Roma CRONACA

Presentazione 2° rapporto ANMIL sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Sala del Parlamentino del CNEL - Roma, 10 Settembre

Roma, 10 settembre - Il 10 settembre 2018, presso il Parlamentino del CNEL, ANMIL Onlus presenta la seconda edizione del Rapporto sulla Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, anno 2018. In linea di continuità con la prima edizione, l’opera continua ad essere un prodotto editoriale innovativo e unico, a livello nazionale ed europeo. Esso si presenta di nuovo come un servizio informativo aggiornato e completo, in modalità completamente gratuita, condensato in un unico volume facilmente consultabile. Nella nuova edizione continuano ad essere analizzati i principali interventi del Legislatore, della giurisprudenza (sentenze di merito e di legittimità), della prassi amministrativa (circolari ed interpelli ministeriali) e del mondo dello studio e della ricerca in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che hanno caratterizzato in modo significativo la metà dell’anno precedente e l’anno in corso, ripartendo dalle novità della prima edizione e analizzando i principali interventi che si sono succeduti nel periodo di riferimento. Elemento distintivo della seconda edizione è la minuziosa analisi ricostruttiva delle origini, delle finalità e della struttura del Testo Unico di Salute e Sicurezza sul Lavoro e l’illustrazione dello stato dell’arte della sua attuazione, in occasione della celebrazione dei dieci anni dall’entrata in vigore del Testo Unico (d.lgs. 81/2008). Tale analisi è altresì completata dallo studio dell’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali intercorsi dall’entrata in vigore del d.lgs. n. 81/2008.

PROGRAMMA

Saluti

- Consigliere Esperto del CNEL, Prof.ssa Silvia Ciucciovino

- Presidente nazionale ANMIL, Franco Bettoni

- On. Cesare Damiano (Ministro del Lavoro tra il 2006 ed il 2008)

- Sen. Maurizio Sacconi (Ministro del Lavoro tra il 2009 ed il 2011)

Presentazione Rapporto

- Coordinatore servizi statistico informativi ANMIL, Franco D’Amico

- Responsabile ANMIL Salute e Sicurezza, Maria Giovannone

Interventi

- Progetto “Sicuri in azienda”, Mauro Maranga

- Segretario Confederale CISL, Angelo Colombini

- Segretario Nazionale CGIL, Franco Martini

- Responsabile Salute e Sicurezza sul Lavoro UIL, Marco Lupi

- Direttore Area Lavoro e Welfare di Confindustria, Pierangelo Albini

- Presidente CIV INAIL, Giovanni Luciano

- Direttore Generale INAIL, Giuseppe Lucibello

-----------------------

INTERVENTO DEL PRESIDENTE NAZIONALE

ANMIL FRANCO BETTONI

PRESENTAZIONE 2° RAPPORTO ANMIL SULLA SALUTE E LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO 

Sala del Parlamentino del CNEL - Roma, 10 Settembre 

Sono particolarmente orgoglioso che i lavori di presentazione del Rapporto Annuale ANMIL sulla Salute e la Sicurezza nei luoghi di lavoro, si tengano quest’anno nella prestigiosa sede istituzionale del CNEL ed alla presenza di un suo illustre Consigliere, la Prof.ssa Silvia Ciucciovino: un accademico di chiara fama, Pro-Rettore ai rapporti col mondo del lavoro dell’Università Roma Tre e, tra l’altro, persona particolarmente attenta ai temi della disabilità da lavoro e alle iniziative della nostra Associazione.

Ma sono altrettanto lieto che la presentazione avvenga, nel decennale dell’approvazione del Testo Unico Sicurezza, alla presenza di coloro che ne sono i padri fondatori, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi - da sempre vicini alle iniziative della nostra Associazione - dell’INAIL e delle parti sociali, con cui sempre usiamo confrontarci sulle tematiche di maggior rilievo come questa.

La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è da tempo ormai parte integrante della mission di ANMIL Onlus.

Al fine di perseguire al meglio tale scopo, già da alcuni anni, ANMIL ha infatti costituito un valido gruppo interdisciplinare di esperti (di cui Maria Giovannone e Franco D’Amico fanno parte), investendoli del delicato compito di supportare l’Associazione in 4 aree strategiche di intervento: progettazione normativa e dialogo istituzionale; studio e ricerca in chiave nazionale, internazionale e comparata; formazione; divulgazione e sensibilizzazione culturale. Tenuto conto peraltro che dal 2015, seppur ancora sulla carta, ANMIL è entrata a far parte ufficialmente del sistema istituzionale in materia di sicurezza sul lavoro con l’inserimento di un suo rappresentante nella Commissione Consultiva Permanente per la Sicurezza sul Lavoro, istituita dal Ministero del Lavoro.

Proprio in questo ambito, sulla scia del successo della prima edizione, ANMIL ha deciso di presentare il secondo Rapporto.

Elemento di novità di questa edizione è però costituito dalla presenza di una sezione speciale dedicata all’analisi dello stato di attuazione del Testo Unico Salute e Sicurezza sul Lavoro, in occasione della celebrazione dei suoi dieci anni di vigenza.

