Viterbo CRONACA
Maurizio Pinna

 
Massima attenzione del pubblico intervenuto alla presentazione di Tusciaexport, opportunità e strumenti del mercato globale, organizzata da Daniele Sabatini presso il Centro culturale Valle Faul, nella veste professionale di fondatore nel 2012 di Eurostudio Sabatini.
 
Al tavolo dei relatori il presidente della Camera di Commercio di Viterbo, Domenico Merlani, Luigi Moccia per Unindustria, il professor Antonio Olivieri, imprenditore, consulente, docente universitario di pratica dell’export. Moderatore il giornalista del Il Tempo, Daniele di Mario.
 
C’è molta curiosità in sala e si inizia puntuali alle 17. Apre Daniele Sabatini con i saluti e i ringraziamenti per poi passare a presentare il suo progetto. Segue l’intervento istituzionale di Camera di Commercio e Unindustria.
 
 
Interessante ma anche allarmante la testimonianza di un eccellente imprenditore dotato, fortunatamente per lui, di tutte le competenze necessarie per muoversi sul mercato estero, necessarie per ridurre i danni economici della propria azienda causati dalla congiuntura internazionale particolarmente gravosa sui Paesi esteri di maggiore interesse aziendale.  Dalla sua esperienza sono emersi, inoltre, aspetti normativi italiani ed europei che hanno gravemente influito sulla già insostenibile situazione, ma che sono stati risolti soltanto grazie alla sua personale preparazione, competenze e determinazione tali fino a raggiungere l’obiettivo. 
 
 
A cosa mira Sabatini citando Tusciaexport? Ad aprire concrete opportunità alle aziende viterbesi che desiderano proporsi al mercato mondiale. Spiegherà poi il professor Olivieri che attività di commercio nell’ambito dell’Unione europea non può considerarsi un vero e proprio export in quanto non ne comporta tutte le complesse problematiche che metterebbero in luce l’effettiva capacità dell’imprenditore.
 
 
Scorre veloce il pomeriggio tanto da protrarsi oltre il previsto, ma l’attenzione e l’interesse è alto, al livello della qualità dei relatori. Si continua ad aprire lo scenario sui servizi offerti da Eurostudio alle aziende viterbesi: analisi di mercato, formazione del personale aziendale, guida e pratiche per l’accesso ai finanziamenti più convenienti se non a tasso zero, a volte, sconosciuti, calendario delle richieste ed opportunità economiche sparse nel mondo e monitorate attraverso una capillare rete di contatti costruiti negli anni e denominati da Sabatini “antenne”.  
 
L’importanza dei servizi offerti da Eurostudio Sabatini, però, si comprenderanno meglio durante il prezioso intervento del professor Antonio Olivieri. “Chi sono io lo potete leggere su internet - ha esordito  - ma oggi vi parlerò da collega imprenditore come voi”. Vero in parte. In realtà Olivieri ha saputo destare la massima attenzione vestendo i panni di quanti, in sala, rappresentavano la loro piccola e media impresa, ma con le competenze e l’esperienza che solo decenni di impegno nel settore possono consentire a un docente di tale levatura.
 
I punti affrontati da Olivieri hanno tracciato un cerchio intorno ad una azienda tipo della nostra sofferente realtà locale, e da ogni angolazione si osservasse l’ipotetico signor “Proietti”, i suoi sogni di export dovevano fare i conti con una realtà troppo complessa, sicuramente non all’altezza di quell’azienda fondata dal nonno e giunta ai nipoti che oggi vorrebbero risolvere la crisi rivolgendosi al mercato estero.
 
Decisione che potrebbe rivelarsi addirittura deleteria se affrontata come si affronterebbe un tentativo di vendita in territorio nazionale.  Azzerato subito il tentativo di sfondare il mercato estero puntando sullo sconto, sul basso costo. L’Italia non può competere col basso costo per le note imposizioni fiscali, tributarie e normative che gravano sul prodotto e sul personale. Quindi, si deve puntare ad altro.
 
Impossibile trasferire gli insegnamenti di Olivieri in poche righe e impossibile sostituirsi alla sua abilità espositiva capace di attirare attenzione fornendo, al tempo stesso, dati e concetti anche complessi ma che restano ben fissi nella mente di chi ha un interesse particolare per la materia trattata. 
 
Un elemento di riflessione, tuttavia, proviamo a lanciarlo. I settori chiave nel nostro territorio possiamo inquadrarli nella filiera agro-alimentare e nella vocazione turistica. Da qui un pensiero a voce alta del professore: per la Tuscia sarebbe meglio ospitare due pullman di turisti anziché spedire due container di prodotti all’estero. Ma questo aprirebbe un altro discorso e soprattutto molte ferite, vedendo come il turismo non riesce a decollare nonostante i tesori che custodiamo. 
 
Torniamo a Olivieri. La distanza tra la Tuscia e il resto del mondo non è solo geografica. La vera distanza per collocare il proprio prodotto è rappresentata da un insieme di fattori che devono essere sapientemente conosciuti e magistralmente affrontati. Queste distanze riguardano la lingua, la diversa cultura, le leggi, le regole – a volte più severe delle leggi – le usanze, le richieste dei mercati e la facilità o meno di inserire un dato prodotto in un Paese anziché in un altro, il sapersi proporre, l’organizzazione aziendale che all’estero ha altri standard rispetto ai nostri, e così via. Tutto sembrava voler scoraggiare il PMI ma, in realtà, il punto di domanda che è rimasto negli imprenditori presenti doveva evitare azzardi: la mia azienda ha le giuste competenze per affrontare questo viaggio non solo geografico? 
 
Da quel momento le finalità dei servizi offerti da Sabatini e anticipati in apertura del convegno sono apparse chiare: supporto a 360° agli imprenditori che vogliono proporsi all’estero utilizzando le opportunità e gli strumenti economici, giuridici, finanziari, logistici e commerciali che meglio calzano alla propria impresa.