Viterbo CRONACA STORICA da "PIZZERIA IL MONASTERO VITERBO"
Nicolò Maria Torelli 

 

                            Giulio Bussi mentre la soglia della finestra gli cade sulla testa - Disegno di Vincenzo Panicale nel 1619 Libro dei Miracoli Bibl. Besso Roma

Per la divozione particolare, che sino dal principio ha sempre dimostrato a questa Sagra Imagine la nobilissima Casa Bussi di Viterbo,

ben meritò godere nei bisogni della sua speciale assistenza, come si puol conoscere da molti casi occorsi; e tra questi l'anno 1602 il Sig. Giulio Bussi mentre andava per la Città cercando limosina per una causa pia, e bussando perciò alla porta d'una casa, nell'affacciarsi una donna alla finestra, si staccò la soglia, e cadendo sopra la di lui testa, lo prostrò in terra stimato da chi v'accorse, per morto.

Portato a casa, e chiamati i Medici e Chirurghi, questi riconobbero il caso affatto irremidiabile, e per la gran frattura e contusione della testa e per la grand'offesa ricevuta nel cadere.

Onde la Signora Francesca Filonardi sua Consorte fece ricorso a questa Beatissima Vergine, acciò si degnasse restituirgli il suo moribondo Marito; e ottenne la grazia, mentre quello detto subito speranza, di vita; e in breve risanato, fece fare in questa Chiesa la sua statua.

L'anno poi 1607. Il Signor Lelio Bussi figlio delli sopradetti giocando alla palla sopra un Corritore del Palazzo del Cardinale Farnese di cui era paggio, cadde da quell'altezza maggiore di venticinque braccia con tal percossa in terra, che rimase per tre giorni senza alcun sentimento; ma fattosi dalla Madre nuovo ricorso, e voto, si risanò perfettamente ben presto, portando il voto in un gran quadro.

L'anno 1625. Girolama di Bernardino Balsagrani di Canapina portò il voto, perché caduta da una scala assai alta col capo all'ingiù sopra certe pietre con rimaner mortalmente ferita, e rotta fu dal Marito, ed altre persone raccomandata questo fonte di grazie, e contro il giudizio di periti perfettamente sanò.

 L'anno1627 anche Francesco d'Antonio Viterbese era spedito della salute, perché stando a caccia vicino al fosso de Cappuccini alla Paranzana, e insegnando una fiera precipitò da una ripa alta più di cento braccia con ricevere più offese anche prima d'arrivare al fondo del fosso. Ma portato a casa, e curato con riporre tutta la speranza nella Madonna della Quercia, fu da questa risanato.

Frate Nicolò Maria Torelli: Miracoli della Madonna della Quercia di Viterbo, in Viterbo 1793, pag. 194-195) 

VITERBO - Via Fattungheri, 10

(Quartiere medievale di san Pellegrino)

Tel. 0761.32.43.46

Chiuso il Mercoledì