L’obiettivo è di contribuire, ancora una volta con la consueta impronta etica e sociale, all’innalzamento del livello di conoscenza e consapevolezza pratica della complessa materia prevenzionistica. Una volontà che si rafforza quest’anno, che la nostra Associazione compie 75 anni, costantemente rivolti al monitoraggio dell’evoluzione del fenomeno infortunistico e di rischio in tutti settori produttivi, oltre che dell’evoluzione del quadro normativo per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Un quadro che, nonostante i numerosi sforzi fatti dal nostro Paese, continua a presentare diverse criticità che, come vedremo, mostrano i dati forniti dall’INAIL, oltre che dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Il motivo di tali problematiche risiede, in primo luogo, nella necessità di semplificazione e completamento della disciplina prevenzionistica del Testo Unico Sicurezza.

 

Ma, anche dove le norme esistono, a mancare è l’effettività delle tutele. E allora non possiamo fare a meno di pensare che ci sia a monte un problema culturale. Ecco quindi che il Rapporto ANMIL si pone di nuovo, non solo come un prodotto editoriale, ma come un innovativo veicolo culturale. Non è dunque casuale la rinnovata scelta di una massima divulgazione, interamente gratuita, mediante un lavoro realizzato dai nostri esperti e messo a servizio della cultura, dunque di tutti noi.

Abbiamo positivamente riscontrato che tale scelta ha già colpito nel segno, in virtù delle numerose richieste che ci sono pervenute per la prima edizione da parte di una gamma di utenti estremamente eterogenea: dai professionisti alle aziende, dagli studenti universitari ai professori, dalle parti sociali al mondo dell’associazionismo, sino alle istituzioni locali.

A questo punto ringrazio nuovamente tutti i presenti e lascio dunque la parola agli esperti, ringraziando sin da subito tutti coloro che hanno manifestato adesione a questa iniziativa e che ci seguono costantemente nei nostri lavori.

Grazie per l’attenzione.

Coordina i lavori il Direttore Generale ANMIL, Sandro Giovannelli

---------

SCHEDA RAPPORTO 

PRESENTAZIONE 2° RAPPORTO ANMIL

SULLA SALUTE E LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Sala del Parlamentino del CNEL - Roma, 10 Settembre

Il Rapporto si prefigge di affermarsi come un servizio informativo aggiornato e completo, in modalità completamente gratuita ed open access, condensato in un unico volume facilmente consultabile. In particolare, i beneficiari designati sono gli addetti ai lavori, i tecnici, le imprese, i datori di lavoro, i lavoratori e gli studenti, intenti ovvero obbligati a conoscere i molteplici obblighi imposti dalle norme in materia, superando la ricorrente difficoltà di una immediata interpretazione degli stessi da parte dei loro destinatari e di coloro che si accingono ad apprendere la materia. Il Rapporto vuole dunque rappresentare, con la consueta impronta etica e sociale dell’ANMIL, un contributo effettivo all’innalzamento del livello di conoscenza e consapevolezza pratica della materia prevenzionistica, caratterizzata dalla presenza di numerose norme, nonché di complesse - e talvolta contradditorie - interpretazioni.

Da dove nasce la necessità del Rapporto ANMIL?

Operando da ben 75 anni, l’ANMIL ha consolidato un ruolo autorevole nello studio della materia di salute e sicurezza sul lavoro, contrassegnando il suo impegno con un’impronta etica grazie alla quotidiana vicinanza verso coloro che hanno subìto le conseguenze di una “sbagliata” gestione della SSL. Grazie al suo storico attivismo in questo ambito, l’Associazione ha dunque appurato che, nonostante i tentativi degli ultimi anni di semplificazione della normativa vigente e rafforzamento delle tutele in materia da parte del Legislatore, i livelli di efficacia delle tutele restano ancora insoddisfacenti, specie in alcune aree del Paese ovvero in alcuni ambiti produttivi. Ciò trova conferma sia nei dati statistici del fenomeno infortunistico, nonché negli esiti delle attività ispettive e di vigilanza, come mostra il Rapporto dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) sull’attività ispettiva 2017.

In riferimento ai dati statistici, l’evoluzione del fenomeno infortunistico nell’ultimo decennio si è sviluppata sostanzialmente in linea con la dinamica economica del nostro Paese. Già da alcuni decenni, a partire dai primi anni ’90, il numero degli infortuni aveva fatto registrare un calo continuo che si è notevolmente accentuato a partire proprio dal 2008 in concomitanza sia dell’emanazione del Testo Unico sulla sicurezza, sia soprattutto dell’inizio della profonda crisi economica che, producendo un forte taglio di produzione e lavoro (sia in termini di occupati che di ore lavorate), ha ridotto l’esposizione al rischio e quindi gli infortuni stessi. Nel 2015 e 2016, a seguito dei primi segnali di ripresa produttiva, il calo degli infortuni ha cominciato a dare segni di un sensibile rallentamento, finché nel 2017 ha iniziato, già dai primi mesi, una crescita molto consistente, che nel primo trimestre era arrivata fino a toccare livelli dell’8%. Fortunatamente, la crescita degli infortuni si è andata attenuando nei mesi successivi facendo segnare un saldo annuo molto meno pesante di quanto si era prospettato. Precisamente, sulla base dei dati relativi all’intero anno 2017, forniti dalla Relazione annuale dell’INAIL, sono state registrate poco più di 641 mila denunce di infortuni accaduti nel 2017, allo stesso livello del 2016 (-0,08%). Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco meno di 417 mila, di cui circa il 19% “fuori dell’azienda” (cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”). Delle 1.112 denunce di infortunio mortale (erano 1.142 nel 2016, 1.370 nel 2012) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono 617 (di cui 360, il 58%, “fuori dell’azienda”). Nei primi cinque mesi del 2018, i casi mortali denunciati sono stati 389, 14 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. L’aumento riguarda solo i casi avvenuti in itinere (passati da 104 a 118), mentre per quelli occorsi “in occasione di lavoro” le denunce sono state 271 in entrambi

