Viterbo CRONACA

Mauro Pacifici e Alberto Frau, presidente e direttore di Coldiretti Viterbo
 
Sono sempre più frequenti notizie di stampa che riferiscono di incidenti stradali causati da cinghiali o della loro vicinanza ai centri abitati, che non fanno che confermare drammaticamente la crescita esponenziale di una specie ormai quasi totalmente non autoctona, che da anni distrugge quotidianamente anche il lavoro di molte imprese agricole viterbesi. È quanto afferma la Coldiretti di Viterbo, nel ribadire che si tratta ormai di una problematica di tutta la collettività, che coinvolge non solo l’economia agricola, ma anche e soprattutto la sicurezza dei cittadini.
 
Il direttore provinciale Alberto Frau, anch’egli da poco vittima di un incidente stradale dovuto all’impatto con un cinghiale che gli si e’ schiantato addosso all’auto mentre era in viaggio con il suo bambino nella zona di Castiglione in Teverina, interviene duramente: “Manca totalmente una gestione intelligente e ponderata della specie, ormai divenuta invasiva; finche’ si parlava solo di danni all’agricoltura era un conto, ma ora la situazione e’ un vero e proprio problema anche per i cittadini; abbiamo parlato anche con molti sindaci, preoccupatissimi per l’incolumita’ delle persone.

Se io stesso non avessi prontamente sterzato l’altra sera in auto, un cinghiale di almeno centoventi kg avrebbe ulteriormente affossato la portiera in corrispondenza della quale era seduto mio figlio di tre anni”.

Proprio nei giorni scorsi Coldiretti Viterbo è tornata sul problema, chiedendo a gran voce di approvare misure che possano garantire il contenimento selettivo di questi ungulati quanto prima.

“Gli agricoltori - spiega il presidente provinciale di Coldiretti Viterbo Pacifici - continuano a lamentare criticità spaventose che si protraggono da troppo tempo, ma sono anche decisi a garantire lo sviluppo agricolo, producendo ancora cibi di eccellenza che fanno del comparto un volano dell’economia provinciale e regionale che sta purtroppo andando senpre piu’ verso una situazione di rischio.

L’invasione degli ungulati - sottolinea Pacifici - provoca danni enormi sia a livello materiale che morale; occorre quindi, prendendo ancor più coscienza della gravità della situazione, utilizzare tutti i possibili strumenti di intervento, superando anche ogni complicazione di ordine burocratico e gestionale. È indispensabile ormai - conclude Pacifici - governare il fenomeno immediatamente per controllarlo definitivamente e mettere in sicurezza non solo il lavoro delle imprese, ma ormai l’incolumità di tutti.