Viterbo CRONACA
Non voglio vestire i panni del mago, ma lo avevo preventivato sin dagli albori dell'entrata in vigore di queste leggi sconsiderate emanate da chi non si cura affatto degli effetti devastanti che queste possono produrre, ma solo del mero effetto immediato che va ad esclusivo vantaggio di chi le promuove.
Nathan Labolani, è questo il nome della giovane vita di soli 29 anni, stroncata da un “cacciatore”(?), anche lui della domenica, e anch'esso assetato d'odio e sangue, frutto di una malversazione politicizzata che dipinge gli animali come causa di ogni male.
Nathan non aveva mai conseguito la licenza di caccia, non sapeva maneggiare un arma, ma era costretto “obtorto collo” dall'intera comunità di Ventimiglia, a sparare, ad uccidere il feroce nemico che, come citava “la Marsigliese”, si appresta alle nostre porte
“Chi non spara codardo è” questo il motto delle Associazioni con derivazioni politiche che ghettizzano e offendono gli animalisti, denigrano le persone miti e eccitano e caricano alla stregua dei loro fucili, le comuni persone, costringendole ad uccidere con ogni mezzo, fucili, mitra, carabine, arco e frecce, balestre etc. etc., pur di arrivare alla strage, rituale che poi, al ritorno dalla mattanza, viene demenzialmente documentata e poi postata sui social a titolo di virile mascolinità e a conferma che anche oggi “hanno salvato il mondo dall'invasore”.
Nathan è morto terribilmente con una palla da cinghiale conficcata nell'addome, la mia grande paura è che questa tragedia, già verificatasi altre migliaia di volte, possa, causa forza maggiore, verificarsi ancora ed ancora nel tempo, per mano delle doppiette della domenica sprovvedute e senza alcuna esperienza; a Nathan il padre, lo stesso che oggi chiede giustizia a gran voce, aveva imposto di caricarsi sulle spalle una intera cartucciera con ben 50 colpi ed un pesante fucile, anche se il ragazzo non aveva neanche la più sparuta idea di cosa stesse per compiere.
Io da animalista e da persona (spero) sana di mente, chiedo alla comunità tutta ed al popolo italiano, a quando verrà data per “par conditio” la possibilità alle femmine di ogni animale di chiedere giustizia per la strage dei propri cuccioli, consumata sotto i loro occhi atterriti, a quando la possibilità dei cuccioli di ogni sorta di specie, di poter chiedere doverosa giustizia per la morte terrificante delle proprie madri?