i periodi. D’altro canto, le denunce di malattia professionale protocollate dall’INAIL nel 2017 sono state circa 58 mila, circa 2.200 in meno rispetto al 2016. Tuttavia, dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, nei primi cinque mesi del 2018 le denunce di malattia professionale sono tornate ad aumentare, anche se a un ritmo più lento rispetto alle quattro rilevazioni mensili precedenti. Al 31 maggio 2018, infatti, l’incremento si è attestato al +3,1%, pari a 818 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017 (da 26.195 a 27.013).

Dati non confortevoli giungono altresì dagli esiti dell’attività di vigilanza. Infatti, da quanto riportato nel Rapporto annuale dell’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale anno 2017 dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro emerge che la stessa nell’anno 2017 ha interessato n. 22.611 aziende, e sono state contestate n. 36.263 violazioni prevenzionistiche, di cui 28.364 penali e 7.899 amministrative. Delle 28.364 violazioni di carattere penale, 9.899 sono da ritenersi gravi, in quanto ostative al rilascio del DURC, mentre 4.625 (nel 2016 erano 4.196) sono riferibili alla violazione dell’articolo 4 della legge n. 300/1970.

Per quanto riguarda il tasso di irregolarità delle aziende ispezionate, si è registrato un significativo aumento, di quasi 3,5 punti percentuali rispetto al 2016, attualmente pari al 77,09% (rispetto al 73,50% dell’anno precedente) con un numero di aziende irregolari pari n. 17.580 a fronte di n. 22.805 accertamenti definiti. Con riferimento al d.lgs. n. 81/2008, nel Rapporto è stato precisato che il 55% delle violazioni contestate riguarda il mancato rispetto degli obblighi contenuti nel Titolo IV (Cantieri temporanei o mobili), mentre il 37% riguarda il mancato rispetto degli obblighi contenuti nel Titolo I, e il rimanente 8% il mancato rispetto degli obblighi contenuti negli altri titoli.

L’INAIL, a luglio 2018, ha altresì reso noti gli esiti dell’attività di vigilanza relativi al semestre gennaio-giugno 2018. Precisamente, su tutto il territorio nazionale sono stati effettuati 87.773 controlli. In particolare, l’attività di vigilanza ha registrato 71.461 accessi in materia di lavoro, 9.812 in materia previdenziale e 6.500 in materia assicurativa. Per quanto concerne la vigilanza lavoristica è stata segnalata una percentuale pari al 65% di fenomeni di irregolarità in materia di rapporti di lavoro, e fenomeni pari addirittura all’82% in materia di vigilanza tecnica (salute e sicurezza sul lavoro). Alla luce dei richiamati dati statistici del fenomeno infortunistico, e degli esiti delle attività ispettive e di vigilanza, l’ANMIL è sempre più consapevole che a dieci anni dalla entrata in vigore del Testo Unico (d.lgs. n. 81/2008), oltre alla impellente necessità di completare il quadro delle tutele normative, permane ancora un più ampio problema di natura culturale, collegato alla necessità di veicolare e diffondere i contenuti prescritti da norme complesse, attraverso strumenti agevoli, multilivello e gratuiti, alla portata di tutti: imprese pubbliche e private; lavoratori; consulenti e addetti ai lavori. Ciò, tanto più se si tiene conto della rilevanza costituzionale e non negoziabile dei beni della vita e della salute della persona, alla cui tutela la materia è preposta.

Ecco quindi che il Rapporto ANMIL, giunto alla sua seconda edizione, si ripropone, non solo come un prodotto editoriale, ma come un innovativo veicolo culturale, volto all’innalzamento effettivo del livello di conoscenza e consapevolezza su una materia così eterogenea e complessa. Non è pertanto casuale la scelta di una massima divulgazione del Rapporto, interamente gratuita, mediante un lavoro meticoloso portato avanti dai nostri esperti e messo a servizio della cultura. Dunque, un servizio informativo interdisciplinare e aggiornato per la collettività sulla materia di salute e sicurezza sul lavoro. La continuità contenutistica con la precedente edizione porta avanti lo scopo di fornire un aggiornamento approfondito che figuri come un “annuario della sicurezza sul lavoro”, ripartendo dalle novità de iure condendo della prima edizione e analizzando i principali interventi de iure condito che si sono succeduti nel periodo di riferimento. Elemento di novità di questa edizione è rappresentato dal punto di partenza del Rapporto, caratterizzato da una meticolosa analisi ricostruttiva delle origini, delle finalità e della struttura del Testo Unico di Salute e Sicurezza sul Lavoro e dalla illustrazione dello stato dell’arte della sua attuazione. Tale approfondimento è volto a fare il punto sull’attuazione della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro in occasione della celebrazione dei dieci anni dall’entrata in vigore del Testo Unico (d.lgs. n. 81/2008).

