmare quel gap con realtà regionali che da sempre cannibalizzano la provincia. In mondo universitario è stato rappresentato da Elisabetta De Minicis e Michele Zampilli, la prima ha ricordato gli Etruschi, i Farnese, il loro modo di fare rete e valorizzare al meglio il territorio, mentre il secondo ha sottolineato l’importanza di recuperare i borghi, sia come strutture ricettive che per riabitare un territorio che rischia di spopolarsi. Interventi apprezzati dai responsabili del Mibac che hanno sottolineato i movimenti di persone con scopi culturali.

Per l’agricoltura è intervenuta Francesca Caprio per Coldiretti, presente insieme al direttore Renna e al presidente Pacifici, che ha ricordato i numerosi progetti avviati dalle piccole e medie aziende agricole, tutte rispettose dell’ambiente in cui operano, sia dal punto di vista produttivo che storico, e l’importanza di selezionare aziende in grado di realizzare prodotti di nicchia a chilometro zero.

Gianni Moscherini, in una relazione piena di verve, ha ricordato l’esempio della Valle del Marta: “Ero presidente dell’Azienda portuale e autorizzai un imprenditore un po’ matto che mi propose di venire con i pullman a prelevare il 30% dei croceristi che non scendono per andare a Roma. Con 15 euro è stato in grado di offrire il giro delle necropoli di Tarquinia, con ritorno in bici, pranzo nell’agriturismo e regalino personalizzato. Grazie all’enorme pubblicità di un piccolo prodotto in omaggio ha decuplicato il suo fatturato, e ora esporta interi container in America. Pensate che tanti croceristi scelgono di passare una giornata a lavorargli la terra, per fare questa esperienza. Dalle navi di Civitavecchia si imbarcano e sbarcano milioni di persone, cosa aspettiamo per offrire pacchetti che possano saziare la loro conoscenza?”.

L’argomento salute è stato affrontato da Manuela Oliviero e Franco Bifulco, che hanno sottolineato l’invecchiamento progressivo della popolazione del territorio e la necessità di offrire sempre maggiori servizi per gli anziani, facendo fronte anche a tagli, spesso indiscriminati, che tengono conto dei numeri e mai delle persone, dove anziché fare razionalizzazione si rischia di fare razionamento. Andrea Spigoni, per la cooperativa Alice, ha ricordato l’importanza dell’impresa sociale, che aiuta i disabili fornendo lavoro e una professione gratificante, mentre purtroppo la zona, essendo molto vecchia, è ancora inadeguata sull’abbattimento delle barriere architettoniche.

La scuola è stata affrontata da Ronchi, indicando la strada maestra della difesa del territorio, specie nell’agricoltura, che va fatta con prodotti sicuri, e dando maggiore collegamento tra lavoro e scuola, con sinergie tra istituti e aziende, specie le piccole. L’assessore Danti ha rivendicato i tanti progetti realizzati in collaborazione con le vicine Toscana ed Umbria, lamentando scarsa attenzione centrale per i piccoli istituti scolastici che, nel viterbese, non avranno mai la densità romana ma non per questo debbano essere abbandonati. Parola anche a due giovani studenti, Nicola Cipolloni, quattordicenne in attesa di iniziare l’avventura della secondaria di secondo grado, con il timore di avere poche possibilità di collegamento tra casa e scuola, e Giuseppe Scevola, liceale del 3° artistico, che ha individuato la carenza di apparecchiature quali computer, che non permettono l’adeguata istruzione in termini informatici, necessaria poi nel mondo del lavoro. Il responsabile del ministero dell’istruzione ha raccolto l’elemento, ricordando come nella Tuscia, fino alla secondaria di primo grado, siano presenti grandi eccellenze, specie in matematica e italiano, con un Invalsi che piazza la provincia al secondo posto nazionale, che stranamente tendono a perdersi nella secondaria.

Terminato il dibattito è intervenuto Fabrizio Barca, attentissimo durante le 3 ore di focus group: “Questa zona non ha grandi problemi che la metterebbero in evidenza per prendere fondi, quindi vi consiglio di trovare una valida strategia, allargando anche a Comuni non compresi, specie quelli al confine. Puntante sui servizi, perché se è giusto concentrarsi sulla cultura è inutile se non sapete chi dovrà venire a visitarvi. Non basta concentrarsi sul passato, se non sappiamo inventarci cose che interessino al presente. Oggi abbiamo avuto molti spunti, su quelli dovete lavorare”.

Il progetto può entrare nelle Aree interne, saranno necessarie piccole correzioni, come maggior interesse al mercato e ai servizi per la cittadinanza, facendo uno studio sul tipo di turista che sarebbe pronto a venire, sui metodi per coinvolgerlo. Su questo le rassicurazioni finali sono giunte dell’assessore Sartore: “Mi aspetto nel giro di 7 giorni una bella relazione, ma posso dirvi che questa Area interna è una delle quattro che intendiamo finanziare, che sai domani o tra sei mesi, questa è la strada gusta da seguire”.

Associazione Terre della Maremma