Viterbo RIFLESSIONI
Andrea Stefano Marini Balestra

         Quello che in questi giorni infiamma di più nel discorso della gente è il “braccio di ferro” tra il governo “Giallo\verde” e la Comunità europea circa le scelte economiche previste nella futura “legge finanziaria”.

         Il programma economico del governo è chiaramente improntato a fornire un aiuto ai cittadini disagiati che purtroppo sono ben di più dei 5milioni di poveri ”accertati” dovendosi nel novero comprendere quanti hanno ridimensionato i loro stili di vita con un conseguente stato di disagio. E’ forse la prima volta dalla nascita della Repubblica italiana che una legge di bilancio guardi alle fasce deboli del popolo. In tempi passati una proposta in tal senso sarebbe stata bollata come bolscevica, quindi rigettata tout court. Oggi, invece, un governo “classificato” di centro-destra ha il coraggio di presentare quello che tanti altri precedenti governi avrebbero voluto proporre, ma non hanno avuto coraggio o, peggio, hanno avuto lo stop dalla troika di Bruxelles.

         E’ tutta qui la polemica velenosa tra Roma e Bruxelles e tra gli stessi partiti una volta uniti di centro-destra.

         Quanti Berlusconi, Letta, Renzi e Gentiloni avrebbero voluto soddisfare le esigenze degli italiani, ma hanno avuto il niet europeo al quale si sono piegati!

         Finalmente abbiamo chi dell’Europa “se ne frega” e rimanda al mittente ogni critica e resiste ai colpi di spread che sono solo bordate del capitalismo contro l’Italia.

         L’abbiamo detto. Una volta le guerre si combattevano con il cannone, oggi in Borsa con il rialzo dei tassi. Non so se fa meno danni il cannone rispetto le conseguenze del secondo.

         Ebbene, proprio perché un rialzo dei tassi determina la caduta di valore dei titoli alcune categorie di cittadini possono ricevere danno, in particolare, per esempio, per la convenienza di accendere un mutuo o per la perdita del risparmio, vi è una vigorosa moral suasion da parte di molti, vedi il Partito Democratico, Forza Italia e gli altri all’opposizione contro le scelte del governo che porterebbero a loro dire per un ulteriore impoverimento degli italiani.

Ma è proprio qui il busillis. La coperta è corta e non può coprire tutti.

Mentre in passato, i governi hanno preferito coprire i cittadini più fortunati, cioè quelli che, per esempio, hanno avuto la possibilità crearsi un risparmio, avere interesse per un acquisto per cui gli è necessitato un finanziamento, tutti gli altri marginali, cioè quelli che un risparmio non se lo potevano costituire o procedere per una compera di un immobile, sono stati abbandonati.

Oggi finalmente l’azione governativa è rivolta a questi marginali, cioè tutti coloro che hanno una situazione di disagio per mancanza di lavoro che poi si tramuta in mancanza di risorse anche minime per una vita decente. Alla lunga una bomba sociale pericolosa per l’assetto anche democratico futuro.

         E’ ovvio che queste scelte possano determinare qualche “disagio” ai più fortunati, ma è anche pur vero che in un regime di solidarietà qualcuno dovrà sacrificarsi per gli altri.

Se uno ha avuto la possibilità di crearsi un gruzzolo mediante il risparmio ed ha pertanto acquistato titoli ed obbligazioni pubbliche, è segno che egli ha superato una certa soglia e si può permettere un investimento mobiliare, però ben sapendo che tale tipo di investimento non è esente da rischi anche nelle ipotesi più sicure.

         Nella situazione economica nazionale, certamente devastata da anni di allegra finanza e di sprechi, la cura per il rilancio non può passare che tramite l’aiuto alle fasce più deboli ed è ovvio che per far questo qualcuno dovrà perdere qualcosa.

I piccoli risparmiatori, perderanno qualcosa, ma hanno sempre la possibilità di rifarsi quando l’economia pubblica ripartirà, così anche le banche detentrici in gran parte di titolo pubblici.

Certamente nessuno può contestare che privilegiare le classi meno abbienti, anche a scapito di qualcun'altra è una corretta politica proprio per quel principio di solidarietà che non può mancare, anche se solo a parole.

Politiche passate hanno “bastonato” i possessori di immobili, ma hanno lasciato intatti quelli dei titoli (sino a qualche anno fa la loro tassazione era ridicola!), perché i titoli pubblici dovevano essere acquistati, ma così operando si è solo allargato il debito pubblico e lasciato indietro le attese di larghi strati di popolo.

Oggi il governo del cambiamento ha invertito la rotta. La finanza internazionale chiaramente “padrona” dei burocrati di Bruxelles, il Fondo monetario e gli istituti che danno il “rating” gli stanno contro. Ripetiamo, il Partito Democratico, che proprio per la sua origine “popolare” si dimostra a favore del capitale (Marx si rivolta nella tomba!), insieme ai partiti liberali (Forza Italia) per le critiche all’esecutivo Conte si dimostra operare contro il popolo, intendendosi questo la maggioranza degli italiani che deve risolvere problemi di esistenza.

Ben venga il reddito di cittadinanza, la pace fiscale, la riforma delle pensioni ed ogni altro provvedimento che basandosi su un principio di solidarietà va incontro ai desiderata dei più, cioè quello di avere la speranza e certamente anche la certezza che qualcosa cambi per i prossimi anni.

Ve la immaginereste una “legge finanziaria” ancora dettata dalla sinistra?

Qualche mancetta qua e là, qualche tassuccia nascosta, un aumento delle sigarette, dei “bolli” auto, tutti provvedimenti graditi alla Comunità Europea, ma non assolutamente preso il toro per le corna per cambiare veramente, come coraggiosamente si sta facendo.

Se dai sondaggi l’intenzione di voto per i partiti di governo sale, la spiegazione è semplice: loro hanno veramente centrato quanto il popolo sovrano chiede.