 

Quali sono i contenuti e le finalità pratiche del Rapporto?

Le numerose richieste pervenute per la prima edizione hanno rinvigorito la necessità di massima divulgazione: anche questa volta, quindi, il Rapporto è interamente gratuito ed open, in virtù dell’elevato valore culturale della conoscenza e della consapevolezza della materia prevenzionistica, governata da valori costituzionali quali la tutela dei beni della vita e della salute della persona.

La metodologia di analisi adottata, trasversale ed interdisciplinare rispetto alle tematiche oggetto di indagine, riflette di nuovo specularmente la struttura del volume, articolato in sezioni ed in capitoli che rispecchiano l’individuazione di rispettive macro-tematiche di analisi.

L’Ufficio Salute e Sicurezza di ANMIL ha dunque proseguito l’intensa attività di monitoraggio e di studio della materia, con la finalità di garantire coerenza e continuità con la precedente edizione. Una sorta di “dove ci eravamo lasciati?”.

A circa un anno di distanza dalla prima edizione, il secondo Rapporto illustra lo stato dell’arte della Salute e Sicurezza sul lavoro in Italia, con uno sguardo costantemente rivolto alla prospettiva europea ed internazionale. Sono pertanto analizzate le principali norme, le sentenze di merito e di legittimità, la prassi amministrativa, nonché gli studi e le ricerche in materia di salute e sicurezza sul lavoro che hanno caratterizzato in modo significativo la metà dell’precedente e l’anno in corso.

L’analisi asciutta e la struttura chiara e intuitiva rispondono alla esigenza di un approccio multilivello. L’obiettivo rinnovato è dunque quello di non limitare il campo dei destinatari ad uno specifico target, estendendo la fruibilità dei contenuti a tutti gli attori coinvolti nella gestione del lavoro: dai professionisti della materia agli addetti ai lavori, dal complessivo mondo dei lavoratori agli studenti, e a chiunque sia interessato ad un aggiornamento dettagliato e ragionato sulle numerose novità che incidono sui molteplici aspetti della Salute e Sicurezza sul lavoro.

 

Come è strutturato il Rapporto?

Il Rapporto è suddiviso in cinque sezioni tematiche: l’andamento di infortuni e malattie professionali nel primo decennio di vigenza del T.U. di salute e sicurezza sul lavoro; l’attuazione del T.U. nel decennio 2008-2018; la salute e la sicurezza attraverso le riforme del mercato del lavoro; la campagna ambienti di lavoro sani e sicuri 2018-2019 sulle sostanze pericolose e la normativa in materia; l’evoluzione normativa in ambito nazionale ed europeo, dalla normativa di impianto a specifici ambiti di attività. Le sezioni contengono a loro volta un totale di quindici capitoli che dettagliano i diversi aspetti d’interesse.

Nel dettaglio, il Capitolo I è dedicato alla analisi statistica della congiuntura economica e della dinamica infortunistica nel decennio della crisi (2008–2017), mentre il Capitolo II e III analizzano rispettivamente le origini, le finalità e la struttura del T.U. e lo stato dell’arte dell’attuazione del d.lgs. 81/2008. Il quarto capitolo è invece incentrato sulle nuove forme di organizzazione del lavoro, dal lavoro occasionale al lavoro agile e alle tutele del lavoro autonomo. Le misure organizzative e gli strumenti di welfare aziendale nella logica di conciliazione vita-lavoro, benessere e produttività sono le tematiche oggetto del Capitolo V. Il sesto Capitolo rappresenta un focus sulla alternanza scuola-lavoro e sulla salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro scolastici. La sezione IV è interamente dedicata alle sostanze pericolose: in particolare, il settimo capitolo analizza le corpose novità normative in materia, anche alla luce della crescente attenzione dedicatale dal Legislatore europeo attraverso la campagna europea 2018-2019 sulla gestione delle sostanze pericolose negli ambienti di lavoro e il lavoro di REFIT del regolamento REACH. Il Capitolo VIII è invece interamente incentrato sull’amianto. Alla trattazione della modernizzazione degli organismi europei sul lavoro nel Capitolo IX segue la trattazione degli specifici ambiti di attività: i trasporti (Capitolo X); le denunce di infortuni e malattie professionali e il reinserimento lavorativo (Capitolo XI); la prevenzione incendi (Capitolo XII); il lavoro marittimo (Capitolo XIII); l’attività ispettiva (Capitolo XIV); i cantieri temporanei e mobili e il decreto correttivo del nuovo codice dei contratti pubblici (Capitolo XV).

