Tuscania EVENTI "Scompagine", un monologo (o è un dialogo? o è un soliloquio?) che anche chiama: "commedia drammatica"

Tuscania, Supercinema, venerdì 31 ottobre, ore 18.30, Produzioni Fuorivia presenta Nadia Malanima in "Scompagine" di Nada Malanima, luci e oggetti scenici di Andrea e Massimo Violato, costumi di Antonio Marras regia di Alessandro Fabrizi, ingresso: 7 euro.

"... nel chiuso di una stanza, una donna è in attesa di un'operazione che dovrà cancellare dalla mente e dagli occhi la visione di un'altra lei, la sua confidente allucinazione con cui ha da sempre un rapporto di affetto e ostilità".

Così scrive Nada Malanima ad incipit del suo "Scompagine", un monologo (o è un dialogo? o è un soliloquio?) che anche chiama: "commedia drammatica".


Sulla scena, una donna, di età avanzata ma indefinibile, inchiodata a una vecchia poltroncina (evidentemente la sua, la sua preferita).


Si chiede, e cichiede: dove sono?


E poi inizia a raccontare, tra se e Sè - letteralmente, in dialogo con una Se Stessa che ama e detesta.


Scorrono così le vicende di una storia, una vita, la sua: amori e terrori, il padre di sua figlia e l'Uomo Nero (anzi, ben quattro uomini neri!), viaggi reali e viaggi immaginari, un "matrimonio spento", le cure, gli ospedali, le osservazioni sbrigative degli "psicoqualcosa"...  Sì, perché presto ci accorgiamo che questa donna non appartiene allacategoria dei "sani di mente", ma è parte di quegli "organismi studiati per essere capiti" e che troppo spesso vengono annientati. Lei invece ce la fa: seduta sulla sua poltroncina motorizzata, conquista la scena e vi scorrazza, mettendoci  a confronto con una vita vissuta, dentro e fuori, pericolosamente, gioiosamente, ineluttabilmente...


Lei, dice, è inattesa della "neuroleptoanalgesia" che la libererà della se Stessa che la importuna.. E' un caso clinico, senz'altro. Ma noi capiamo. Sentiamo che racconta - estremizzando - un punto nevralgico del nostro essere al mondo, un esserci sempre per lo meno in due: i nostri pensieri e l'io che li ascolta.


Come finirà lo scontro? Davvero l'altra lei verrà sacrificata? O verrà infine e in fondo accolta in una profonda percezione della complessità di ciò che essere è? La donna  si chiede e ci chiede:  è preferibile essere sani ma sentirsi malati o essere malati ma sentirsi sani?



NOTA DI REGIA

Con il suo testo "SCOMPAGINE" Nada si offre un'occasione ghiotta: la vera e propria creazione di un personaggio, idiosincratico ed eccessivo, sopra le righe e umanissimo. A me ha subito fatto pensare a certi personaggi di Beckett, di cui mi pare proprio parente.


E offre al publico la possibilità di fare conoscenza con questa donna staordinaria, che ci confronta con domande indimenticabili, con fantasie più che condivisibili e una immaginazione che rende vibrante tutto ciò che tocca, tutto ciò che sente ovede.


Una vita vissuta e raccontata in un tono più acuto, ideale per la scena, per un teatro che voglia mostrare quel che tendiamo a nasconderci e ci dia l'occasione di aprire la nostra mente al mistero e il nostro cuore alla compassione per la creatura umana, questo curioso organismo da studiare per essere capito...

Alessandro Fabrizi