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Sarà Gianni Berengo Gardin, uno dei maestri riconosciuti della fotografia italiana riconosciuti nel mondo intero, ad aprire lunedì prossimo la Summer School 2017 dedicata alla cultura fotografica nel Centro Studi Alpino dell’Università della Tuscia di Pieve Tesino.

La settimana di formazione estiva voluta dalla Società Italiana per lo Studio della Fotografia anche in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo (DISUCOM), rinnova il suo impegno per alimentare uno spazio di formazione interdisciplinare e innovativo che pone in Italia la fotografia al centro di un’ampia rete culturale.

Giovanni Fiorentino che è allo stesso tempo direttore del DISUCOM e presidente dell’associazione che da dieci anni promuove la cultura e la ricerca sulla fotografia in Italia, ricorda come tale esperienza, del tutto inedita in Italia, abbia raggiunto il suo terzo anno con un bilancio estremamente positivo: “Dopo il tema dell’ archivio esplorato nel 2015, e quello della mostra affrontato nel 2016, quest’anno è al centro della formazione residenziale che si terrà nella bella sede dell’Università della Tuscia nella conca del Tesino, vicino Trento, dal 24 al 29 di luglio, “Il libro fotografico” con le diverse realtà culturali, professionali e progettuali che insistono sull’esperienza editoriale nelle sue diverse forme, dall’oggetto di carta alle forme digitali. Proprio quando l’oggetto libro fotografico riceve una rinnovata attenzione sia professionale che creativa, da ogni parte del mondo”.

La Summer School coinvolge una trentina di studenti provenienti da tutte le regioni d’Italia, e quest’anno si concentrerà sul tema del rapporto tra libro e fotografia presentando storie, progetti e professionalità che intervengono e partecipano alla realizzazione di un volume fotografico: dal grafico al critico, dal ricercatore al collezionista, dal fotografo all’editore, esplorando tutte le diverse componenti dell’ideazione, produzione, distribuzione e circolazione di un libro fotografico.

Tra i docenti vere e proprie icone della fotografia italiana, dal reporter Gianni Berengo Gardin che ha raccontato con il suo obiettivo la storia italiana del dopoguerra, ai maestri insuperati della ricerca paesaggistica in fotografia come Guido Guidi, Vittore Fossati, Olivo Barbieri, o più giovani come Alessandro Imbriaco e Cesare Fabbri, ma anche grafici come Leonardo Sonnoli e Luca Pitoni, photo editor come Giovanna Calvenzi, storici della fotografia come Roberta Valtorta, Monica Maffioli, Lucia Miodini, Giovanni Fiorentino, Silvia Loddo o editori come Niccolò De Giorgis e Danilo Montanari.

Il progetto di formazione, che coinvolge figure di docenti che appartengono a mondi professionali anche molto differenti tra loro, vuole essere un’opportunità nuova e sperimentale nello scenario formativo italiano, offrendo l’occasione di conoscere da vicino la complessità del “backstage” del libro fotografico: una formazione indispensabile per coloro che pensano di operare nel campo eterogeneo dell’editoria fotografica.