------------

INDICE RAGIONATO

PRESENTAZIONE 2° RAPPORTO ANMIL

SULLA SALUTE E LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Sala del Parlamentino del CNEL - Roma, 10 Settembre

 

SEZIONE I - L’EVOLUZIONE DELL’ANDAMENTO DI INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI NEL PRIMO DECENNIO DI VIGENZA DEL TESTO UNICO DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

 

Capitolo I – congiuntura economica e dinamica infortunistica nel decennio della crisi (2008 – 2017). Il capitolo è dedicato alla ricostruzione dell’andamento degli infortuni e delle malattie professionali alla luce del panorama economico e normativo che ha caratterizzato il periodo 2008-2017. Il 2008 ha infatti visto l’inizio della crisi economica e, al contempo, l’emanazione del d.lgs. 81/2008 (T.U. di salute e sicurezza sul lavoro) e della nuova Tabella delle malattie professionali. L’analisi approfondisce dunque l’evoluzione del fenomeno infortunistico nell’ultimo decennio, in linea con la dinamica economica del nostro Paese, vagliando l’andamento in relazione ai settori produttivi e alle aree geografiche. Diversamente, il trend crescente delle malattie professionali riconosciute, registrato fino al 2016, ha avuto come principale causa l’aggiornamento della “Tabella delle malattie professionali”, con l’inclusione delle patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.

 

SEZIONE II – 2008-2018: L’ATTUAZIONE DEL TESTO UNICO DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

 

Capitolo II – origini, finalità e struttura del testo unico di salute e sicurezza sul lavoro. In occasione della celebrazioni dei dieci anni di vigenza del Testo Unico di SSL, nel capitolo è stato ricostruito lo scenario normativo nazionale e comunitario che ha portato all’emanazione del d.lgs. n. 81/2008.

L’attenzione viene poi focalizzata sulle modifiche apportate al d.lgs. n. 81/2008 prima dal d.lgs. n. 106/2009, denominato “decreto correttivo”, e successivamente dal decreto legge del 21 giugno 2013 n. 69 - convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013 n. 98 e denominato “decreto del fare” - che ha inciso in maniera significativa su alcuni suoi istituti al fine di semplificarne gli adempimenti e le procedure. Infine, ampia trattazione è dedicata all’analisi della struttura e delle finalità del Testo Unico di salute e sicurezza sul lavoro – quale risultato della combinazione delle disposizioni dei decreti legislativi n. 81/2008 e n. 106/2009 – che continua ad essere in Italia il punto di riferimento normativo in materia.

 

Capitolo III – l’attuazione del d.lgs. 81/2008: stato dell’arte. L’attenzione è stata focalizzata sullo stato di attuazione del Testo Unico di SSL, attraverso l’elencazione puntuale di tutti i provvedimenti attuativi e delle sue disposizioni ancora non attuate. Il capitolo passa inoltre in rassegna i numerosi provvedimenti che in questi dieci anni di vigenza hanno modificato, anche in termini di semplificazione, il d.lgs. n. 81/2008. Il riferimento è ai provvedimenti emanati in ordine cronologico partendo dal 2010 al 2015; ai decreti attuativi del Jobs Act e alle norme tecniche emanate negli ultimi tre anni.

Vengono infine analizzate le prospettive di integrazione, riordino, razionalizzazione e semplificazione della disciplina prevenzionistica, con particolare riferimento agli scenari aperti da alcuni DDL presentati negli ultimi due anni.

 

SEZIONE III – LA SALUTE E LA SICUREZZA ATTRAVERSO LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

 

Capitolo IV – le nuove forme contrattuali e di organizzazione del lavoro: dal lavoro occasionale al lavoro agile e alle tutele del lavoro autonomo. Il capitolo si concentra sull’analisi delle disposizioni emanate dal Legislatore nazionale che - al fine di adeguarsi ai cambiamenti del mondo del lavoro - ha previsto misure maggiormente protettive per la libera professione e misure per una nuova organizzazione del lavoro, finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti, senza al contempo penalizzazioni per professionalità e carriera. Il riferimento è alla legge n. 81 del 22 maggio 2017 recante Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato.

In relazione alla disciplina del lavoro agile, estendibile anche alle pubbliche amministrazioni, è analizzata la direttiva sul lavoro agile presso il MIUR; nonché riguardo al settore privato il decreto interministeriale del 12 settembre 2017 che ha riconosciuto sgravi contributivi ai datori di lavoro che abbiano previsto istituti di conciliazione tra vita professionale e vita privata dei lavoratori. Sono vagliate anche le indicazioni operative sull’applicazione in generale della legge n. 81/2017 in materia di lavoro agile fornite dall’INAIL. La trattazione prosegue con un focus sul lavoro occasionale oggetto di rivisitazione del d.lgs. n. 151/2015 - attuativo del Jobs Act - e da ultimo dell’articolo 54-bis del d.l n. 50/2017, introdotto in sede di conversione dalla legge n. 96/2017, che ha disciplinato le prestazioni di lavoro occasionali. A tal proposito, sono prese in esame le indicazioni operative fornite dall’INPS e dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL). Sul versante europeo, è analizzato il nuovo European Pillar of Social Rights (EPSR), il pilastro dei diritti sociali nell’ambito del quale la Commissione ha proposto alcune misure di work-life balance, come congedi parentali e modalità di lavoro flessibili. La Commissione ha inoltre fornito una interpretazione chiarificatrice della direttiva 2003/88/CE sull’orario di lavoro rispondendo alla crescente necessità di flessibilità organizzativa. Fattore determinante per organizzare il lavoro in modo flessibile è certamente l’uso della tecnologia negli ambienti di lavoro. In questo ambito, sono analizzate le misure introdotte dal regolamento (UE) 2016/679, applicato a partire dal 25 maggio 2018, alla luce dei chiarimenti della Commissione e della nuova norma UNI 11697:2017 che ha definito le nuove figure professionali introdotte dal regolamento in analisi. Infine, è approfondita la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sull’uso della tecnologia di monitoraggio dei lavoratori.

 

Capitolo V – conciliazione vita-lavoro, benessere e produttività: le misure organizzative e gli strumenti di welfare aziendale. Il capitolo illustra le misure di welfare aziendale introdotte dalla legge di stabilità per il 2018 e le misure di work-life balance introdotte ai sensi del decreto interministeriale del 12 settembre 2017, la cui applicazione è stata chiarita dalla Circolare n. 163

dell’INPS. Sono altresì illustrati gli interventi interpretativi dell’Agenzia delle entrate circa l’uso del c.d. credito welfare (interpello n. 904-791 del 2017) e riguardo le molteplici previsioni su welfare aziendale contenute nelle leggi di stabilità per il 2016, per il 2017 e per il 2018 (Circolare n.5/E del 2018). Successivamente, si dà conto dell’accordo interconfederale tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria che prevede la realizzazione di un welfare contrattuale integrato e coordinato. Infine, sono illustrate le linee di tendenza nella negoziazione relative agli strumenti di welfare, analizzate da un recente rapporto realizzato da CNEL, ANPAL e INAPP.

 

Capitolo VI – alternanza scuola lavoro e SSL degli ambienti di lavoro scolastici. In questo capitolo è approfondito il tema dei percorsi in alternanza scuola-lavoro, introdotto dal d.lgs. n. 77 del 15 aprile 2005, e reso obbligatorio con la legge n. 107 del 13 luglio 2015 (c.d. legge sulla “buona scuola”) per tutti gli alunni dell’ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado.

Nello specifico, sono analizzate le modalità di applicazione, agli studenti in regime di alternanza scuola-lavoro, delle disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro di cui al d.lgs. n. 81/2008, disposte dal decreto del 3 novembre 2017 n. 195, con il quale è stata anche definita la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro.

Per fini di completezza espositiva, sono passati in rassegna anche i chiarimenti e le indicazioni operative in materia di adempimenti prevenzionistici pervenuti dal MIUR e dall’INAIL prima dell’emanazione del richiamato decreto n. 195/2017.

L’attenzione è poi incentrata sul più generale tema della sicurezza nelle scuole, intesa sia come cultura da innestare nelle future generazioni di lavoratori sia come sicurezza degli edifici scolastici e all’interno di essi. In merito, sono vagliate: le norme tecniche di prevenzione incendi per le attività scolastiche; le disposizioni relative alla realizzazione di nuove strutture scolastiche nell’ambito degli investimenti immobiliari dell’INAIL, e le numerose sentenze giurisprudenziali, in cui si evince un prevalete orientamento volto a riconoscere la titolarità delle responsabilità sia ai dirigenti degli Enti locali proprietari degli edifici e sia ai dirigenti delle istituzioni scolastiche.

Sono infine analizzati tre interessanti disegni di legge che prevedono significativi cambiamenti in ordine al ruolo dei datori di lavoro nella scuola, con conseguenti modifiche al d.lgs. n. 81/2008.

 

SEZIONE IV – CAMPAGNA AMBIENTI SANI E SICURI 2018/2019: GLI AMBIENTI DI LAVORO E LA GESTIONE DELLE SOSTANZE PERICOLOSE

 

Capitolo VII – le sostanze pericolose. La trattazione del capitolo parte dalla nuova Campagna europea 2018-2019 Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose, per poi passare alla corposa produzione normativa in materia in atto a livello europeo. Anzitutto, è analizzata l’approvazione della direttiva 2017/2398, che ha fissato i valori-limite di esposizione professionale per alcuni agenti cancerogeni e mutageni, insieme alle altre due proposte su ulteriori valori-limite ancora non approvate. Successivamente, sono esaminati: il regolamento delegato (UE) 2017/2100 e il regolamento (UE) 2018/605 sulla definizione dei criteri scientifici di determinazione degli interferenti endocrini; le più recenti inclusioni di interferenti nella Candidate List; le novità sui biocidi; il processo di REFIT del regolamento (CE) n. 1907/2006 (c.d. REACH) e il percorso di armonizzazione, integrazione e aggiornamento dei regolamenti REACH e CLP; il ruolo dell’Agenzia ECHA e gli strumenti di supporto alle imprese elaborati in occasione dell’ultima scadenza di registrazione dello scorso 31 maggio 2018; i nuovi provvedimenti sulla direttiva 2011/65/UE (c.d. RoHS II) e sull’ADR; e l’entrata in vigore della Convenzione di Minamata sul mercurio.

In relazione al contesto nazionale, ampio spazio è stato dedicato alla trattazione delle disposizioni attuative della normativa europea in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori dai rischi derivanti dall’esposizione agli agenti chimici sul luogo di lavoro, con particolare riferimento al trasporto delle merci pericolose. Non mancano altresì gli opportuni riferimenti: al nuovo illecito amministrativo in violazione delle disposizioni in materia di pubblicità sulle sostanze pericolose, introdotto dalla c.d. Legge Europea 2017; al Piano nazionale delle attività di controllo sull’applicazione dei regolamenti (CE) n. 1907/2006 (REACH) e (CE) n. 1272/2008 (CLP) anno 2018; e al documento di Rendicontazione del Piano Nazionale dei Controlli sui prodotti chimici Anno 2016.

 

Capitolo VIII – amianto. Alla luce delle drammatiche stime dell’OMS sulla mortalità correlata all’amianto, è analizzata la richiesta di inserire l’amianto all’interno dell’allegato III della Convenzione di Rotterdam, al fine di imporre la procedura del previo consenso informato. Sono inoltre passate in rassegna le principali novità degli ordinamenti nazionali: in Germania è stato riconosciuto il cancro ovarico correlato all’amianto, mentre la Corte Suprema Federale del Brasile ha finalmente bandito l’amianto dal Paese. Diversamente, rimane preoccupante il dato dell’ADAO sulla crescita delle importazioni di amianto negli Stati Uniti.

Per ciò che concerne il contesto nazionale è dedicato ampio spazio alla disamina dei vari interventi normativi e della prassi amministrativa, in tema di tutela dei soggetti affetti da malattie di origine professionale derivanti da esposizioni all’amianto o per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell’amianto.

Oggetto di approfondimento è anche il tema della bonifica da amianto, su cui si è soffermato in particolare il Legislatore regionale, annoverato altresì tra gli assi di finanziamento di un bando ministeriale e del bando ISI 2017 INAIL.

La trattazione si conclude con l’esame di due importanti sentenze della Corte di Cassazione.

 

SEZIONE V – L’EVOLUZIONE NORMATIVA IN AMBITO NAZIONALE ED EUROPEO: DALLA NORMATIVA DI IMPIANTO A SPECIFICI AMBITI DI ATTIVITÀ

 

Capitolo IX – la modernizzazione degli organismi europei sul lavoro. Il capitolo analizza le proposte relative agli organismi europei con competenze in materia del lavoro. In primis, è esaminata la proposta di creare una nuova Autorità Europea del Lavoro (European Labour Authority – ELA) come organo europeo di enforcement e di ispezione per la garanzia di un mercato unico equo. Pertanto, con la decisione (UE) 2018/402 è stato istituito il gruppo consultivo europeo dell’ELA col compito di fornire consulenza e assistenza alla Commissione europea per la definizione dell’organismo. Ulteriori proposte, avanzate dalla Commissione, riguardano la revisione dei regolamenti istitutivi della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound), del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) e dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA).

 

Capitolo X – i trasporti. Dopo aver illustrato i tragici dati dell’ETSC sugli incidenti stradali, il capitolo analizza l’impegno europeo per il rafforzamento della sicurezza stradale, suggellato con la dichiarazione di La Valletta del marzo 2017. A livello normativo, la Commissione ha avanzato il pacchetto di riforme “L’Europa in movimento”, nell’ambito del quale è stata approvata la direttiva (UE) 2018/645, che ha disciplinato la qualificazione iniziale e la formazione periodica dei conducenti. È inoltre approfondito il nuovo regolamento di esecuzione (UE) 2018/502 sui tachigrafi intelligenti. Ulteriori proposte riguardano riguarda il distacco dei conducenti nel settore del trasporto su strada e l'organizzazione dell'orario di lavoro delle persone che effettuano operazioni mobili di autotrasporto. Per di più, è analizzata la decisione di esecuzione (UE) 2017/1013 sulle informazioni relative alle infrazioni accertate su strada e nei locali nelle imprese che devono essere inoltrate dagli Stati membri alla Commissione. La tematica relativa al settore del trasporto su strada si chiude con la recente sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 20 dicembre 2017 in merito al periodo di riposo disciplinato dal regolamento (CE) n. 561/2006, sulla quale è intervenuta poi la Circolare n. 3530 del Ministero dell’Interno. Il secondo filone del capitolo è dedicato al trasporto ferroviario attraverso l’analisi del regolamento delegato (UE) 2018/761 sui metodi comuni di sicurezza ad uso delle autorità nazionali preposte alla sicurezza; del regolamento delegato (UE) 2018/762 sui metodi comuni di sicurezza relativi ai requisiti del sistema di gestione della sicurezza per imprese ferroviarie e gestori dell’infrastruttura; del regolamento (UE) 2018/763 sul rilascio dei certificati di sicurezza unici alle imprese ferroviarie.

 

Capitolo XI – dalle denunce di infortuni e malattie di origine professionale al reinserimento lavorativo. Il capitolo è incentrato sul tema generale degli infortuni e delle malattie professionali, con la trattazione delle novità normative, della prassi, della giurisprudenza e della letteratura sul tema, che spazia dall’analisi dei dati e delle modalità di denuncia degli infortuni, al reinserimento lavorativo, passando dalle disposizioni e dalle indicazioni operative con finalità preventive, ai danni punitivi e ai benefici pensionistici per i lavoratori pubblici o privati che svolgono attività lavorative usuranti.

 

Capitolo XII – prevenzione incendi. A livello europeo, sono vagliati il regolamento delegato (UE) 2017/1227 e il regolamento delegato (UE) 2017/1228 hanno recentemente disciplinato la reazione al fuoco di alcuni prodotti da costruzione. Inoltre, sono illustrate le norme tecniche UNI EN 1364-5:2017 sulla resistenza al fuoco delle griglie di ventilazione (ATG) e lo standard ISO/TS 7240-29: 2017 sui rilevatori video di incendio. Nel contesto nazionale, sono analizzati gli interventi normativi sulla prevenzione antincendio riguardanti sia le modalità della formazione e del relativo aggiornamento, sia modifiche alla normativa tecnica afferente a diversi settori di attività. Particolare attenzione è stata riservata alla trattazione degli interventi normativi aventi ad oggetto misure preventive antincendio inerenti ai contenitori-distributori di carburanti. Sono passati in rassegna anche gli interventi del Legislatore regionale e la prassi amministrativa.

 

Capitolo XIII – il lavoro marittimo. Il capitolo illustra, a livello europeo, le decisioni (UE) 2017/769 e 2017/770 con cui l’Unione europea ha adottato e ratificato il Protocollo del 2010 della Convenzione internazionale sulla responsabilità e sul risarcimento dei danni prodotti dal trasporto via mare di sostanze pericolose e nocive del 1996 (Convenzione HNS). Sul piano internazionale sono inoltre entrate in vigore le modifiche apportate alla Convenzione ILO n. 185 sui documenti d’identità dei marittimi. Successivamente, sono approfondite le tre direttive concernenti la sicurezza delle navi da passeggeri – la direttiva (UE) 2017/2108, la direttiva (UE) 2017/2109 e la direttiva (UE) 2017/2110, nonché la nuova direttiva (UE) 2017/2397 sulle qualifiche professionali nel settore della navigazione interna. Altre novità normative a livello europeo riguardano il sistema di garanzia finanziaria e l’equipaggiamento marittimo. Con specifico riferimento all’ambito nazionale, in linea di continuità con l’anno precedente, sono vagliati i numerosi provvedimenti emanati nel periodo di riferimento del Rapporto in materia prevenzionistica del settore marittimo, sia sul fronte dell’attuazione della normativa comunitaria, sia in materia di formazione e addestramento del personale marittimo. Sono altresì analizzatele indicazioni operative e i chiarimenti forniti dalla prassi amministrativa su vari aspetti attinenti la prevenzione nel settore marittimo.

 

Capitolo XIV – l’attività ispettiva. Nel capitolo sono ricostruiti gli esiti dell’attività di vigilanza svolta nel corso del 2017 alla luce del Rapporto annuale dell’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale anno 2017 presentato dall’INL a conclusione del suo primo anno di attività; nonché i settori prioritari di intervento per la vigilanza in materia lavoristica e previdenziale-assicurativa che verrà svolta nel 2018 come indicato nel Documento dell’INL di programmazione della vigilanza per il 2018.

Sono passati in rassegna anche i numerosi provvedimenti con cui l’INL ha fornito chiarimenti sui profili logistici, sanzionatori, di coordinamento e di programmazione a tutto il personale ispettivo. A riguardo, il capitolo contiene un focus sui chiarimenti forniti dall’Ispettorato in merito alla corretta applicazione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Sono infine analizzate le disposizioni del Legislatore regionale in materia di accertamenti delle violazioni delle norme prevenzionistiche ed i chiarimenti interpretativi attinenti allo svolgimento dell’attività ispettiva pervenuti dalla Commissione per gli interpelli.

 

Capitolo XV – cantieri temporanei e mobili e decreto correttivo del nuovo codice dei contratti pubblici. Il capitolo è incentrato sulle molteplici novità introdotte, nell’ambito dei contratti pubblici, dal d.lgs. n. 56/2017 denominato decreto correttivo del Nuovo Codice degli Appalti (d.lgs. n. 50/2016).

Sono anche analizzati gli interventi del Legislatore regionale, della prassi e della letteratura in materia di prevenzione del rischio di caduta dall’alto nelle attività in quota su edifici. Sono altresì passate in rassegna le disposizioni tecniche, sia a livello nazionale che regionale, nonché i chiarimenti operativi su vari aspetti prevenzionistici nei cantieri temporanei e mobili.

Il capitolo si conclude con la disamina del beneficio della riduzione contributiva a favore delle imprese edili. 

------------

Denunce infortuni e malattie professionali

Nazionali, Lazio e province

(Fonte: elaborazione ANMIL su Open data INAIL)

 

Confronto gennaio-luglio 2017/ gennaio-luglio 2018

INFORTUNI TOTALI DENUNCIATI

 

2017

2018

Variazione 2017/2018

ITALIA

380.236

379.206

-0,3%

Lazio

26.998

26.259

-2,7%

Frosinone

1.785

1.603

-10,2%

Latina

2.181

2.174

-0,3%

Rieti

677

744

9,9%

Roma

20.977

20.452

-2,5%

Viterbo

1.378

1.286

-6,7%

 

INFORTUNI MORTALI DENUNCIATI

 

2017

2018

ITALIA

591

587

Lazio

46

46

Frosinone

4

2

Latina

7

2

Rieti

0

1

Roma

31

36

Viterbo

4

5

Variazione totale ITALIA 2017/2018 = -0,8


 

MALATTIE PROFESSIONALI DENUNCIATE

 

2017

2018

Variazione 2017/2018

ITALIA

31.432

32.221

2,5%

Lazio

2.404

2.516

4,6%

Frosinone

346

457

32,1%

Latina

400

489

22,2%

Rieti

322

296

-8,1%

Roma

1.039

1.049

0,9%

Viterbo

297

225

-14,1%